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Me generation

Se nel Leviatano di Hobbes il contrattualismo sancisce la nascita dello Stato e rappresenta il superamento del bellum omnium contra omnes, oggi sembra essere in atto una disperata riappropriazione dei propri diritti, delle proprie prerogative. Un abbrutimento che è virtuale ritorno allo stato di natura. Si continua a considerare il do ut des dei Latini come sintetica rappresentazione dell’opportunismo, dell’immoralità che riduce tutto al guadagno, al proprio tornaconto personale, mentre è la post-modernità che assuefatta dalla spicciola filosofia del tutto e subito, dall’ egocentrismo, elimina la presenza di secondi e terzi soggetti. Elimina l’accordo,il compromesso inteso come insieme di condizioni da rispettare nella tutela dei reciproci interessi. Elimina anche il reciproco. Resta solo l’io

Martina Turano

Tì méllomen chorein

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Non nascere è per l’uom ventura massima;
e poi, venuto al giorno, colà d’onde ebbe origine, subito far ritorno.
Ché quando Gioventú sparve, recando le sue lievi follie,
quale su noi travaglio non preme, quale mai colpo si schiva?
Discordie, gelosie, risse, battaglie, stragi; e infine, retaggio ultimo esecrabile,
è la vecchiaia, priva di vigore, di piacevoli conversari, d’amicizia,
che in sé d’ogni tristizia ha la tristizia.
http://www.filosofico.net/edipcolonsofocle42.htm

Sapienza cinese

“Che i tuoi sogni possano avverarsi” per gli occidentali è un augurio, per gli orientali una maledizione; infatti uno degli slogan del ’68 era “Lo Stato si abbatte, non si cambia” e adesso abbiamo un extraparlamentare al governo che ha esattamente questo compito!

Stupidità

Citazione

“…La nostra epoca mostra una certa riluttanza ad attribuire grandi effetti alla pochezza umana, cioè a quella che in un’epoca semanticamente meno cauta veniva chiamata stupidità.
Noi preferiamo credere che ogni azione umana sia determinata da forze sociali più profonde. In effetti la tolleranza ha sempre i suoi lati buoni.
Ma dovremmo deciderci ad ammettere che la pochezza – cioè l’ottusità unita all’inerzia – costituisce un problema. E che non è inevitabile.
Si sono avuti in passato esempi felici di politica economica. E noi dobbiamo partire dal presupposto che furono felici non per un puro caso fortunato ma per merito di persone informate ed energiche.

In futuro non sarà certo più facile che in passato, per il profano o per il politico incompetente, distinguere gli uomini capaci dagli altri.
In compenso non è per niente difficile distinguere il successo dal fallimento. D’ora in avanti per tutte le questioni economiche e monetarie dovrebbe valere una semplice regola: chi deve spiegare il proprio fallimento vuol dire che ha fallito. Dovremo essere miti con chi ha ottenuto risultati mediocri. Ma mai tanto gentili da confermarlo nella sua carica…”

(John Kenneth Galbraith – Money – 1975/1995 – Conclusioni)

60 grammi di mortadella

Renzo Travagli, William Casari

Renzo Travagli, William Casari

Quando mio padre aveva un negozio di alimentari, vicino a noi c’era un bar, un barbiere, un sarto, un negozio di elettrodomestici, una macelleria, una merceria, un fruttivendolo, un calzolaio, un deposito-riparazione di biciclette; il tutto nella immediata periferia di un paese di 15.000 abitanti.

Il merciaio era un signore piuttosto anziano (almeno così pareva a me allora) che gestiva il suo negozio assieme alla moglie e abbastanza spesso, dopo la chiusura serale, passava in negozio a comprare sempre e soltanto 60 grammi di mortadella, che costituivano la sua cena.

Inutile dire che, visto che anche noi si chiudeva alle 19.30, subiva regolarmente le lamentele dei commessi che avevano già pulito l’affettatrice e riposto i salumi nella cella frigorifera; e poi 60 grammi (considerando l’ampiezza della fetta del salume) non sono poi così semplici da tagliare.

Ma su questo punto non transigeva e così, per non tagliare a metà una fetta, si finiva col lasciare l’eccedenza, mantenendo inalterato il prezzo.

Si era negli anni ’50 del secolo scorso, anni di miseria qualcuno penserà; io parlerei piuttosto di parsimonia,  lasciando la miseria ai nostri tempi di consumi voluttuari:

Dunque una famiglia italiana, che abbia il medesimo reddito che aveva una famiglia della passata generazione e muova dalla medesima situazione patrimoniale consuma mediamente 32.000 euro in più per i figli, senza che questa spesa costituisca investimento o comporti un effettivo arricchimento dei figli medesimi.

A questo punto sommiamo la somma di euro 155.000 con 32.000 e abbiamo la somma di euro 187.000.

Consentitemi di ripetere la domanda, in modo che almeno  il dubbio entri in testa anche ai più testardi: la famiglia moderna da dove pensa di trarre i 187.000 euro che spende in più per le autovetture, cene e pranzi al ristorante e desideri, bisogni e capricci dei figli che un tempo non venivano soddisfatti?

La citazione è tratta da http://www.appelloalpopolo.it/?p=4277

che vi consiglio caldamente di leggere nella sua interezza.

P.S. Di tutte le attività commerciali sopracitate,  non ne è rimasta nessuna oggi.

