Ma, ed è questa l’unica buona notizia che riesco a trovare in questa domenica d’autunno, qualcuno c’è ancora che resiste alla stupidità, qualcuno che la vita, esperienze difficili o invece l’armonia dello star bene, la cultura o la curiosità, hanno immunizzato da quella combinazione di ruffianeria e retorica, lagna e servilismo, acquiescenza e brontolio, convenzionalismo e ipocrisia che sembra un connotato della nostra autobiografia nazionale.
Anna Lombroso per il Simplicissimus
Giorni fa mi è successo di fare una promessa imprudente ad alcuni amici e affezionati lettori di questo blog: pubblicare un post che trasmetta ottimismo, susciti pensieri di speranza, che offra spunti positivi e credibili. Quindi erano tassativamente escluse le baggianate di Renzi all’Expo, i successi del Gran Ballo Excelsior delle salsicce, la crescita trionfale cui è avviato il paese ed anche le innumerevoli opportunità di investire l’Imu accantonata che si presentano ai fortunati proprietari di prima casa, o le centinaia di posti di lavoro elargiti da un leale e generoso padronato grazie al Jobs Act. Domenica, mi sono detta, domenica ci provo.
Sono stata spericolata, difficile dire che qualcosa va bene quando tutto va male, quando nei paesi più sviluppati del mondo, USA e UE, che da soli producono circa la metà del Pil globale, l’economia vive da tempo un periodo di stagnazione che…
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“Fa senso sentire quanti trucchi e mezzucci usavano i potenti del passato a vantaggio e a fondamento del loro potere, perché hanno sempre trovato gente adatta a loro, la quale si è lasciata catturare da qualsiasi trappola che essi le tendevano e si è lasciata ingannare sempre tanto facilmente da non essere mai tanto assoggettata come quando è stata presa di più in giro”
Etienne de la Boétie, da La servitù volontaria (1553)