Un pensiero su “Terra di confine

  1. L’Italia è senza dubbio tra i Paesi che ha sofferto maggiormente gli anni ’10 del XXI secolo: la perdita del 10% del PIL, la scomparsa del 25% della base industriale, un debito pubblico che ha superato il 140% del PIL (in base alle statistiche in uso fino a ieri), sofferenze bancarie superiori ai 200 €mld, il record negativo di nascite e l’emigrazione sempre più massiccia dei già rari giovani, parallela a flussi incontrollati di immigrati senza alcuna preparazione tecnica o scolastica, sono pochi dati sufficienti a descrivere lo stato critico in cui versa il Paese.

    L’Italia è rimasta schiacciata tra l’incudine dell’eurocrisi ed il martello della destabilizzazione del Mediterraneo: di fronte alla drammaticità della situazione, l’establishement italiano si è appiattito su tre esecutivi di fila guidati da premier non eletti, fedeli esecutori, chi più chi meno, della volontà di quelle capitali (Washington, Londra, Parigi e Berlino) che sono all’origine delle nostre sciagure.

    L’approssimarsi del collasso del sistema atlantico offrirà l’imperdibile occasione di plasmare ex novo strategie ed alleanze e tornare, finalmente, a parlare di interesse nazionale.
    http://federicodezzani.altervista.org/un-diagramma-tuffarsi-negli-anni-interessanti-2008-2016/

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