Il cancro è noto da millenni, per le sue concrete caratteristiche macroscopiche; è del 1320 lo scritto di un chirurgo che afferma che è inguaribile [3] (nonostante che fosse meno frequente, e che nei tempi antichi le neoplasie siano state talvolta accorpate con patologie di altro genere, es. lesioni infettive ulcerate). Nell’Ottocento ci fu una svolta nella medicina, associata a nomi come Bichat e Virchow. Con l’aiuto del microscopio il cancro fu definito in termini cellulari e istologici, correlando la clinica con i reperti patologici. Questo da un lato fu un notevole progresso. Dall’altro aprì la strada alle sovradiagnosi: il diagnosticare come cancro quadri istologici il cui aspetto è riferibile al cancro, ma che non si comportano come cancro.
A queste proliferazioni o anomalie microscopiche in diversi casi non corrisponde una massa, che è ciò che ha dato il nome al “tumore”; oppure la massa è di dimensioni ridotte, e non dà disturbi clinici importanti. Al microscopio il loro aspetto è a volte notevolmente diverso da quello del cancro autentico; presentano però caratteristiche che rendono possibile interpretarle come forme iniziali di cancro, o di una sofferenza cellulare che può trasformarsi in cancro. Esistono cioè proliferazioni e anomalie cellulari di vario tipo che vengono classificate come cancro, ma che ai fini pratici sarebbero irrilevanti: se non scoperte restano silenti. Studi autoptici hanno mostrato che sono comunissime, specialmente con l’avanzare dell’età, con percentuali che in alcuni casi superano il 50%; tanto che si parla di esse come di “disease reservoir” di giacimenti, di scorte di malattia [1, 4]. Come se fossero una materia prima; e lo sono; è infatti conveniente all’industria medica diagnosticare queste alterazioni come cancro. Diagnosticare come cancro ciò che non si comporta come cancro aumenta tre cose: i profitti, aumentando il numero dei trattati e quindi del consumo di prodotti e servizi medici; il potere, suscitando paura; il prestigio, perché i falsi positivi figureranno come successi terapeutici.
Negli ultimi decenni del secolo le sovradiagnosi – fenomeno diffuso in medicina [5] – sono state sfruttate commercialmente mediante la “prevenzione”, ovvero l’idea che per riuscire a curare il tumore bisogna coglierlo il più precocemente possibile. Una teoria dettata dal senso comune, eletta a strategia principale. Una scelta questa che studi clinici, oggi si riconosce, hanno mostrato essere, con possibili eccezioni, fallimentare [1, 6-9]. Questa prevenzione, detta “prevenzione secondaria” – in realtà medicina clinica sui sani – ha avuto l’effetto di fare scoprire e far diagnosticare come cancro le forme non aggressive. Ciò ha fatto aumentare di molto la frequenza di diagnosi di cancro, senza una proporzionale riduzione, riconducibile agli screening e non ad altre cause, della mortalità; che in alcuni casi con gli screening peggiora dato il carico iatrogeno [7, 10]. I media e gli addetti ai lavori presentano invece bollettini trionfalistici; anche mediante trucchetti, come il confondere tra la sopravvivenza, che è la proporzione dei sopravvissuti tra i diagnosticati, e la mortalità per quello stesso cancro nella popolazione generale [11,12].
