A egregie cose l’animo accendon l’urne dei forti…
§
Nel XIX secolo, a Genova, le antiche leggi sontuarie della Repubblica erano ancora vigenti, se non a livello giuridico almeno nel comune sentire. L’indole austera dei cittadini radicava nell’abitudine alla parsimonia privata che quelle leggi avevano prescritto secoli addietro, ponendo precisi limiti alle feste, ai velluti, agli ori: “Leggi e ordini circa il vestir delle donne, et huomini, e circa i pasti che si danno in occasione delle nozze” (1530); “Capitoli e ordinazioni sopra lo vestir degl’huomini, donne e fanciulli, e anco sopra i conviti e pasti e li modi delle donne” (1558); “Tutti li sudeti ordini doveranno essere osservati tanto nella presente Città, quanto nelle ville intorno ad essa per dieci miglia, così di giorno come di notte” (1571); “L’osservanza delli presenti Capitoli si comanda così dentro alla Città, come in le tre Podesterie, e ciò si intende per conto dei Cittadini
View original post 577 altre parole