Un Paese in macerie

Monti, con perfetta scelta dei tempi, degna di un uccello del malaugurio, volle sottrarre completamente lo Stato dal pagamento di qualsiasi danno dovuto alle calamità naturali, comprese quelle dovute ad incuria, errori, colpevole inazione delle articolazioni dello Stato medesimo, per affidare tutto ad eventuali assicurazioni private. Il decreto sotto il titolo di riforma della protezione civile fu approvato cinque giorni prima del catastrofico terremoto in Emilia e nonostante venisse presentato come sperimentale venne convertito in legge il 19 luglio successivo

il Simplicissimus

terremoto-norcia-diocesi-13.46.37Mentre le anime belle, sempre troppe e sempre pericolose, in perfetta simbiosi con i peggiori ceffi del fascio clerico berlusconismo, tra cui Sallusti e Bertolaso, si indignano di fronte ad ogni accenno di realismo come fosse un offesa ai morti e predicano l’unione mistica e solidale con Renzi, magari decidendo di votare Si al referendum costituzionale in nome del terremoto, si comincia a diradare la nebbia su ciò che verrà. Ma il panorama è terremotato anch’esso, anche se offende solo i vivi ormai, vivi che devono subire un’informazione da barzelletta e la conversione degli ultimi blandi critici  che in cambio di prebende, trasmissioni e apparizioni si dedicano alla mirabile opera di confondere la mancanza di impegni immediati e il rinvio a prossimi ed eventuali piani, come saggezza di governo.

Così anche il terremoto fa bene al guappo che si appella alla solidarietà nei momenti di tragedia annunciata. Ma per la verità…

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Autentica rovina

per godere delle torri di San Gimignano dovremo aspettare che sia completata la loro autentica riproduzione a Chongqing nei 253 ettari di perfetto paesaggio toscano nel quale sta sorgendo uno sterminato megastore.

il Simplicissimus

 Anna Lombroso per il Simplicissimus

T’invidio turista che arrivi, t’imbevi de fori e de scavi, dice una vecchia canzone. Adesso, bene che vada, più che  d’invidia per la rivelazione della bellezza, sorprendente anche se tanto decantata, chi viene in visita in Italia  è oggetto di fastidio, insofferenza, come un pesce che puzza anche prima dei fatidici tre giorni, come un occupante maleducato e molesto.

Sentimenti che paradossalmente suscita anche in chi ci guadagna dalla sua invasione, ma troppo poco, che si sa non c’è più il turismo di una volta, sfarzoso, generoso, ma discreto, per le cui visite pastorali si chiudevano siti e musei, con sigilli ben remunerati e pronubi di pudiche donazioni.  Quei sigilli che oggi invece vengono apposti per tener fuori la gente qualunque, turisti e cittadini del luogo, classi scolastiche e fedeli, per garantite doverosa riservatezza a nomenclature aziendali e Grandi Eventi esclusivi: si affitta Napoli…

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“Che vuoi farci… Vai all’estero, no?”

Quello che volevo dire, per concludere, è che l’emigrazione, quando incomincia, lascia comunque delle tracce definitive, soprattutto quando il contatto umano che si è lasciati alle spalle (che, per la maggiore, preserva ancora in sé tutta la sua ricchezza emotiva) è lo stesso ma in forme diverse – si tocca uno schermo, non una persona. E il diverso sta proprio nella carenza tecnologia che è poco sintonizzata sul rituale umano, che è quella specifica cosa che provoca emotività e senso nella prassi quotidiana. Una cosa importantissima.

Il Conformista

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Ogni tanto, giusto per vezzo personale, mi faccio un giro per scovare qualche offerta di lavoro nel mio Paese. Come già si saprà, cercare lavoro è un vero e proprio lavoro, ed io – come penso tantissimi altri – mi sono dedicato a questa attività tempo fa, assiduamente: un’attività che non auguro proprio a nessuno.

Nonostante l’impegno aggiuntivo che va oltre l’aver studiato per tanti e lunghissimi anni (gli anni del cosiddetto “gettare il veleno”, come amava ripetere una mia Prof.); malgrado gli sbattimenti inimmaginabili per “venderti” in maniera diversa ad ogni diversa e “allettante” candidatura; nonostante la frustrazione annessa ai residui di quella che ti ostini ancora a chiamare la “tua voglia di fare” – una frustrazione inspiegabile che ti accompagna ogni santo giorno –, alla fine poche persone potranno veramente capirti, anche perché il risultato che porti a casa è quasi sempre nullo.

