Come qualsiasi psicologo sociale può confermare, fin dall’infanzia noi preferiamo le favole alla realtà (e in seguito poi le confondiamo) e così accade che, nel corso della nostra vita, incontriamo molte persone pronte (per fede, interesse o ignoranza) a raccontarcene.
Cominciano i nostri genitori rispondendo ai nostri perché con fantasiose storie (non tutti hanno studiato filosofia); continuano gli insegnanti, poi il ragazzo/a, amici, politici di turno, autorità, scienziati e così via.
Per non parlare dell’industria dello spettacolo il cui mestiere è proprio quello di intrattenerci con storie più o meno verosimili.
E così accade che fede e speranza ci vengono elargiti a piene mani (tanto non costano nulla) da persone molto caritatevoli; fino a che, sempre inseguendo la carota che ci mettono davanti, non crepiamo tra le stanghe del carretto che abbiamo tirato tutta la vita.