Quale futuro?

di Paolo De Gregorio – 05/01/2015

Fonte: Arianna editrice

Titola Massimo Fini su “il Fatto Quotidiano” del 27 dicembre: tanti auguri di collasso economico, per salvarci.

Siccome vorrei restare nei limiti di un articolo pubblicabile, farò come la mia vecchia professoressa di italiano che, accanto ai blu e ai rossi, scriveva un brevissimo commento.

“di intelligenza in Italia ne abbiamo a carrettate, siamo diventati tutti furbissimi”. Credo che anche in terza media si sia in grado di distinguere tra furbizia, soprattutto quella degli “intellettuali” che si vendono un tanto al chilo, e intelligenza, che viene dal latino intelligere, cioè capire, che significa avere del mondo una visione d’insieme, non solo materialista ma anche umanista e storica.

“fin dagli albori della nostra civiltà sono stati i filosofi a orientare la politica”. Se fosse vero che i filosofi fossero ascoltati presso le corti o le cancellerie, dovendo giudicare i risultati di questa eventuale influenza nella storia europea, non riusciamo a ricordare altro che orrende sanguinarie, interminabili guerre imperiali, religiose, basate su una sola filosofia riconoscibile: mors tua, vita mea, a cui, dal 1500 in poi, si è sommata l’occupazione coloniale dell’America (dal Nord al Sud), con genocidi, conversioni forzate, importazione di schiavi neri dall’Africa il cui sfruttamento bestiale creò le basi economiche della ricchezza della peggior feccia di europei calati sul continente americano come avvoltoi.

“destra e sinistra non sono più in grado di comprendere le esigenze più profonde dell’uomo contemporaneo che non sono economiche ma esistenziali”. Destra e sinistra sono ormai omologate dalla accettazione del mercato e hanno ucciso la dialettica politica, ma parlare di motivazioni esistenziali dei disoccupati italiani e di quei poveracci che arrivano mezzi morti con i barconi fa ridere i polli.

Massimo Fini poi cita il giornalista per caso Beppe Severgnini, che parlando seriamente sostiene: “il mondo ci riconosce che per adesso non si è inventato niente di meglio della democrazia e del mercato”. Se Severgnini fosse vissuto quando si facevano i sacrifici umani per placare l’ira degli dei e si aveva il diritto di vita e di morte sugli schiavi avrebbe detto che la civiltà era quella e che non era stata inventata soluzione migliore.

Magari ci saremmo accontentati di una evidenza terra-terra, che il cosiddetto mercato lascia senza lavoro il 45% dei giovani italiani, e che la democrazia non è mai esistita perché le classi capitaliste dominanti possiedono tutto, cioè le imprese, i mezzi di comunicazione, con cui orientano cervelli e consumi, e l’80% degli eletti in Parlamento sono avvocati che con tutta la loro cultura ed esperienza non sentono la mancanza del confronto con le categorie produttive, milioni di operai e contadini, totalmente assenti nel Parlamento di questa fasulla democrazia.

L’unico punto in cui sono parzialmente in sintonia con Fini è quando vede questo sistema economico ed ecologico al collasso e prima viene giù tutto meglio è, così si può ricominciare da capo.

Io il collasso lo vedo, ma credo che quelle grandi forze oscure che sono le multinazionali, le banche, i circoli guerrafondai e sionisti, le massonerie, che sono i diretti responsabili del disastro prossimo venturo, sono in grado di reagire a tutti i livelli, anche quello atomico, e non ci sono ragioni filosofiche o etiche che tengono, hanno la forza militare, la useranno senza scrupoli e imporranno regimi autoritari fascistoidi che già si vedono all’orizzonte.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=50057

4 pensieri su “Quale futuro?

  1. Straordinario come la pigrizia della gente li porta a trasferire sugli altri i propri difetti e a formulare giudizi di cui non si sono mai minimamente preoccupati di cercare i fondamenti; ovvio che poi la nostra classe politica non ha nessuna difficoltà a menarli per il naso. Ben gli sta!

  2. Non è importante che tutti credano alle bugie del Potere. L’importante è che si faccia finta di crederci e che specialmente lo faccia chi dispone dei media e di anche minime possibilità decisionali. Chi non si adegua alla sceneggiata può sempre essere liquidato come “complottista”.

    http://t.co/ORjnT72VFG

  3. Anche il Nobel Stigliz illustra (per l’ennesima volta) lla convenienza d’Italia di uscire dall’euro, in un articolo apparso su”Politico” del 26 giugno:

    https://www.politico.eu/article/opinion-italy-germany-how-to-exit-the-eurozone-euro-reform/

    “Di fronte all’ostinazione tedesca di non riformare l’euro, l’Italia ha la possibilità di fare una scelta diversa dalla Grecia. I benefici per l’Italia di abbandonare l’euro sono chiari, diretti e considerevoli”.

    “Il cambio basso consentirà all’Italia di esportare di più. I consumatori adotteranno beni fatti in Italia invece di beni importati. I turisti troveranno il Paese ancora più attraent, per i suoi prezzi bassi. Tutto ciò stimolerà la domanda e accrescerà gli introiti dello Stato. LA crescita prenderà piede, e con essa l’alto livello di disoccupazione (11,3%, quella giovanile al 33,1%) scenderà”.

    E Stigliz ci spiega anche come fare: l’Italia può creare “script”, titoli di debito pubblico, con cui permetterà di pagare le tasse e i mutui. La perdita di valore di questi “script” sarà l’equivalente di una svalutazione, con il che l’Italia recupera la sua politica monetaria efficace” . E’ il piano B.

    Naturalmente, continua Stigliz, “la creazione di una moneta infomale sarà accolta da urli e strilli da parte degli altrimembri della zona euro. Sicuramente una moneta parallela infrange le regole e lo spirito dell’eurozona. A questo punto, l’Italia lascerà agli altri membri dell’eurozona di espellerla”.

    https://www.politico.eu/article/opinion-italy-germany-how-to-exit-the-eurozone-euro-reform/

    Non vi sfugga l’ironia. Gli altri membri che ci espellono, si sparano sull’alluce da soli. Pensate solo come si troverebbe l’industria francese, a restare sola con l’euro ormai tedesco, rivalutato del 30%. Sarebbe schiacciata. Macron avrebbe i giorni contati. E già ora, la Le Pen sta superandolo nei sondaggi.

    Vedete che si può vincere. Occorre coraggio e polso fermo, come in guerra. I miei dubbi non sono su questo governo. Sono sulle quinte colonne che invocano lo straniero perché ci punisca, e stringa le nostre catene.

    Perché sono loro che strillano che Conte è stato sconfitto; e GEntiloni dice ch gli europei “si vendicheranno sulle nostre banche”. Ma le ONG sono di un parere contrario, visto che sono molto,molto arrabbiate.

    Per Haaretz, ad essere isolata è la Mutti:
    https://www.maurizioblondet.it/dove-la-vittoria-ci-ha-porto-la-chioma/

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