La politica non deve sottomettersi all’economia e questa non deve sottomettersi ai dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia. Oggi, pensando al bene comune, abbiamo bisogno in modo ineludibile che la politica e l’economia, in dialogo, si pongano decisamente al servizio della vita, specialmente della vita umana. Il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l’intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potrà solo generare nuove
crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura.
Se si ha l’ambizione di fondare un impero duraturo, lo spiega bene Luciano Del Vecchio nell’articolo http://www.appelloalpopolo.it/?p=13894#, è al bene comune che bisogna pensare; non è un caso che i romani siano ricordati non solo per le guerre, ma per i ponti, gli acquedotti, le strade e il diritto.
Mi piacerebbe trovare anche solo per me e con me da sola una via di mezzo che possa conciliare sogni e realtà. Fatico io con le mie quattro ossa, figurarsi quell’ambito cui ti riferisci tu… Ma ci si prova! 🙂
Non credo che papa Francesco si riferisse ai sogni (che lasciamo alla letteratura), ma ad un sano realismo politico
La portata dell’intervento di Constâncio è immensa perché smonta la principale narrativa della crisi, secondo cui la colpa di tutte le nostre disgrazie sarebbe del debito pubblico (cioè, le spese sostenute dagli Stati per il welfare state, dalla sanità alle pensioni), attribuendo invece gravi responsabilità al sistema finanziario e alle banche in particolare, ree di aver provocato l’esplosione di una bolla del debito.
http://www.tagli.me/articolo/tutto-quello-che-vi-hanno-detto-sulla-crisi-greca-%C3%A8-falso
Come al solito dobbiamo guardarci da una delle parole preferite da questo regime: valorizzazione. Che vuol dire staccare tanti biglietti, affidare in comodato trentennale a sponsor siti archeologici, permettere a uno stilista di disporre di un ponte di Firenze come mensa, a una grande banca d’affari di accomodare i suoi clienti in una chiesa medioevale di proprietà pubblica, far sfilare l’intimo nella Gipsoteca del Canova, di pubblicizzare salsicce con qualche Luca della Robbia. Che vuole dire non finanziare più il patrimonio culturale, bene di tutti, con i soldi di tutti – quelli che pagano le tasse – ma di alienarli offrendoli a pochi, che ne traggono profitto, pubblicità, benefici diretti e indiretti.
https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/07/11/27185/
La battaglia che uomini e donne ragionevoli combattono ogni giorno in Europa, non è soltanto quella contro la stupidità e l’ignoranza, ma quella contro l’indifferenza, l’assoluta, ingiustificabile e cinica indifferenza per tutto ciò che non rappresenti il proprio interesse personale.
Siate umani e non soltanto ottusi e faziosi sostenitori dei partiti che vi sostengono, qualunque essi siano.
Fate posto nel cuore della vostra mente, per accogliere, nella pratica comportamentale, e non soltanto a parole, l’illuminante indicazione del vostro Santo Padre”.
http://www.libero-pensiero.net/oltre-la-grecia-appello-a-tutti-i-cattolici-italiani-di-buona-volonta/
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