Carne rossa la trionferà

È fatta così la pedagogia perlopiù punitiva dell’imperialismo che comanda sul mondo e che vuole insegnarci anche con mezzi piuttosto coercitivi come vivere e come morire, come accoppiarci, cosa mangiare, che vuole ammaestrarci su cosa è bene e cosa è male, pretendendo addirittura di convincerci che è nel nostro interesse, che risponde ad un fine educativo particolarmente impellente nel caso di popoli bamboccioni, zotici, screanzati e quindi poco solidali nei confronti degli altri e dell’ambiente, per via di tradizioni, consuetudini e vizi contratti grazie a un benessere immeritato. È la loro decrescita, felice per chi ha e avrà sempre di più, disgraziata per chi ha poco e avrà sempre meno, che vorrebbero persuadere alla bontà della rinuncia, ai benefici del sacrificio, alla redenzione tramite il castigo di sicurezze, garanzie, diritti.

il Simplicissimus

Anna Lombroso per il Simplicissimus

Ieri è stato annunciato che la città di Messina resterà senz’acqua per altri 5 giorni, necessari per il ripristino della conduttura e per liberare le tubature invase dal fango a causa dei fenomeni franosi.

Ecco, adesso mi aspetto che con feroce e tempestiva puntualità l’Oms, il Parlamento Europeo, gli oncologi della Leopolda, i nutrizionisti delle mense della Buona Scuola, il dietologo , frustrato, della Merkel,  somministrino ai cittadini di Messina qualcuna di quelle loro pillole didattiche, di quelle raccomandazioni di buone pratiche, raccomandando di non bere acqua ma gustosa Coca Cola, tra l’altro generoso   sponsor  dell’Expo, invitando a non indulgere in lavacri, consuetudine disdicevole cui sono dediti ceti viziosi e traviato, come insegna la decadenza dell’impero romano, consigliando gli agricoltori a non indulgere a comportamenti troppo permissivi con le piante, che troppe irrigazioni inducono cattive abitudini.

Perché l’erogazione di disinteressati consigli, l’elargizione di amorevoli suggerimenti…

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Responsabilità

di Enrico Galoppini – 26/10/2015

Fonte: Il Discrimine

ladroHa ucciso il ladro introdottosi di notte in casa sua.E va bene, ci può stare, tanto il morto c’è scappato un sacco di volte. Ma il morto era sempre il padrone di casa.

La finirei qui, perché in tutta questa storia, dove non c’è nulla di normale, l’unica cosa normale è che uno difenda la sua vita ed i suoi beni quando sono messi in grave pericolo.

Cos’altro si può fare, se non difendersi, quando si becca in casa propria un ladro che potrebbe avere dei complici e, insieme a quelli, farci la festa? La “letteratura” in merito, purtroppo, è ricca e variegata. “Arancia meccanica”, ormai, ci fa un baffo.

Quindi – ripeto – la chiuderei qui: il signor Sicignano, ora indagato per “omicidio volontario”, credo non debba farsi rimproverare nulla. Tanto meno da uno Stato ridotto ad un simulacro, che sa solo imporre balzelli e odiose “regole” fuori da ogni sano concetto di “normalità”. E che ora lo indaga come “atto dovuto” (perché?).

Ma quello che dà più fastidio è la polemica, fumosa e strumentale, che in ogni occasione del genere viene messa su dai protagonisti di uno stantio gioco delle parti che sinceramente ha fatto il suo tempo.

chaoukiDa un parte, abbiamo gli “scandalizzati”. Quelli del “garantismo” a oltranza che di fatto pretendono la resa incondizionata di tutti quanti a ciò che invece è inaccettabile. Sono quelli dell’“accoglienza” a prescindere. Anche del ladro armato che ti fa cucù in camera da letto.

Intendiamoci, il pugno di ferro coi “topi d’appartamento” andrebbe usato indistintamente, con quelli stranieri e con quelli italiani, poiché la violazione della casa altrui, un tempo “sacra” quando appunto si viveva in un mondo informato secondo principi “normali”, è un atto gravissimo e senza attenuanti per chi lo compie.