Con gli screening non si aspetta il cancro ma lo si va a cercare nella popolazione sana su iniziativa dell’Offerta medica. Non è detto che con questo sistema si riesca ad intercettare il cancro a tempo e efficacemente; di sicuro si pescano molte di queste comuni proliferazioni silenti e non aggressive, che alcuni hanno chiamato “pseudomalattie”, e che vengono spacciate per cancro. Le sovradiagnosi derivano soprattutto dagli screening; ma anche dai reperti incidentali, trovati per caso mentre si controllava altro; dai controlli di routine; dalla propaganda che spaventa il pubblico e lo induce a controlli e ad autoesami (ora ci sono le app per controllare con lo smartphone se i propri nei possono essere un melanoma). Lo sforzo della medicina è stato di includere quante più situazioni possibile nella diagnosi di cancro o di sospetto cancro; censurando chi invece si opponeva. Come conseguenza l’incidenza di cancro è cresciuta rapidamente, e si sono potuti presentare falsi successi. Es. l’incidenza del melanoma cutaneo in USA si è triplicata in 30 anni; la mortalità è rimasta sostanzialmente invariata, con un lieve aumento per gli uomini. Secondo stime accettate dall’ufficialità sono sovradiagnosi il 25% dei cancri della mammella scoperti con la mammografia, il 50% dei tumori del polmone scoperti con la radiografia del torace e il 60% dei cancri della prostata scoperti col PSA [1]. Questi screening mostrano risultati deludenti; quello sul cancro del polmone è tutt’ora in via di sviluppo. Altri distretti sui quali si praticano di routine sovradiagnosi di cancro sono tiroide, cute (melanoma), esofago (esofago di Barrett), rene, tumori pediatrici [11]. Per altri screening o diagnosi precoci oncologiche, dove pure le sovradiagnosi sono molto frequenti, occorrerebbe un discorso più articolato di quello che facciamo qui; in quei casi la situazione non è comunque brillante.
La sovradiagnosi è una pratica fraudolenta, applicata alla popolazione generale, che toglie risorse alla sanità utile, distoglie dalla ricerca di cure efficaci per il cancro autentico ed è dannosa per i pazienti. E’ sostanzialmente una falsa diagnosi istituzionalizzata. Le sovradiagnosi sono falsi positivi a carattere doloso, di un dolo strutturale, motivato dal profitto, che è divenuto legale. Nonostante si distingua sottilmente, come si dirà, tra sovradiagnosi e falsi positivi. Alle sovradiagnosi segue il sovratrattamento: chirurgia, chemioterapia, radioterapia e una serie di esami diagnostici su soggetti sani. Le sovradiagnosi di cancro sono causa, oltre che di danni psicologici ed economici, di danni fisici, non di rado pesanti; causati dagli esami stessi, e dalle terapie, come i traumi e le menomazioni da interventi chirurgici; e i danni da radiazioni e da chemioterapia, che includono effetti cancerogeni.
Tra ricercatori e medici che le cose stessero così si sapeva, almeno da un certo livello culturale in su; ma solo pochi nel mondo della medicina lo denunciavano. Rischiando per questo di essere sistematicamente boicottati e attaccati, anche sul piano personale, dalla “comunità scientifica” e dai medici, soprattutto se la critica era razionale e scientifica [7]. Verso il 2009 le critiche, nei paesi anglosassoni, hanno cominciato a divenire ufficiali, e si sono ingrossate fino a che questo anno si è preso a mettere in discussione la definizione stessa, o il nome stesso, di cancro, e i media hanno diffuso la notizia [6, 13-15]. Ora sono le stesse istituzioni responsabili dell’incremento delle sovradiagnosi, come il National Cancer Institute e l’American Cancer Association, che chiedono, apparentemente, rigore. Così nel 2013, dopo una immensa mole di studi e montagne di soldi spesi in ricerca sul “male del secolo”, appaiono articoli intitolati “Cosa è cancro e cosa non lo è?” [16], “Se non è maligno non chiamatelo cancro” [17], “Lo screening col PSA fa più male che bene” [10].
estratto da:
http://menici60d15.wordpress.com/
Note
1. Welch H.G. Black W.C. Overdiagnosis in cancer. JNCI, 2010. 102: 605.
2. Lundberg G. What is and is not Cancer? Medscape, 29 agosto 2013.
3. Cosmacini G. Sironi V. A. Il male del secolo. Per una storia del cancro. Laterza, 2002.
4. Kaplan R. M. Disease, diagnoses, and dollars. Copernicus Books, 2009.
5. Sovradiagnosi. http://menici60d15.wordpress.com/sovradiagnosi/ .
6. L.J. Esserman et al. Overdiagnosis and overtreatment in cancer. An opportunity for improvement. JAMA 29 lug 2013.
7. Gotzsche P.C. Mammography screening. Truth, lies and controversy. Radcliffe, 2012.
8. Heleno B et al. Quantification of harms in cancer screening: literature review. BMJ, 16 set 2013.
9. The failure of cancer medicine? Lancet, 9 feb 2013.
10. Nelson. R. PSA screening does more harm than good, says new analysis. Medscape 29 set 2013
11. Sos cancro nei bambini e sovradiagnosi. http://menici60d15.wordpress.com/2008/12/17/sos-cancro-nei-bambini-e-sovradiagnosi/.
