La grande bellezza non è solo un sermone funebre sulla decadenza di Roma e dell’Italia. Racconta anche la dissipazione del talento che ne è alla base, l’angoscia esistenziale di chi si trova ad assistere a un finale di partita e per molti versi è il Tempo il suo tema più grande, quel tempo che abbiamo sprecato, ce lo siamo lasciati sfuggire fra le mani e ora non resta altro che il rimpianto, il non aver colto l’attimo, illudendosi che sempre ci sarebbe stato il momento propizio, che sempre lo si potesse fermare. E invece dopo c’erano solo cenere e illusione.
http://americalbar.blogspot.com/2014/03/la-grande-bellezza-alla-grande.html
Con Fellini la realtà era svelata, con Sorrentino è accettata; è la solita ideologia neoliberista: questo è il migliore dei mondi possibili (per loro)…