Tragedia in 3 atti

Chi ha letto il post precedente si sarà chiesto come sia possibile firmare un patto che comporterebbe un tale esborso di denaro da rendere impossibile rispettarlo.

Molto semplice, la soluzione è il default dell’Italia e un ritorno alla lira con procedura Argentina già collaudata; trovate la elegante soluzione illustrata qui:http://www.lolandesevolante.net/blog/2012/08/06/default-italia-ritorno-alla-lira-di-roberto-kensan/

“Gli economisti di diverse banche affermano che in caso di ritorno alla lira si procederà alla svalutazione della nostra moneta dal 30 al 60%. Questo comporta che la banca d’Italia stamperà molte banconote e che i redditi fissi, stipendi e pensioni, rimarranno gli stessi.”

Ecco che il debito sarebbe sanato, l’economia dopo un po’ ripartirebbe e, tutti noi percettori di reddito fisso non indicizzato (ricordate le lacrime della Fornero?) verremo derubati in un colpo del 60% (o più).

E il terzo atto?

Provate a pensare se con 3-400 degli attuali euro potete sopravvivere (coi tagli a sanità, istruzione ecc. e aumento indiscriminato delle merci comprese gas, acqua luce) e vedete come il terzo atto si scrive da solo…

2 pensieri su “Tragedia in 3 atti

  1. Fare previsioni non è difficile. visto che la ricetta è stata già applicata in Grecia,Spagna, Portogallo:
    “L’idea è sempre la stessa: uno Stato più “magro” significa uno Stato più efficiente, anche se ciò implica rinunciare ad alcune imprese che forniscono utili, sembra di capire.
    D’altronde, il mantra che si trova alla base del pensiero unico dominante è quello secondo cui i Portoghesi hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità nel corso degli ultimi anni (o decenni, non è ben chiaro), cosa che ha provocato una spesa incontrollata dello Stato e l’aumento del debito pubblico.
    Ora è necessario fare sacrifici per poter stare meglio in seguito (parole del Primo Ministro). E fare sacrifici significa distruggere lo Stato, rinunciare ai sussidi delle ferie (13ª e 14ª dei dipendenti pubblici già tagliata), chiudere ospedali (diverse decine fino ad ora, se ricordo bene), servizi pubblici a pagamento (teoria dell’utilizzatore-pagante)”.

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