12. Lo sfruttamento del bias da sovradiagnosi in oncologia. http://menici60d15.wordpress.com/2011/11/25/lo-sfruttamento-del-bias-da-sovradiagnosi-in-oncologia/ .
13. Parker-Pope T. Scientists urge narrower rules to define cancer. NY Times, 7 lug 2013.
14. Aliferis L. Cutting down on cancer overdiagnosis: national panel weighs in. The California report, 29 lug 2013.
15. La svolta: “Cambiamo la definizione di cancro” Corriere della Sera, 30 lug 2013.
16. G. Lundberg. What is and is not Cancer? Lundberg G.D. Medscape, 29 ago 2013.
17. O’Callaghan, T. If it isn’t life-threatening, don’t call it cancer. New Scientist, 12 ago 2013.
18. J.C.E. Underwood. Introduction to biopsy interpretation and surgical pathology. Springer-Verlag, 1987.
19. Wheeler T. Immunohistochemistry: when do we have too much of a good thing? Medscape, 6 mag, 2010.
20. Sovradiagnosi I. Come la medicina nuoce. http://menici60d15.wordpress.com/2012/04/12/sovradiagnosi-i-come-la-medicina-nuoce/ .
21. Wootton D. Bad medicine. Doctors doing harm since Hippocrates. Oxford University Press, 2006.
22. La UE come mostro adescatore. La proibizione agli stati nazionali di presentare argomenti scientifici. http://menici60d15.wordpress.com/2012/03/15/la-ue-come-mostro-adescatore-proibizione-agli-stati-nazionali-di-presentare-argomenti-scientifici/ .
23. Gli strani “compagni di letto” di Ingroia. http://menici60d15.wordpress.com/2013/02/13/gli-strani-compagni-di-letto-di-ingroia/ .
24. Adorno T. W. Stelle su misura. Einaudi, 1975.
25. Pinto G. Storia della medicina in Roma al tempo dei re e della repubblica; investigazioni e studi. Tipografia Artero, 1879.
26. Medawar P.B, Medawar J.S. Da Aristotele a zoo. Dizionario filosofico di biologia. Mondadori, 1983.
27. Ziman J. Real science. Cambridge University Press, 2000.
28. Zahl P. et al. Results of the Two-Country trial of mammography screening are not compatible with contemporaneous official Swedish breast cancer statistics. Dan Med Bull, 2006. 53: 438.
29. La corruptio optimi nel liberismo. Le linee guida cliniche e il decreto Balduzzi. http://menici60d15.wordpress.com/2012/10/21/la-corruptio-optimi-nel-liberismo-le-linee-guida-cliniche-e-il-decreto-balduzzi/.
30. L’irresponsabilità della medicina in franchising. http://menici60d15.wordpress.com/2012/11/30/lirresponsabilita-della-medicina-in-franchising/ .
31. Bozzi P. Fisica ingenua. Garzanti, 1990.
32. Zito R. Il cancro della disinformazione (e viceversa). In: Manale di disinformazione. Ballardini B. Castelvecchi, 1995.
33. Il salasso ieri e oggi. La sinergia tra malattia e terapia. http://menici60d15.wordpress.com/2012/01/15/il-salasso-ieri-e-oggi-la-sinergia-tra-malattia-e-terapia/ .
34. McClellan III J.E. Dorn H. Science and technology in world history. An introduction. JHU press, 2006.
35. Raffle, A.E. Muir Gray J. A. Screening: evidence and practice. Oxford University Press, 2007. Citato in: Wennberg J.E. Tracking medicine. Oxford University Press, 2010.
