Il discorso di capodanno avrei dovuto farvelo a capodanno ma, reduce da un rave party per magnaschei a Pinerolo, mi sono svegliato il 3 gennaio vestito da Oba Oba. Non è mai troppo tardi comunque, quando si tratta di infilare una serie di luoghi comuni a vanvera e sfrittellare ottimismo sul selciato del nostro cammino incerto.
Natalino Balasso
Al popolo dei borghi e delle periferie spettano i sacrifici, gli effetti della crisi, la mancanza di sicurezza, lo scadere dei servizi e la perdita dei diritti, per effetto della globalizzazione esaltata dalla borghesia mondialista, al popolino spetta anche la difficile convivenza con le masse di migranti, all’elite spetta invece di gestire il potere, di goderne i frutti ed il monopolio della pseudo morale. Guai a ribellarsi, si viene anche scherniti e derisi accusati di egoismo e razzismo. Di fronte a questi esempi, i cittadini più avveduti iniziano a comprendere che, dietro questa ostilità contro chi si oppone all’africanizzazione e islamizzazione del poprio territorio, ci sono le stesse elite di potere che esercitano il controllo sulle masse e diventa evidente che l’immigrazione viene utilizzata da queste come arma geopolitica e strategica di disarticolazione delle comunità originarie di un territorio.
http://www.controinformazione.info/se-non-volete-i-migranti-andate-in-ungheria/