Dicevo, questo giro…

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Il problema è il popolo

Le decisioni adottate nel corso del 2015 dalle autorità europee, prima in tema di sanzioni (alla Russia)  ed austerità e successivamente  in tema di immigrazione, hanno determinato una ondata di malcontento fra l’opinione pubblica tedesca che si ritiene danneggiata da questi provvedimenti che ha contagiato anche gli altri paesi (dell’Est e dell’Ovest) causando l’ascesa dei partiti nazionalisti ed anti Europei, dall’Austria alla Repubbica Ceka, alla Francia, dove il partito della Le Pen incontra sempre maggiori consensi, fino alla stessa Germania dove la popolarità della Merkel è ormai precipitata ai minimi storici. Nonostante questo le autorità europee di Bruxelles, come anche la Merkel nella stessa Germania, proseguono le loro politiche improntate alla austerità neoliberista e, nel caso della Germania, ai tentativo forzoso di integrazione dei profughi e migranti nel sistema di lavoro tedesco. Se non fossero bastate queste politiche di austerità imposte dalla Merkel, dalla BCE e dal FMI che hanno ridotto sul lastrico paesi come la Grecia ed impoverito paesi come l’Italia, la Spagna ed il Portogallo, provocando recessione, deflazione, miseria crescente, disoccupazione giovanile di massa, con la perdita di interi settori industriali e manifatturieri ad unico vantaggio della Germania, molte altre sono state le decisioni politiche prese dalla Merkel e soci che hanno fatto maturare il grave scontento ed astio nei confronti dei tecno burocrati di Bruxelles. Di fronte alle reazioni dell’opinione pubblica ed alle manifestazioni di dissenso, i personaggi della élite (gruppi di potere) non si scompongono, manifestazioni di dissenso anche clamorose, come avvenuto ad esempio nel caso del vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel, il quale, durante una visita in Sassonia, è stato pesantemente contestato dai dimostranti, con fischi e grida di “traditore”, a cui ha risposto alzando il dito medio, con gesto non molto elegante per un personaggio ufficiale.

Sigmar Gabriel mostra il dito medio

Sigmar Gabriel mostra il dito medio

Adesso avviene che il ceto politico al servizio dei potentati finanziari e la stessa Elite, si ricompattano fra loro e si ostinano difendere le proprie prerogative e gli interessi che rappresentano. In Germania il presidente federale dela Germania, Joachim Gauck, ha voluto descrivere la situazione con la seguente affermazione: “Il problema non sono le elites, il problema è il popolo”. Chiaro il concetto che se il popolo non accetta le politiche delle élite, questo deve essere sostituito (si spiega così la fretta di accelerare la sostituzione con il processo migratorio). Questa reazione furiosa del presidente Gauck è dovuta alla manifestazione ostile di larga parte dell’opinione pubblica rispetto all’ultimo provvedimento preso dal Governo: Il governo tedesco, infatti, ha varato una legge, in fretta e furia, che gli permette di prelevare ulteriori 1,5 miliardi di euro di liquidità dal fondo sanitario pubblico (10 miliardi in totale, pagato da tutti i membri e anche dai contribuenti) al fine di stanziare quella cifra per i migranti e i richiedenti asilo. Peggy Noonan sul Wall Street Journal sembra invece aver colto quanto sta accadendo sempre meno sottotraccia in Germania: “Il punto più importante è che il processo in atto sta accadendo ovunque, le elites si distaccano sempre più dai cittadini, sentendo poca lealtà o affiliazione nei loro confronti”. In sostanza si percepisce non solo il distacco della élite verso la gente ma la mancanza di interesse verso il proprio popolo, verso chi non siede al tavolo decisionale, mentre la massa dei cittadini ha ormai capito chiaramente di essere stato abbandonata dai leader interessati alla propria carriera.

Luciano Lago

Leggi tutto su http://www.controinformazione.info/lelite-finanziaria-si-distacca-dai-cittadini-e-si-rinchiude-nel-proprio-fortilizio-di-potere/

Media mainstream

1: La principale fonte dei media occidentali sul conflitto siriano è un negozio di magliette a Coventry, in Inghilterra.

Non è uno scherzo. Se seguite le notizie è probabile che abbiate sentito i media parlare di un’entità grandiosamente definita “Osservatorio Siriano per i Diritti Umani” (“Syrian Observatory for Human Rights”, SOHR). Questo cosiddetto “osservatorio” è gestito da una sola persona nella propria casa a Coventry, in Inghilterra. A migliaia di chilometri di distanza dal conflitto siriano — eppure è definito come la fonte più rispettata dai media occidentali (BBC, Reuters, The Guardian, International Business Times, per fare degli esempi). Le credenziali di questa persona consistono nell’essere proprietario di un negozio di magliette nella stessa via della propria casa, nonché essere un noto dissidente dell’attuale presidente siriano.

