Analfabetismo

Con il termine analfabetismo funzionale si designa l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. In generale, l’analfabetismo è l’incapacità di leggere o scrivere frasi semplici in una qualsiasi lingua. Si parla talvolta, meno comunemente, di illetteratismo, termine usato perlopiù in ambito scientifico che definisce individui incapaci di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere con testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità.

Il progetto ALL (Adult Literacy and Lifeskills – Letteratismo e abilità per la vita), nell’ambito di una ricerca comparativa internazionale promossa dall’OCSE, ha permesso un’indagine che tastasse il polso anche alla situazione italiana; le ricerche svolte nel 2003-2004 su un campione della popolazione compresa tra 16 e 65 anni hanno denunciato un quadro non brillante: il 46,1% è al primo livello, il 35,1% è al secondo livello e solo il 18,8% è a un livello di più alta competenza.[4]

analfabetismoQuesta corrispondenza suggerisce che un fattore che contribuisce al livello di alfabetizzazione civica di una società è la capacità delle scuole di far sì che gli studenti raggiungano l’alfabetismo funzionale richiesto per comprendere i testi e i documenti di base associati ad una cittadinanza competente.[8]

estratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Analfabetismo_funzionale

2 pensieri su “Analfabetismo

  1. Il 01/09/2015 10.49, una lettrice mi ha scritto:
    “Ma quello che mi fa imbestialire è che la gente non ha più il senso del dovere, né il piacere di portare a termine un compito nel migliore dei modi. Questo stranamente vale anche per quello che riguarda le loro passioni (!?) o interessi (!?). Per me è inconcepibile questa cosa. Sono indifferenti, menefreghisti, approssimativi, superficiali, ritardatari. Rinviano appuntamenti senza motivo e sono sempre stanchi e tutto è sempre difficile, faticoso, impegnativo. In compenso hanno ambizioni al di fuori di ogni logica e la pretesa che gli altri facciano per loro. Oppure capita che non si siano impegnati per niente a capire una cosa, ma si sentano comunque in grado di esprimere giudizi o sentenziare.
    Si lamentano di continuo di tutto e di tutti e non muovono un dito, né attivano un neurone del loro cervello per cercare di cambiare quello che non va”.

    • A mio parere quello di cui la gente non si rende conto, quando afferma sbrigativamente che il mondo va così, è che sia un pensiero che gli è stato inculcato ad arte, (come diceva Gaber un’idiozia conquistata a fatica), con una ben dosata combinazione di tecniche (banana)

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