Il potere della bellezza

«Ci chiediamo da dove venga la violenza che dilaga tra gli adolescenti, taccheggiamenti, rapine aggressioni», dice Jeanne Murrone una psicologa clinica che lavora con gli adolescenti. «La nostra cultura produce un senso di diritto acquisito. Quando un ragazzo accende la televisione, quello che vi vede pubblicizzato è un paio di scarpe da ginnastica Adídas da 120 dollari. Non può permettersi delle scarpe da 120 dollari, ma per venire accettato, non può mettersi delle scarpe da 20 dollari..’Devo procurarmi le Adidas da 120 dollari’, pensa. Ho diritto ad avere quelle scarpe, a quella roba per i piedi. Prenderò una pistola, la pianterò in faccia a qualcuno e gliele leverò dai piedi’» Gli adolescenti di oggi riderebbero di fronte alla visione che di loro aveva Rousseau come di individui « che lottano pieni di tensioni morali ». Come possono capire la moralità e l’idealismo in un mondo di adulti immaturi, irrazionali e non propriamente rispettabili?

Uno studio pubblicato dal Centers for Dísease Control and Prevention asserisce che il tasso annuale a cui gli uomini tra i quindici e i diciannove anni vengono assassinati è volato dal 1985 al 1991 al 154 %. Siamo molto solerti a far risalire al consumo di droghe tutto quello che di sbagliato succede nella nostra società, rintracciando l’origine di tutti i mali negli anni Settanta. In realtà, il male è in noi stessi, sia che la nostra vacuità sia cominciata con il consumismo successivo alla seconda guerra mondiale, con il maccartismo degli anni Cinquanta, o con il Vietnam degli anni Sessanta e Settanta, o che invece decidiamo di imputarla al crescendo di avidità che ha caratterizzato gli anni Ottanta. Il fatto è che noi abbiamo perso la parte migliore della nostra identità. E invece di affrontare l’orrore del nostro vuoto, ci infiliamo in involucri fantasiosi e scappiamo dal nostro Eden un tempo regno della perfezione.

Fu ai tempi del Watergate che l’integrità e la gentilezza d’animo cominciarono a scomparire, insieme alla vergogna e al senso di colpa?. Nella mia memoria, fu all’inizio degli anni Ottanta, quando, sfogliando il Miami Herald mentre facevo colazione, mi trovavo in continuazione di fronte a storie da prima pagina sull’ennesimo alto funzionario Governativo, l’ennesimo capitano d’industria, che aveva truffato, rubato, mentito; in nessuno di questi articoli si accennava alle loro dimissioni. Per la fine di quel decennio avevamo tutti cessato di rimanere costernati per il fatto che i ladri, i mentitori e i truffatori – tutte figure di rilievo nazionale – non si scusassero né si dimettessero per la vergogna. Né sembrava che il pubblico si aspettasse che lo facessero. Ci siamo abituati al Contenitore Vuoto.

Oggigiorno sulla prima pagina troviamo la storia di un uomo/un bambino sconosciuto, che si è ucciso o ha ucciso qualcun altro senza provare alcun rimpianto. Quando i maggiori leader della nazione infrangono il codice morale e i leader delle singole comunità truffano, mentono e rubano, non ci rimane altro che la cultura della vigliaccheria. Cominciamo ad essere terrorizzati dalla nostra stessa assenza di valori; come potremo giudicare noi stessi e gli altri quando i tratti invisibili che un tempo identificavano l’essenza di una persona non esistono più? Guarda all’esterno del contenitore, all’involucro. Indossalo! Vuoti e spaventati, camminiamo per le strade, catturando gli sguardi, attirando le linee visuali, domandando attenzione. «Guardami, dannazione, o ti ammazzo! »

FRIDAY, Nancy, Il potere della bellezza, Tea Edizioni, 1996, pp.322-3

http://www.nancyfriday.com/

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