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Sebbene la gran parte dell’informazione in questo articolo provenga proprio dai media mainstream, questi rifiutano di mettere tutti i pezzi assieme e di dare al pubblico una panoramica accurata di ciò che sta succedendo in Siria.

4: L’ISIS è nato come conseguenza dell’invasione statunitense in Iraq, non del conflitto siriano

L’ISIS era precedentemente noto come al-Qaeda in Iraq, ed è diventato importante in seguito alle invasioni USA-UK contro l’Iraq nel 2003. È ben noto che non c’era alcuna traccia tangibile di al-Qaeda in Iraq prima di quella invasione, e per un motivo ben preciso. Quando Paul Bremer ricevette il ruolo di inviato presidenziale in Iraq nel maggio 2003, dissolse le forze di polizia e l’esercito. Bremer licenziò quasi 400.000 uomini in servizio, tra cui ufficiali militari di alto rango che avevano combattuto nella guerra Iran-Iraq negli anni ’80. Questi ufficiali oggi detengono importanti posizioni all’interno dell’ISIS. Se non fosse stato per l’azione statunitense, l’ISIS probabilmente non sarebbe mai esistito.

L’ISIS, precedentemente noto alle forze di sicurezza USA come al-Qaeda in Iraq (AQI), aveva combattenti che sono diventati fondamentali nel programma occidentale di rovesciamento dei regimi in Libia e in Siria. Quando i vari gruppi iracheni e siriani affiliati ad al-Qaeda si sono uniti lungo il confine siriano nel 2014, ci siamo trovati con il gruppo terroristico che conosciamo oggi.

3: Turchia, Qatar e Arabia Saudita volevano costruire un gasdotto lungo la Siria, ma Assad ha rifiutato

Nel 2009 il Qatar propose di costruire una conduttura lungo la Siria e la Turchia per esportare il gas saudita. Assad rifiutò la proposta e formò al contrario un accordo con l’Iran e l’Iraq costruire una conduttura verso il mercato europeo, che avrebbe tagliato fuori Turchia, Arabia Saudita e Qatar. Da allora questi paesi sono diventati forti sostenitori dell’opposizione siriana che voleva rovesciare Assad. Complessivamente, hanno investito miliardi di dollari, prestato armamenti, incoraggiato la diffusione del fanatismo ideologico e hanno permesso il passaggio dei combattenti lungo i propri confini.

La conduttura Iran-Iraq rafforzerà l’influenza iraniana nella regione e minerà il suo rivale, l’Arabia Saudita — l’altro grande produttore OPEC. Se avrà la capacità di trasportare gas verso l’Europa senza dover passare per gli alleati di Washington, l’Iran guadagnerà potere contrattuale e potrà negoziare accordi di escludano completamente gli USA e il dollaro.

http://vocidallestero.it/2016/08/09/dieci-cose-che-i-media-mainstream-non-vi-diranno-sulla-guerra-in-siria/

Chi rappresenta chi?

Premessa: questo articolo è un estratto ed è “politicamente scorretto”; le anime semplici si astengano dalla lettura.

Sinistra Ecologia e Libertà, del  resto, già si spacca nel 2014; era anch’esso un pulviscolo elettorale messo insieme   con lo sputo. Alla fine del 2013  SEL contava 34.279 iscritti, leggo su Wiki.  Mi stupirebbe se adesso fossero  più della metà.  Non credo che la Boldrini possa contare di rappresentare nemmeno quelli, ormai. No, signora: lei è stata messa lì da un  trucchetto   fallito da parte di una coalizione che non esiste più,   come pedina  di un progetto anti-democratico andato in bancarotta, eletta  nelle liste  di un partitino microscopico che è finito nel nulla  e non è mai veramente esistito. Lei non ci rappresenta, dottoressa. E’ un resto di tutto ciò che è svanito.  Non rappresenta gli italiani. Rappresenta il Nulla.  Non ha alcuna autorità se non per convenzione – retrograda e oscurantista – di un Porcellum   e di una politica dei poteri forti globali. Se ne renda conto,  si goda la  ricca sinecura, ci risparmi il suo altezzoso atteggiarsi a  sacerdotessa del pensiero unico – che , oltretutto,  conosciamo già.

 

P.S.