36. Dittatura a stampo e medicina. http://menici60d15.wordpress.com/2012/01/23/dittatura-a-stampo-e-medicina/ .
37. Foucar E. Carcinoma-in-situ of the breast: have pathologists run amok? Lancet, 1996. 347: 707.
38. Spiegelhalter D.J. Understanding uncertainty. Ann Fam Med, 2008. 6: 196.
39. Crevatin F. Terminologia, traduzione, cultura. In: Manuale di terminologia. A cura di M. Magris et al. Hoepli, 2002.
40. Bell K, Ristovski-Slijepcevic S. Cancer survivorship: why labels matter. J Clin Oncol, 2013. 31: 409.
41. Pathology as art appreciation. Bandolier. Evidence-based health care, 1997. Vol. 4 issue 3.
42. Grogan K. Nearly 1000 cancer drugs in development in USA. Medscape, 1 giu 2012.
43. Riflessioni e divagazioni sulla scelta dei nomi http://menici60d15.wordpress.com/2011/05/04/riflessioni-e-divagazioni-sulla-scelta-dei-nomi/ .
44. La convergenza di mafia e antimafia. Pizzo mafioso e pizzo di Stato. http://menici60d15.wordpress.com/2013/09/08/la-convergenza-di-mafia-e-antimafia-pizzo-mafioso-e-pizzo-di-stato/.
45. La disinformazione circolare sulle cause di malattia. http://menici60d15.wordpress.com/2012/09/21/la-disinformazione-circolare-sulle-cause-di-malattia/ .
46. Il rimprovero della maitresse. In: Sovradiagnosi II. Parodia e antiomeostasi nella medicina commerciale. http://menici60d15.wordpress.com/2012/07/07/sovradiagnosi-iii-parodia-e-anti-omeostasi-nella-medicina-commerciale/.
47. Oltre 580000 test l’anno in Italia, boom di analisi sui tumori. ADNkronos salute, 25 set 2013.
48. Biomarkers in cardiovascular medicine. The shame of publication bias. JAMA, 22 apr 2013.
49. West H. J. What molecular markers to order in non-small cell lung cancer? It’s a murky mess! Medscape, 28 mar 2010.
50. Hogan M. Better imaging doesn’t always mean better diagnosis, expert says. Medscape, 13 dic 2010.
51. Brownstein J. Long D. Will virtual colonscopy detect colon cancer or give it to you? ABC news, 20 mar 2019.
52. Michels D. Doubt is their product: how industry’s assualt on science threatens your health. Oxford University Press, 2008.
53. La fallacia esistenziale nel dibattito bioetico sulle staminali. http://menici60d15.wordpress.com/2011/10/22/la-fallacia-esistenziale-nel-dibattito-bioetico-sulle-staminali/ .
54. Voler guarire senza essere malati. http://menici60d15.wordpress.com/2011/10/30/voler-guarire-senza-essere-malati/ .
55. I giornalisti e il mal di schiena. http://menici60d15.wordpress.com/2011/04/21/i-giornalisti-e-il-mal-di-schiena/ .
56. ILVA. Dal cancro nascosto al cancro inventato. http://menici60d15.wordpress.com/2013/05/21/ilva-dal-cancro-nascosto-al-cancro-inventato/.
57. Bauer M. Scientific literacy and the myth of scientific method. University of Illinois Press, 1992.
58. Campbell’s law. Wikipedia.
59. Goodhart’s law. Wikipedia.
60. Bewley S. The NHS breast screening programme needs independent review. BMJ, 25 ott 2011.
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62. Nicotri P. Lotta al cancro: la scienza ha fatto progressi con le statistiche. Blitz quotidiano, 3 set 2012.
63. Cronin, A.J. Le chiavi del regno, 1941.
64. Cerca “S. Rita” in: http://menici60d15.wordpress.com/ .
65. Teolato L. Regione Lazio, il nuovo consulente è Pellegrino. Legale del PD e di Angelucci. Il Fatto quotidiano, 6 ott 2013.
66. Apolone et al. A new anti-cancer drug in the market: good news for investors or for patients? Eur J Cancer, 2008. 44: 1786.
67. Nelson R. Cancer care in crisis, says IOM report. Medscape, 15 set 2013.
68. Il grillismo al servizio del capitalismo predatorio. http://menici60d15.wordpress.com/2013/02/17/il-grillismo-al-servizio-del-capitalismo-predatorio/ .
