Permettetemi di concludere. Qualche migliaio di anni fa, Aristotele ha scritto che “la migliore partnership in uno stato è quella che opera attraverso i ceti medi … quegli stati in cui tale elemento è grande … hanno tutte le possibilità di avere una costituzione che funziona”.
Questo era vero ai tempi di Aristotele, era vero ai tempi di Keynes, ed è vero oggi. La stabilità dipende da una forte classe media che può spingere la domanda. Ma non la vedremo se questa ripresa non porta a un lavoro decente o se essa premia i pochi favoriti sui molti emarginati.
In definitiva, l’occupazione e l’equità sono gli elementi di stabilità e la prosperità economica, di stabilità politica e di pace. Questo è il cuore del mandato dell’ FMI. Esso deve essere posto al centro dell’agenda politica”.
Il discorso può essere ascoltato in video qui
In tempi più illuminati del nostro si sostenne acutamente che l’invito a sperare è in fondo un invito a ignorare. Chi conosce non spera, ma innanzitutto prevede.
Emiliano Brancaccio
Negli anni Ottanta invece avvenne la stessa cosa che successe a Vienna nel 1814. Un ristretto gruppo di persone, in questo caso l’alta borghesia finanziaria, capì che stava perdendo potere e che i suoi profitti si stavano riducendo e tentò di restaurare il suo potere esattamente come la nobiltà aveva tentato di restaurare i suoi antichi privilegi. Nascono da qui le varie politiche economiche neoliberiste nelle quali siamo ancora coinvolti.
Il crollo dell’Unione Sovietica e la fine del bipolarismo non fecero altro che accelerare e incentivare questo processo. L’alta borghesia finanziaria pensò bene di non avere più rivali e pertanto di poter restaurare prepotentemente il suo antico potere. Negli anni ’90 tutti i paesi europei seguirono l’esempio della Thatcher e del presidente USA Reagan e venne restaurato il capitalismo liberista.
Il varo di queste politiche neoliberiste negli ultimi trent’anni può essere considerato una vera e propria “Seconda Restaurazione”, mirante a restituire potere politico ed economico ad un piccolo gruppo di persone che lo stavano perdendo. Evidentemente questi uomini, come i loro predecessori, non sanno che non si può spegnere un fuoco acceso.
Bibliografia
C. Crouch, Postdemocrazia, Laterza 2009.
D. Harvey, Breve storia del neoliberismo, Il Saggiatore 2007.
M. Fioravanti, Stato e costituzione in Lo Stato moderno in Europa. Laterza 2011.
W. Schivelbush, 3 New Deal, Tropea 2008.
Luca Mancini in http://www.appelloalpopolo.it/?p=13010
Se la classe media non ha più un reddito… molti ormai vanno alla Caritas in giacca e cravatta, insieme agli immigrati ed agli ultimi di questo paese. Insomma una “discesa agli inferi”, che neanche la voglia di fare del giovane Renzi è riuscito a scalfire! Perciò se la classe media non va in paradiso è perché tanti cialtroni, la mandano all’inferno! Ma fino a quando la classe media e proletaria, assisterà allo sfascio della propria famiglia e del proprio paese… impotente, addormentata, anestetizzata e talora INDIFFERENTE…! Soluzione…? Giustizia sociale. Liberté, Égalité, Fraternité. In una parola… RIVOLUZIONE!!
Giuseppe Vullo, riportato in http://www.nuovatlantide.org/se-i-ricchi-vanno-nei-paradisi-fiscali-dove-va-la-classe-media/
Ovviamente Strauss Kahn è stato fatto dimettere con l’accusa (poi rivelatasi infondata) di sfruttamento aggravato della prostituzione…