Certo è che facendo entrare in Italia tutti, senza alcun criterio selettivo, chi ha compiuto un simile ‘capolavoro’ (cioè lo Stato) porta la responsabilità dei furti, e delle relative vittime, compiuti da stranieri. Tra i quali, è inutile negarlo, vi sono pure quelli che son venuti qua apposta per questo motivo (il rapinatore in questione – per la cronaca – era stato espulso nel 2013).

Bisogna ripetere ancora un concetto che fa fatica ad entrare nella testa di gente lobotomizzata da settant’anni di “rieducazione”: uno straniero, di base, non possiede quei vincoli di solidarietà etnica, culturale, clanica, familiare eccetera che pongono un freno al compimento di gratuiti atti di violenza verso chi, “a pelle”, non è percepito come “affine”. Va bene che non siamo solo “animali”, ma nell’essere umano contano anche questi fattori per così dire “zoologici” o “biologici”.

L’errore di tutti gli idealisti, compresi quelli che usano la religione per rimbecillire il popolo, è quello di considerare, ad ogni livello, una sola “umanità”. Che se certamente esiste su un piano – il più elevato – che è quello che pone ciascuno di noi di fronte al suo Creatore, è una pura fantasia quando, scendendo di livello, si considerano gli esseri umani su un piano “culturale”, nella loro differenziazione in nazioni, etnie, tribù eccetera.(corsivo nostro)

Questo concetto astratto di “umanità” porta dritti all’intercambiabilità degli esseri umani, per cui “tutto il mondo è paese”. E se tanti italiani, peraltro laureati, devono fare fagotto, il problema non sussiste, tanto ci sono gli stranieri che svolgono “i lavori che gli italiani non vogliono più fare”.

Questo per quanto riguarda il composito ma solidale fronte del “buonismo” e del “permissivismo”.

salvini-ruspaDall’altra parte, nominalmente “opposta”, vi è un altrettanto variegato ma coerente fronte della “tolleranza zero” che usa l’argomento della “lotta all’immigrazione”, clandestina o meno (dipende dalla ‘gradazione’), come foglia di fico per coprire la sua sostanziale ed entusiastica integrazione nel sistema capitalistico-finanziario, basato sull’usura, il prestito ad interesse e l’emissione della moneta-debito, nonché lo sfruttamento del lavoro dei “produttori” e l’implementazione di un “esercito di riserva” di immigrati che, a casa loro, ricevono le ‘attenzioni’ del tentacolare apparato predatorio occidentale che, tra gli altri strumenti, annovera certe organizzazioni “non governative”, le istituzioni finanziarie “internazionali” e, ovviamente, le sovversioni armate.

Oltre a ciò, tutta questa destra “identitaria” compie l’errore di considerare la “tradizione” al pari di una sagra dove si servono birra e porchetta, tanta è la furia in essa inoculata contro “gli islamici”. Manco fosse l’Islam tout court il problema, e non l’esagerato afflusso d’immigrati d’ogni origine dediti ad attività che mettono a rischio la pace e la sicurezza degli italiani e che pregiudicano la nomea anche di quegli stranieri per bene che sono venuti a vivere in Italia (grassetto nostro).

Non è serio, dunque, applaudire sotto il balcone il pensionato che questa volta ce l’ha fatta a non farsi ammazzare e poi sostenere con convinzione tutto un sistema basato sull’indebitamento all’origine, tanto più che proprio certa “destra” vanta (a sproposito) un legame ideale col Fascismo, il quale tutto era tranne che un sistema che faceva ingrassare, prima di tutti gli altri, i banchieri per mettere il popolo nella merda.

salutovaprioQuindi, va bene non far sentire solo chi ha avuto il ‘torto’ di non farsi ammazzare o comunque di prevenire un’eventuale omicidio ai suoi danni (chi può stabilire se, in quei frangenti, dove tutto si decide in pochi attimi, i ladri sono dei ‘gentiluomini’ alla Arsenio Lupin o dei tagliatori di teste?). Ma questa “vicinanza” non dovrebbe provenire solo da una “parte”.

