Convivialità

La legge della frantumazione del discorso conviviale non è solo legata al numero dei commensali, all’eventuale presenza di eminenze (capaci da sole di capovolgere la fenomenologia corrente), ma anche alle condizioni di ambiente. Se c’è rumore, se nella stanza, sulla terrazza, nel patio, se nel dehors del locale c’è molta gente, se sono presenti addirittura due o più tavolate, la frantumazione può diventare totale, nel senso che ciascun commensale, impossibilitato a comprendere anche una sola parola del vicino/a se non urlata all’orecchio, viene ridotto a pura scheggia del mondo vivente e si ritira nel proprio monologo interiore concentrandosi sul cibo. Ammesso che stia riuscendo a mangiare e non è detto. Perché altra caratteristica della tavolata è l’attesa. Non è raro vedere tavolate di quindici persone in attesa da ore, dunque ridotte a uno stadio terminale di fame, dove si raccattano le palline di mollica di pane, confezionate nella noia assoluta dei discorsi, per divorarle senza parere.

Volendo modestamente porre qui alcune basi preliminari a una Teoria Generale della Tavolata (TGT), butto giù qualche primo appunto.

  • Innanzi tutto un consiglio: non partecipare mai a pranzi/cene su base rettangolare con più di 8 commensali.
  • Quello al centro del lato lungo si chiama Posto della Solitudine ed è meglio evitarlo, a meno che non siate un asociale, oppure abbiate problemi di udito. Perché lì non vi filerà nessuno, dico nessuno, nemmeno il/la vicino/a che vi darà parzialmente le spalle perché a sua volta proteso verso uno dei due fuochi.
  • tutti terranno costantemente d’occhio il display dei loro cellulari (rapide digitazioni, tenui sorrisi allo schermo) e gli spostamenti delle bottiglie di vino, di solito scadente/molto scadente/pessimo.
  • Non cercate di sedervi vicino a una/o che vi interessa o addirittura vi piace: non ci riuscirete.
  • «Non fa niente ci stringiamo» si deve dire quando una tavolata, già formata e compattata al limite, viene raggiunta da due o tre ritardatari, in quel momento la gamba del tavolo che supponevate esistere alla vostra destra o alla vostra sinistra si palesa in tutta la sua sorda indifferente datità.
  • Dato per assodato il principio di infinità comprimibilità della tavolata, nella costipazione generale le vostre cosce sono costrette a stare fortemente unite, con gravi conseguenze sul vostro benessere inguinale, che, come si sa, è premessa per ogni possibile attività umana.

Francesco Pecoraro

liberamente estratto da http://www.leparoleelecose.it/?p=24166

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