Gaudeamus igitur

1)Pereat tristitia,
Pereant osores.
Pereat diabolus,
Quivis antiburschius
Atque irrisores. —
—–
Let sadness perish!
Let haters perish!
Let the devil perish,
Along with anybody else who is anti-scholarship
And anti-intellectual!
2) Quis confluxus hodie
Academicorum?
E longinquo convenerunt,
Protinusque successerunt
In commune forum.
—-
Why has such a multitude of the academy
Come here today?
They have come together from far and wide;
And now forthwith they ascend
Into the academic forum!
3)Vivat nostra societas,
Vivant studiosi
Crescat una veritas,
Floreat fraternitas
Patriae prosperitas
—-
Long live our faculty association!
Long live those devoted to learning!
May unity in the truth increase,
May our brotherhood
And the prosperity of our country flourish!
4) Alta Mater floreat,
Quae nos educavit;
Caros et commilitones,
Dissitas in regiones,
Sparsos, congregavit
—-
May our Nourishing Mother thrive,
the university who has educated us!
Dear ones and comrades
from scattered regions,
although divided, have now congregated!
—————————————-

­———————————–

A student’s Epicurean response (c.1287) to the Stoic Seneca’s De Brevitate Vitae (On the Shortness of Life)?

Executive summary:
1. Life’s short; so let’s party.
2. We’re headed for heaven or hell.
3. Death is unavoidable.
4. But the academic life is best.
5. Statesmen and benefactors sustain it.
6. We can’t forget to praise women.
7. But we condemn all enemies of the intellectual life.

To be sung when dining together as students:
Gaudeamus igitur
Juvenes dum sumus.
Post jucundam juventutem
Post molestam senectutem
Nos habebit humus.

Ubi sunt qui ante nos
In mundo fuere?
Vadite ad superos
Transite in inferos
Hos si vis videre.

Vita nostra brevis est
Brevi finietur.
Venit mors velociter
Rapit nos atrociter
Nemini parcetur.

Vivat academia!
Vivant professores!
Vivat membrum quodlibet
Vivant membra quaelibet
Semper sint in flore.

Vivant et res publica
et qui illam regit.
Vivat nostra civitas,
Maecenatum caritas
Quae nos hic protegit.

Vivant omnes virgines
Faciles, formosae.
Vivant et mulieres
Tenerae, amabiles
Bonae laboriosae.

Pereat tristitia,
Pereant osores.
Pereat diabolus,
Quivis antiburschius
Atque irrisores.

~~~

Therefore let us party
While we are young!
After pleasant youth
After troublesome old age
The earth will have us!

Where are they who before us
Have been in the world?
Go up to the heavenly regions
Or cross over into the hellish ones
If you wish to see them!

Our life is brief;
It will be ended shortly!
Death comes quickly;
Cruelly it snatches us;
No one will be spared

Long live the university!
Long live the profs!
Long live any student!
Long live any students whatsoever!
May they always be the best!

Long live the republic also
And those who rule it!
Long live our city,
And the charity of benefactors
Which protects us here!

Long live all virgins
Affable and shapely!
Long live mature women also,
Tender and lovely,
Loyal and industrious!

Let sadness perish!
Let haters perish!
Let the devil perish,
Along with anybody else who is anti-scholarship
And anti-intellectual!
~~~~
~~~~
Three verses to add for official academic occasions:

8. Look at who is here for convocation.
9. Look at those who greet them on stage.
10. The university unites us.
Quis confluxus hodie Academicorum? (2)
E longinquo convenerunt,
Protinusque successerunt
In commune forum; (2)

Vivat nostra societas, Vivant studiosi (2)
Crescat una veritas,
Floreat fraternitas,
Patriae prosperitas. (2)

Alma Mater floreat, Quae nos educavit; (2)
Caros et commilitones,
Dissitas in regiones
Sparsos, congregavit; (2)

~~~~~~~~~~
Why has such a multitude of the academy
Come here today?
They have come together from far and wide;
And now forthwith they ascend
Into the academic forum!

Long live our faculty association!
Long live those devoted to learning!
May unity in the truth increase,
May our brotherhood
And the prosperity of our country flourish!

May our Nourishing Mother thrive,
the university who has educated us!
Dear ones and comrades
from scattered regions,
although divided, have now congregated!

Vedi anche: http://issuu.com/afenice/docs/goliardia

e i colori della feluca goliardica

Chi fermerà la pioggia?

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http://www.testitradotti.it/canzoni/creedence-clearwater-revival/wholl-stop-the-rain
Prima del loro successo, avvenuto alla fine degli anni sessanta, i californiani Creedence Clearwater Revival o, più semplicemente, Creedence o CCR, erano un trio di blues-revival chiamato The Blue Velvets formatosi a El Cerrito, nei pressi di San Francisco composto dai tre compagni di scuola della classe 1945: John Fogerty (chitarrista), Stu Cook (al pianoforte), Doug Clifford (batterista)

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Il riflusso

Un’amica ieri mi chiedeva quando è cominciato il degrado di quell’Italia che noi (di una certa età) abbiamo fatto in tempo a conoscere; l’argomento l’ho affrontato anche in altri articoli, ma, per rifarmi ad una fonte documentaria, ho trovato una trasmissione di Radio Alto Ferrarese, che risale al 1980 circa. Già allora se ne parlava, ma sembrava un fenomeno transitorio…

https://www.facebook.com/groups/radioaltoferrarese/