Certamente, che qualcuno abbia la minima creanza di farsi vedere sotto casa del pensionato ora indagato dallo Stato è apprezzabile, piuttosto che lasciar solo “l’eroe” di turno ad arrovellarsi tutto il giorno tra “sensi di colpa” e il terrore della rappresaglia dei parenti dell’ucciso. Ma questo non basta.

Piuttosto, si dovrebbe andare a manifestare sotto le finestre delle cosiddette “autorità”, a muso duro, facendo intendere chiaramente che o pongono rimedio a questa situazione (come alle altre che ci hanno ficcato in questa “crisi”) o faranno una brutta fine. La stessa che, in fondo, sicure nel loro bengodi di privilegi, hanno servito a tutti noi, un giorno uno un giorno l’altro, addirittura in quel luogo sacro ed inviolabile che dovrebbe essere la propria casa.

Fonte: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=52253

Tutti i mentecatti dell’Impero

Ma, ed è questa l’unica buona notizia che riesco a trovare in questa domenica d’autunno, qualcuno c’è ancora che resiste alla stupidità, qualcuno che la vita, esperienze difficili o invece l’armonia dello star bene, la cultura o la curiosità, hanno immunizzato da quella combinazione di ruffianeria e retorica, lagna e servilismo, acquiescenza e brontolio, convenzionalismo e ipocrisia che sembra un connotato della nostra autobiografia nazionale.

il Simplicissimus

downloadAnna Lombroso per il Simplicissimus

Giorni fa mi è successo di fare una promessa imprudente ad alcuni amici e affezionati lettori di questo blog: pubblicare un post che trasmetta ottimismo, susciti pensieri di speranza, che offra spunti positivi e credibili. Quindi erano tassativamente escluse le baggianate di Renzi all’Expo, i successi del Gran Ballo Excelsior delle salsicce, la crescita trionfale cui è avviato il paese ed anche le innumerevoli opportunità di investire l’Imu accantonata che si presentano ai fortunati proprietari di prima casa, o le centinaia di posti di lavoro elargiti da un leale e generoso padronato grazie al Jobs Act. Domenica, mi sono detta, domenica ci provo.

Sono stata spericolata, difficile dire che qualcosa va bene quando tutto va male, quando nei paesi più sviluppati del mondo, USA e UE, che da soli producono circa la metà del Pil globale, l’economia  vive da tempo un periodo di stagnazione che…

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Più produttività, più tempo libero

http://www.appelloalpopolo.it/?p=14527

Meno ore di lavoro, più lavoratori impiegati, maggiore produttività, maggiore saturazione degli impianti, meno lavoro nero, il tutto a parità di gettito fiscale; interessante ma non fattibile nel nostro paese; il motivo è molto semplice.

Le politiche salariali dell’Unione Europea per effetto dell’Eurozona (assente in Svezia) vanno in direzione esattamente opposta; la competitività aziendale deve essere ottenuta in assenza d’inflazione e cioè deve scaricarsi interamente sulle retribuzioni orarie. Ciò comporta anche l’abbattimento degli investimenti privati e pubblici e l’inevitabile arretramento della produttività che a sua volta si scarica sull’allungamento dell’orario di lavoro.

In mezzo a tanti “potrebbe”, l’esperimento Svedese va monitorato con attenzione.

