MIO FIGLIO (4’20”)

Mio figlio dovrà essere un guerriero un duro nell’azione e nel pensiero se vorrà farsi o forza un posto al sole dividerà i pensieri e le parole dovrà tenersi in mente che il governo per dieci anni scatenò un inferno lanciò una guerra santa ai terroristi così salvò ministri e giornalisti
A lui potrà sembrare anche incredibile ma la paura annulla l’impossibile
Ma mentre tutto questo andava in porto
la mafia grufolava dal suo orto
e sparse per l’Italia tanti morti
che ancora non riusciamo a farci i conti
Al massimo si sentono belati ma non ho ancora visto i carri armati le vittime son gente che non conta discuteremo il tema un’altra volta discuteranno il tema un’altra volta
Mio figlio avrà un futuro da sparviero se vorrà stare vivo per davvero dovrà guardare avanti e non voltarsi e soprattutto non dovrà bucarsi
E tutto verrà avanti com’è scritto sui testi del mercato e del profitto si allargherà la forzo dell’impresa la mafia è un organismo ad alta resa
Se un giorno soffrirà di solitudine poi finirà per farci l’abitudine
E più ci penso più mi sento male nemmeno ci si sogna di cambiare future abilità speranze umane riuscire a galleggiare sul letame
Da sopra alle montagne del potere ognuno adesso ha al caldo il suo sedere sì nutrono sospetti poco importa sì archivierà il problema un’altra volta si archivierà il problema un’altra volta si archivierà il problema un’altra volta
di G. Brando/ini – P.A. Bertoli ed. Di Lazzaro

dall’album Sedia elettrica (1989) di Pierangelo Bertoli 1942-2002

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