Il maschio normale, patriarcale, capofamiglia è, perciò, nell’ordine: sessista, machista, stupratore, pedofilo, corrotto, retrogrado, losco, alcolizzato, reazionario, accentratore, pesante, antiabortista, illiberale, gaglioffo, profondamente stupido.
Se poteste annusarlo, inoltre, scoprireste che gli puzzano le ascelle.
Provare per credere.
Guardatevi una puntata di Law & Order, Alias, 24, Sex & The City, NCIS e minchiate affini.
Gli antagonisti del maschio sommenzionato sono, invece, la luce della purezza e della libertà: donne (sempre vittime, a meno che siano vendicatrici dei terribili torti), gay (tanti gay), bambinetti idioti, fenomeni da baraccone, minoranze razziali varie (solo quelle utili), ciccioni, handicappati, propugnatori del politicamente corretto, progressisti dei diritti fuffa oppure uomini eterosessuali che, però, si comportano come donne, gay et cetera (sono, infatti, maschi eterosessuali buoni, tanto buoni).
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Il potere (che chiamo natoamericano perché ha lì la propria scaturigine, ma è in realtà universale) desidera tale novello Adamo: senza sesso, senza passioni, senza passato, senza odio, rivendicazioni, religioni e doppi fondi. Una pasta informe, senza capo né coda, priva di un prima e un dopo, eternamente esposta alla luce del controllo, eternamente spensierata, col muso nel trogolo delle scemenze più crasse, devitalizzata, e felice, di quella felicità insulsa e falsa che vediamo dipinta sulla faccia dei coglioni allo smartphone.
estratto da http://pauperclass.myblog.it/2015/12/18/lotta-vile-maschio-dove-vai-alceste/
“La società unanime sta domandando agli uomini di rivelare la femminilità che è in loro. Con sospetta, morbosa e stupefacente buona volontà gli uomini stanno facendo del loro meglio per mettere in atto questo programma ambizioso: diventare una donna come le altre. In sostanza per superare i propri istinti arcaici. La donna non è più un sesso, è un ideale”. Così scrive Eric Zemmour, ex-editorialista del quotidiano francese Le Figaro, nel suo libro L’Uomo Maschio. Un’intera decade dedicata al mutamento antropologico del genere mascolino. L’uomo è descritto svirilizzato, tramortito, anch’esso, nell’epicentro dell’universo femminile, dell’eccessivo sentimentalismo ed emotivismo, dell’apparenza e dell’estetica. Sempre più uomini, infatti, fanno uso di prodotti cosmetici, delle cure del viso per uomo (in Francia c’è stato un aumento dell’87% di vendite in un anno), di trattamenti di bellezza e di abbronzatura, di centri estetici. Oggi la depilazione è un fattore comune a gran parte della popolazione maschile, vedi i modelli culturali quali calciatori e tronisti, è la lotta contro il pelo, simbolo di un passato primitivo, dell’istinto mascolino, aggressivo e predatore della virilità. La depilazione segna l’allontanamento da questo stato di cose per tendere verso la purezza, l’innocenza, la dolcezza femminile.
estratto da http://www.lintellettualedissidente.it/tronisti-travestiti-da-calciatori-la-nazionale-come-industria-culturale/
E’ la conseguenza della lotta al sessismo: dal momento che non si può criticare nessuno sulla base di differenze di genere, ci si conforma, anche fisicamente, ad un genere “neutro” che latini e greci riservavano alle cose, non alle persone.
Se non esistono più le signore e i signori, ma solo le vie di mezzo, è perché qualcuno ci guadagna qualcosa (e sono sempre gli stessi che un secolo e passa fa, invece dividevano il mondo in signore e signori). Oggi non si vogliono contrasti: la Cocacola senza zucchero e senza caffeina (e che cos’è?), il caffè senza caffeina, il latte (e lo yoghurt) senza grassi e/o senza lattosio, addirittura il grasso senza grassi, l’incontro senza incontri (social media) e il partito senza partito (M5S). E vi meravigliate che ci sia il sesso senza sessi? La vita reale è finita: tutto è manipolabile (e manipolato).
Andrea Malaguti
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