Per saperne di più:

http://www.goteborgsfria.se/artikel/98834
http://nyheter24.se/debatt/767075-pilhem-v-darfor-infor-vi-6-timmars-arbetsdag-i-goteborgs-kommun
http://www.vansterpartiet.se/assets/Striden-om-tiden.pdf
http://www.vincitorievinti.com/2015/05/il-disastro-italiano-in-venti-grafici.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/01/istruzione-italia-ultima-i-paesi-ocse-per-spesa-pubblica-in-rapporto-pil/1308888/
http://www.istat.it/it/files/2013/08/La-formazione-nelle-imprese.pdf?title=Formazione+nelle+imprese+-+01%2Fago%2F2013+-+Testo+integrale.pdf
https://www.academia.edu/5889123/The_European_Round_Table_of_Industrialists_and_the_Restructuring_of_European_Higher_Education
http://www.ilpost.it/2012/02/27/chi-lavora-di-piu-in-europa/
http://www.wallstreetitalia.com/article/1684407/eurozona/italiani-lavorano-350-ore-in-piu-dei-tedeschi-infografica.aspx
https://books.google.it/books?id=rXm9N4oqYbUC&pg=PA65&lpg=PA65&dq=curva+efficienza+lavorativa&source=bl&ots=X4NSmYAVoP&sig=k0sqelUHIKm0RzR9ps2DUPXy2c8&hl=en&sa=X&ved=0CDAQ6AEwAmoVChMI1tmNrPKgyAIVxW4UCh0xsQem#v=onepage&q=curva%20efficienza%20lavorativa&f=false
http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=6441
http://www.istat.it/it/files/2011/08/B-Dossier-1-ORE-LAVORATE.pdf?title=Ulteriori+misure+per+la+stabilizzazione+-+30%2Fago%2F2011+-+Dossier+1.pdf
http://www.ebiten.it/doc/GLI%20ORARI%20DI%20LAVORO.pdf
http://www.panorama.it/economia/lavoro/ocse-stipendi-orari-lavorare-meglio/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/16/ridurre-lorario-lidea-rilanciata-dal-libro-craviolatti/1343754/
http://www.ipasvi.laspezia.net/images/ipafile/newsletter/news_008_salute_turni.pdf
http://www.portalecnel.it/Portale/IndLavrapportiFinali.nsf/vwTuttiPerCodiceUnivoco/7-0/$FILE/7%20-%20%20INDAGINE%20SU%20IL%20LAVORO%20NERO.pdf
http://www.istat.it/it/archivio/sommerso
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/25/lavoro-nero-a-ogni-regione-il-suo/2060927/
http://archivio.articolo21.org/349/editoriale/addio-35-ore-pi-orario-stesso-salario.html
http://www.ilfoglio.it/economia/2015/08/13/francia-lavoro-regola-delle-35-ore-superata-adieu___1-v-131785-rubriche_c642.htm
http://www.cipecomitato.it/it/eventi/2014/giugno/News_0002

Il business occulto della malattia

Da anni il settore dell’assistenza è una geografia del saccheggio, una terra di nessuno promossa a mondo di mezzo, quando l’ingegnoso brand dello sfruttamento di chi soffre diventa azienda di servizi, industria semipubblica, pilastro dell’economia cittadina grazie alla alacre collaborazione di imprenditori, cooperative, funzionari della Pa, politici, mafia.

il Simplicissimus

imagesAnna Lombroso per il Simplicissimus

Nell’inchiesta che ha portato all’arresto del vicepresidente lombardo Mantovani, salta fuori anche una gara per il trasporto dei malati di reni,  truccata “per non mettere fuori gioco le Croci” del suo bacino elettorale. Un’infamia. E non è la prima né l’unica.

Senza riaprire il leggendario pouf di Poggiolini, ve la ricordate Lady Asl, accusata nel 2006 per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, falso e corruzione? o la storia delle mazzette pagate dall’Aias di Barcellona, l’Ente di assistenza spastici che per decenni fu il calderone dei misteri e che secondo il pentito Carmelo D’Amico «faceva parte dell’associazione mafiosa barcellonese»? o gli appalti per accompagnamento ai disabili per incarico diretto a Roma o altri, opachi, in altri comuni? o le case di riposo per anziani, veri e propri lager ai margini delle città, in modo che non si vedano e che l’emarginazione sia ad…

