Quella che nel 1970 era solo una trasmissione estiva (l’ultima di Gaber, prima di passare definitivamente al teatro) oggi, leggendo il testo che confluì poi nello spettacolo “Dialogo tra un impegnato e un non so”, diventa un testo profetico della situazione dell’Italia odierna.
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Il mare è fermo e grigio
il cielo è fermo e grigio
strani uccelli neri gridano…
Il secondo uomo parla adagio, con calma indaga, spiega, deduce, conclude
Il terzo uomo parla adagio, con calma
Il quarto uomo parla adagio, con calma indaga, spiega, deduce, conclude indaga, spiega, deduce, conclude dài, dài, dài…
Eccola
ritenta cammina ha vinto, ha vinto è salva, viva, grandiosa
ancora un metro, ancora un metro…
Un ultimo sforzo la testa si gonfia la bocca si allarga viscida, umida, acquosa
ancora un metro, ancora un metro
Dal ventre esce un rantolo di rabbia, un urlo di morte e di dolore poi basta…
più niente…
Si muore, si muore, si muore…
Mina, è ospite alla settima puntata dello spettacolo televisivo “E noi qui” condotto da Giorgio Gaber, andato in onda il 3 Ottobre 1970. Mina e Giorgio, conducono un quiz musicale, dove si scambiano alcune delle loro canzoni: “Torpedo blu, “Non credere”, “Sacumdì sacumdà”,”La canzone di Marinella”, “Barbera e champagne”, “Le strade di notte”, “Quand’ero piccola”, “Il cielo in una stanza”, “Le nostre serate”, Goganga”. Dopo il quiz, la grande artista, presenta il suo grande successo “Insieme”. Nello stesso periodo Mina e Giorgio Gaber, proseguono la loro trionfale tournèe teatrale iniziata il 16 Gennaio del 1970 e che si ripeterà anche l’anno successivo.
“La bestia” di Giorgio Gaber non mi sembra affatto un testo profetico della situazione dell’Italia odierna, quando un bell’esempio di una certa modernità esistenziale alla Antonioni di qualche anno prima (“Deserto rosso”, del 1966) ripresa poi da Marco Ferreri (“Il seme dell’uomo”). Forse il testo esprime un disagio che esiste ancora oggi, questo sì.