Beati coloro che hanno studiato (e non solo economia) e che credono ancora nella “scientificità” delle teorie, con buona pace di Popper secondo il quale “il progresso scientifico avverrebbe per falsificazione (ossia confutazione) delle teorie esistenti e l’invenzione di nuove teorie, falsificabili, che ne prendono il posto (ma ovviamente è solo una teoria) . La pratica è che le teorie accettate sono quelle meglio finanziate da chi pensa di trarne qualche vantaggio.
Treccani, l’enciclopedia italiana
Falsificazionismo
Vocabolario on line
falsificazionismo s. m. [der. di falsificazione, nel sign. 2]. – Orientamento epistemologico che si richiama alle tesi del filosofo austr. K. R. Popper (Logik der Forschung, 1934, e in ediz. ingl. 1958), secondo le quali una teoria è scientifica se e in quanto possa essere contraddetta da esperimenti adeguati: ciò per il fatto che la verifica è un procedimento aperto mentre alla falsificazione (cioè alla dimostrazione di falsità) basta una sola prova negativa (v. anche falsificabilità, n. 2)
Gli economisti della Goldman e quelli italiani hanno applicato alla Coppa del mondo le metodologie “scientifiche” che utilizzano per fare il loro mestiere. Inoltre, esaminavano un solo settore, quasi un piccolo universo chiuso, con un numero di attori molto limitato. Teoricamente, le condizioni ideali perché una previsione abbia successo. Invece hanno sbagliato tutto, la Goldman persino quando gli attori erano ormai un numero ristrettissimo come le partite ancora da giocare.
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In conclusione, le previsioni sui mondiali di calcio non sono uno scherzetto, ma ci dicono cose molto importanti. Che non esiste formula – o modello – che possa tener conto della complessità della realtà. Che l’economia non si governa con le formule. Che i tecnici possono sbagliare quanto (e forse più) dei politici, soprattutto se hanno fede cieca nelle loro metodologie. Che “il giudizio dei mercati”, a cui tanto spesso ci si appella, può essere sbagliato, come ha dimostrato di poter clamorosamente sbagliare Goldman Sachs, regina dei mercati. Che quindi è un enorme errore lasciare che i mercati abbiano più potere delle istituzioni democratiche, non perché queste ultime prendano sempre decisioni giuste, ma perché altrimenti la democrazia è finita. Sì, quelle previsioni sul calcio vanno proprio prese sul serio.
Carlo Clericetti e Paolo Pini estratto da http://www.syloslabini.info/online/sbagliano-la-world-cup-figuriamoci-leconomia/
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