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L’idea di Nazione

chabod“Lottando sotto la bandiera della solidarietà internazionale dei lavoratori, i comunisti di ogni singolo paese, nella loro qualità di avanguardia delle masse lavoratrici, stanno saldamente sul terreno nazionale. Il comunismo non contrappone, ma accorda e unisce il patriottismo e l’internazionalismo proletario poiché l’uno e l’altro si fondano sul rispetto dei diritti, delle libertà dell’indipendenza dei singoli popoli. E’ ridicolo pensare che la classe operaia possa staccarsi, scindersi dalla nazione. La classe operaia moderna è il nerbo delle nazioni, non solo per il suo numero, ma per la sua funzione economica e politica. I comunisti, che sono il partito della classe operaia, non possono dunque staccarsi dalla loro nazione se non vogliono stroncare le loro radici vitali. Il cosmopolitismo è una ideologia del tutto estranea alla classe operaia. Esso è invece l’ideologia caratteristica degli uomini della banca internazionale, dei cartelli e dei trust internazionali, dei grandi speculatori di borsa e dei fabbricanti di armi. Costoro sono i patrioti del loro portafoglio. Essi non soltanto vendono, ma si vendono volentieri al migliore offerente tra gli imperialisti stranieri.” (P. Togliatti)

“Possiamo concludere che il vero sentimento nazionale (di cui l’amore per la lingua è una componente essenziale) non soltanto non contraddice ma , al contrario , tende generalmente a favorire quello sviluppo dello spirito internazionalista che é sempre stato uno dei motori principali del progetto socialista”. (J. C. Michéa)

“La pace si organizza con la cooperazione, la collaborazione, il negoziato e non con la spericolata globalizzazione forzata. Ogni Nazione ha una sua identità, una sua storia, un ruolo geopolitico cui non può rinunciare. Più Nazioni possono associarsi, mediante trattati per perseguire fini comuni, economici, sociali, culturali, politici, ambientali. Cancellare il ruolo delle Nazioni significa offendere un diritto dei popoli e creare le basi per lo svuotamento, la disintegrazione, secondo processi imprevedibili, delle più ampie unità che si vogliono costruire. Dietro la longa manus della cosiddetta globalizzazione si avverte il respiro di nuovi imperialismi, sofisticati e violenti, di natura essenzialmente finanziaria e militare.” (B. Craxi)

“Il decennio ’76/’86 ha visto morire il comunismo nella sua tradizionale dimensione politica delle masse […] Dal punto di vista dell’immaginario ideologico, questo decennio ha visto gli intellettuali italiani passare dallo storicismo progressista ad un disincanto post-moderno di epigoni subalterni di ‘nuovi filosofi’ e di Lyotard.
Di fatto, si è smesso di parlare della superiorità del socialismo sul capitalismo, e del comunismo sull’imperialismo; ci si è messi a parlare della “superiorità morale” dei comunisti (intesi come una classe politica: il PCI diventato PDS; DS, PD, ecc.) e dell’’inferiorità morale’ dei democristiani e dei socialisti. Il nemico diventava un nemico moralmente corrotto (prima Craxi, poi Berlusconi), ed è in questo modo che ci si è preparati ideologicamente ad affrontare senza dolore la rovina prossima della Casa comunista di referenza, attraverso una sorta di ‘colpo di stato moralistico’. La legittimazione dell’accesso al potere (non per il socialismo, ma per un capitalismo ‘moralizzato’) non consisteva più in una maggioranza elettorale ottenuta pacificamente, ma in una sorta di ‘golpismo’ giudiziario per il bene, destinato a rimpiazzare persone corrotte e immorali con persone oneste.” (C. Preve)

“Né il Partito democratico né la sinistra democratica diranno alla gente: «Vedete, il vostro problema è che negli anni Settanta siamo stati tra i fautori di un processo di finanziarizzazione dell’economia e di svuotamento del sistema produttivo. Per questo il vostro salario e il vostro reddito ristagnano da trent’anni, mentre la ricchezza prodotta rimane nelle tasche di pochi. Tutto questo è il frutto delle nostre politiche».” (N. Chomsky)

estratto da http://www.appelloalpopolo.it/?p=14486

di PIERLUIGI BIANCO (ARS Puglia)

