Ordoliberismo

Secondo il classico procedimento orwelliano di “dare nomi di cose buone a cose che buone non sono”, il PM (ex- Pubblico Ministero) è diventato Promotore di Giustizia; forse la parola che spaventa è Pubblico?

4 pensieri su “Ordoliberismo

  1. La moneta non genera moneta, come dimostra anche il drammatico momento degli Usa, ma spesso solo povertà e disuguaglianza . Il 33,3 % degli inglesi sono sotto la soglia della povertà e il patrimonio delle prime 5 famiglie più ricche del paese è uguale al 20 % delle persone più povere del paese. Senza manifattura non si cresce perché la carta per quanto si possa moltiplicare all’infinito rimane solo carta e non produce nulla se non un degrado sociale che rischia di degenerare in disperazione .
    http://www.lafinanzasulweb.it/2016/brexit-tanto-rumore-per-nulla/

  2. Cosa esprime di positivo questo Nuovo Ordine Mondiale che esige un’Europa unita a forte connotazione transnazionale in ossequio alla globalizzazione ultraliberista che aspira a un bipolarismo popolo-élite, poveri-ricchi, analfabeti-colti e che desidera abbassare lo standard di vita dei popoli europei mischiandoli coercitivamente con milioni di immigrati?
    http://pauperclass.myblog.it/2016/06/26/ce-del-marcio-europa-or-out-il-dilemma-il-poliscriba/

  3. http://www.appelloalpopolo.it/?p=16106#comment-584055 In altre parole, i poteri dei presidi (che sono strettamente dipendenti dal MIUR) hanno una precisa funzione: cancellare la libertà costituzionale d’insegnamento, per cancellare la tradizione scolastica italiana, per annullare l’Italia nella UE. Poiché la UE segue i disegni ordo-liberali della Germania autorizzati dagli Stati Uniti, si potrebbe anche pensare che la 107 sia stata dettata direttamente dai dirigenti tedeschi (sull’ispirazione germanica della legge il ministro Giannini non ha mai fatto misteri) per avere lavoratori qualificati a basso costo dall’Italia senza pagare i costi della loro formazione.

  4. di Adriano Tilgher La forza delle idee può soppiantare lo strapotere dell’economia solo che una minoranza capace, preparata e coraggiosa sappia approfittare anche della definitiva eliminazione delle ideologie. Bisogna avere la forza di sognare e realizzare un mondo nuovo, a dimensione umana, ancorato ai valori perenni dell’umanità ed al profondo bagaglio di cultura e tradizione di cui il genere umano, ed in particolare l’Italia, sono dotati. Gli accadimenti di questi ultimi decenni ci hanno documentato, da una parte, il fallimento del comunismo come opposizione al capitalismo liberista, dall’altra il tentativo,anche questo in via di fallimento, delle grandi centrali planetarie di arrivare alla creazione di un Governo Unico Mondiale, attraverso il controllo delle risorse energetiche ed alimentari, usando il debito pubblico come strumento di sottrazione di sovranità degli stati nazionali e di asservimento della volontà dei popoli. E’ questo il momento in cui i sistemi di potere, incapaci di risolvere le proprie crisi, le stanno scaricando sui popoli, ma senza speranza di successo, per cui abbiamo tutto il tempo per preparare una risposta globale ed organizzata purché si abbia l’intelligenza di superare le varie trappole che verranno poste sul nostro cammino. Il fallimento dei socialismi reali ha debellato uno dei mostri del mondo moderno ma ha potenziato il mostro più pericoloso: il liberismo ed i regimi liberal-democratici. Che il liberismo sia un mostro lo abbiamo già documentato. Ma è anche un crimine perché parte da un falso principio: quello dell’uguaglianza, per di più intesa solo in senso formale (giuridico) e non sostanziale (economico). Gli uomini sono tutti diversi e proprio partendo da questo principio reale si devono creare i presupposti perché a tutti vengano consentite le stesse opportunità. Il liberismo invece, come abbiamo visto, tende a livellare gli uomini misurandoli solo per quello che possiedono e non per quello che valgono; per di più lasciando la libertà assoluta alle regole del mercato, ottiene come conseguenza che chi ha risorse economiche ha diritti assoluti su chi non le ha, e chi ne ha di più può ridurre in miseria chi ne ha di meno.
    http://www.ilpensieroforte.it/cultura/749-analisi-politica-sopra-le-linee-1

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