69. Bellelli A. Servizio sanitario sostenibile: la sanità ‘elettiva’ è utopia o realismo? Il Fatto quotidiano, 23 set 2013.
Questa Boldrini medicale sorveglia: le pratiche “non ufficialmente riconosciute” vanno “fermate” – sono l’Antiscienza, si spinge a dire.
Brutta cosa impancarsi di scienza quando si è ignoranti della lingua inglese – mi affretto a precisare. Perché se no, il funzionario potrebbe mettersi al corrente di qualche recente scoperta sul sito del National Cancer Institute. Spero che sappia cosa è il NCI. E’ questa la più importante centrale mondiale delle ricerche sul cancro; organo del governo, è la più oggettiva autorità scientifica e clinica nel riferire, diciamo, lo “stato dell’arte” della malattia e delle terapie. Il National Cancer Institute anche una sezione sulle terapie “complementari”. Una sottosezione intitolata “HIGH-DOSE VITAMIN C”
https://www.cancer.gov/about-cancer/treatment/cam/patient/vitamin-c-pdq
Ossia: Vitamina C in alte dosi.
In cui il funzionario potrebbe leggere:
“Per endovena, la vitamina C può raggiungere livelli molto più alti di concentrazione nel sangue che somministrata per bocca”.
“Alti dosi di vitamina C sono stati studiati come trattamento di pazienti cancerosi fin dagli ani ‘70” ( see Question 2).
“studi di laboratorio hanno mostrato che alti dosaggi di vitamina C possono rallentare la crescita e la diffusione di cancri prostatici, pancreatici, epatici, del colon e d’altro tipo. (see Question 5).
“Studi su animali e di laboratorio hanno dimostrato che combinando la vitamina C con terapie anticancro può essere di aiuto, mentre altri sudi mostrano che certe forme di vitamina C possono rendere meno efficace la chemioterapia” [ovvio, l’acido ascorbico essendo un potentissimo anti-ossidante , quindi detossicante]-
“Studi su animali hanno mostrato che alti dosi di vitamina C bloccano la crescita di tumori in certi modelli di cancri pancreatici, epatici, delle ovaie, del sarcoma e del mesotelioma maligno”
“Alcuni studi sull’uomo di alte dosi di vitamina C in pazienti con cancro hanno mostrato un miglioramento della qualità della vita, miglioramento delle funzioni fisiche, mentali ed emozionali, dei sintomi di fatica, nausea e vomito, dolore e perdita di appetito”.
“L’infusione intravenosa di alte dosi di acido ascorbico ha causato pochi sismi effetti negativi nei test clinici”
“…La US Food and Drug Administration non ha approvato l’uso endovena di alte dosi di vitamina C come trattamento per il cancro”:
Tuttavia l’uso di questa terapia, definita “complementare”, non è vietato per legge negli Stati Uniti; non ci sono giudici che condannano medici che lo praticano ad anni di galera. Basta consultare il web e si trovano una quantità di cliniche che propongono il trattamento a pazienti che rifiutano la chemio. Esistono ormai persino protocolli di somministrazione. Come questo:
Fai clic per accedere a 89022715.pdf
Prima di parlare di Antiscienza, bisognerebbe aggiornarsi. Ma il totalitarismo si erge e si mantiene su uno zoccolo di ignoranza. In Italia, naturalmente, di più.
L’articolo Solidarietà al dottor Paolo Rossaro, perseguitato. è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.
Informasalus.it supporta la raccolta fondi per il sostegno delle spese legali del Dr. Roberto Gava.
Nei mesi scorsi l’ordine dei medici di Treviso ha condannato alla radiazione il Dr. Gava. Sentenza sospesa grazie al ricorso effettuato presso la Commissione Centrale (CEPS) a Roma.
Come Informasalus.it desideriamo aiutare il Dr. Gava nelle spese legali che ha dovuto (e deve tutt’ora) sostenere per la sua difesa.
A partire da Mercoledì 11 Aprile 2018 e fino al 29 Aprile 2018 il 50% degli importi ricavati dalla vendita dei libri del Dr. Gava (vedi box sottostante) verrà devoluto per questa causa.
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