 

Quanto  al farsi un “compagno” di 11 anni più giovane,    spero di non espormi all’accusa di  “maschilismo inaccettabile e arretratezza allarmante”  se noto che rivela molto  sulla sua psicologia.   Giusto per ricordare: anche un’altra  femminile Presidente della Camera, messa   sulla   eccelsa  poltrona da analoghe improbabili circostanze senza averne le necessarie minime qualità,   ha fatto lo stesso:  Irene Pivetti sposò un innocente di 10 anni più giovane.  Dev’essere una sorta di disturbo professionale. Con lo sposo bambino,  si scongiura il rischio  che la posizione di dominatrix venga messa in crisi.   Il fatto che la Pivetti ex presidente della Camera abbia tentato  poi la carriera di soubrette, a 40 anni suonati e con le gambette stortignaccole, la dice lunga dove può  portare una “ddonna”  l’assenza al  suo  fianco di un vero uomo adulto e consigliere.

 

L’articolo Madame Boldrini, perché si sente autorizzata a darci lezioni? è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura

Libertà di culto

ART.19 Costituzione Italiana
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
santaritadi Luciano Lago

A chi dava fastidio la Chiesa cattolica di Santa Rita a Parigi, tanto da decretarne la demolizione e lo sgombero forzato? Era cosi’ necessario ed urgente, si chiedono in molti, tanto da far intervenire la polizia in assetto antisommossa, che ha interrotto la Messa in corso, che ha trascinato fuori a forza dall’altare il prete che celebrava la. Messa e fatto sgomberare con metodi bruschi i fedeli, con fermo di polizia di coloro che hanno opposto resistenza, incluso il prete ammanettato è portato in camera di sicurezza. Il fatto si è’ verificato soltanto un giorno dopo i funerali del padre Jacques Hamel, assassinato da un terrorista il 26 di Luglio in Normandia, mentre celebrava messa. In quella Chiesa di Santa Rita, sgombrata con la forza, si celebrava il rito tradizionale pre conciliare, secondo il messale di Giovanni XXIII, era seguito da alcune decine di fedeli devoti ma la Diocesi di Parigi ha negato l’assegnazione di un parroco e non ha fornito sostegno a questa comunità’ praticante. La Diocesi di Parigi era troppo occupata a decretare l’accoglienza per i Mussulmani (secondo le prescrizioni del Papa Francesco), ad inchinarsi ai “fratelli maggiori” (gli ebrei) ed ha preferito lasciare la comunità’ al suo destino, con la speculazione immobiliare che ha programmato la costruzione di appartamenti residenziali al posto della Chiesa. La Diocesi non ha mosso un dito per salvare la Chiesa di Santa Rita ne’ aveva offerto sedi alternative per la celebrazione dei riti di quella comunità’ cattolica. La comunità’ dava fastidio ai cultori dell’Universalismo praticato da Papa Francesco e doveva essere sciolta. Lo stesso Papa Francesco ha ignorato il grave episodio ed ha continuato ad affermare che “l’Islam è’ pace e amore” e che “non esistono le guerre di religione”. Al Papa che non ha voluto pronunciarsi, è’ sembrato forse normale che un sacerdote sia stato trascinato in manette dall’altare ad una prigione mentre si parla di “tolleranza” e di accoglienza con tutte le religioni. Il “sinistro” silenzio del Papa. contribuisce a lasciare campo libero ai prossimi e probabili attacchi contro le Chiese e le comunità’ cattoliche che diventeranno fatti ordinari di cronaca. Non sarà’ questo un caso isolato: previsto in Francia, nel prossimo futuro, l’abbattimento di 2800 templi cattolici con un programma di “razionalizzazione urbanistica” predisposto dal governo ultra laico di Hollande/Valls , in ossequio alla massoneria anticattolica francese. Tuttavia la colpa di quanto accaduto non è’ attribuire soltanto alla diocesi o alle autorità’ di polizia, la colpa deve essere data a questo clan di mondialisti e massoni che governa in quasi tutta Europa che hanno dichiarato guerra a qualsiasi idea cristiana e che aborriscono l’Europa delle Cattedrali gotiche e romaniche che lavorano per costruire una società’ multiculturale, omologata al pensiero unico laicista e relativista, tollerante nei confronti dell’invasione islamica, intollerante con le comunità’ cattoliche tradizionaliste che non si sono inchinate al pensiero unico imposto dalle centrali di potere sovranazionale. Un piano per distruggere le identità’ tradizionali e culturali dei popoli europei. Prendiamone atto: il piano procede spedito ed ha i suoi complici negli uffici dell’Unione Europea, nel grattacielo dell’ONU, nelle grandi istituzioni finanziarie e nelle stanze del Vaticano a Roma.

http://www.controinformazione.info/a-chi-dava-fastidio-la-chiesa-cattolica-di-santa-rita-a-parigi/