Conoscere la geografia

 La situazione attuale, per l’insegnamento della geografia, è questa: nel biennio dei tecnici commerciali si insegna tre ore a settimana nel biennio, mentre nei tecnici turistici si insegna anche nel triennio, 2 ore a settimana. Nei tecnici industriali e negli istituti per geometri si insegna un’ora a settimana, a scelta nel primo o nel secondo anno. Nei licei scientifici e classici c’è la geostoria, tre ore a settimana al biennio: ma trattandosi di una materia «a metà» nella maggior parte dei casi la geografia viene fagocitata dalla storia, tanto più che ad insegnarla sono i professori di lettere. Alle primarie c’è un’ora alla settimana, così come alle medie. «Stiamo lavorando sulle macerie», sintetizza Canesi.

Rincara Garofalo: “Troppo spesso la GEOGRAFIA nelle scuole medie è sacrificata dai docenti di area umanistica in favore delle altre due discipline da questi insegnate: Italiano e Storia.
I risultati dell’ignoranza in materia spaziale e geografica sono evidentissimi al primo anno di accesso alle scuole superiori. Al fine di non ridurre la disciplina della Geografia a ruolo di ancella e subordine rispetto ad altre materie e per la migliore offerta formativa degli studenti si chiede che la GEOGRAFIA nelle scuole secondarie di primo grado venga affidata ai docenti specializzati della c.d.c. A039 per non meno di 2 ore settimanali. Stop quindi anche all’atipicità A039 nelle scuole superiori!

Personalmente devo dire che la geografia ha segnato abbastanza profondamente il mio curriculum scolastico: alle elementari atlanti e carte geografiche mi hanno sempre affascinato; alle medie facevamo in classe un gioco a quiz e io concorrevo per la geografia (cfr. anche nota); alle superiori c’era 1 ora settimanale di geografia al ginnasio; all’università il mio primo esame è stato “Storia delle esplorazioni geografiche”, come complementare e Geografia, come fondamentale; la tesi l’ho fatta in “Topografia dell’Italia antica”; l’abilitazione all’insegnamento di materie letterarie ancora in Geografia, naturalmente!

Ma perché l’ignoranza della geografia può essere fatale (specialmente quando si parla di politica)?

kaliningradVedete quel puntino rosso in alto a sinistra? E’ il territorio russo dell’Oblast’ di Kaliningrad tra la Polonia e la Lituania;tecnicamente in geografia si chiama exclave, il che significa che appartiene ad uno stato diverso da quelli che lo circondano (tutti territori UE), e precisamente a quello stato in bianco che occupa tutto il resto della carta.

Per chi non avesse ancora indovinato questo stato si chiama Russia che vi può accedere quando vuole dal Mar Baltico.

Chi non avesse ancora capito il sottinteso dia un’occhiata a quello che ha fatto la Russia dal Mar Caspio : https://terzapaginainfo.wordpress.com/2015/10/07/un-po-di-geografia/

Il cimitero monumentale di Staglieno

A egregie cose l’animo accendon l’urne dei forti…

Mauro Poggi

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Nel XIX secolo, a Genova,  le antiche leggi sontuarie della Repubblica erano ancora vigenti, se non a livello giuridico almeno nel comune sentire.  L’indole austera dei cittadini radicava nell’abitudine alla parsimonia privata che quelle leggi avevano prescritto secoli addietro, ponendo precisi limiti alle feste, ai  velluti, agli ori: “Leggi e ordini circa il vestir delle donne, et huomini, e circa i pasti che si danno in occasione delle nozze” (1530); “Capitoli e ordinazioni sopra lo vestir degl’huomini, donne e fanciulli, e anco sopra i conviti e pasti e li modi delle donne” (1558); “Tutti li sudeti ordini doveranno essere osservati tanto nella presente Città, quanto nelle ville intorno ad essa per dieci miglia, così di giorno come di notte” (1571);  “L’osservanza delli presenti Capitoli si comanda così dentro alla Città, come in le tre Podesterie, e ciò si intende per conto dei Cittadini

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