Il welfare creativo

erisvargapole

Ho sottolineato “i nostri nipoti”, perché i coetanei (sono della “leva” dei nonni) o sono riusciti ad entrare per il rotto della cuffia in pensione – e stanno attenti a come spendono anche i centesimi – oppure sono messi ancora peggio. Chi campa perché moglie/marito lavora, chi perché la mamma – novantenne – ha ancora una pensione (magari l’accompagnamento!) e la povera vecchia si rende ben conto, se la testa non l’ha mollata, della responsabilità che le è piombata addosso con i suoi novant’anni.

Qualcuno ha piccoli redditi da immobili, chi è aiutato dai figli, chi ancora – a 65,66,67 anni – lavora, come può…come gli riesce…e non s’immaginava di certo, quand’era quarantenne, di fare una simile fine. E i figli?

Quelli, sono messi peggio.

Per loro, hanno inventato un nuovo tipo di welfare: il welfare creativo. Su, dai…se non riesci ad essere creativo – ossia a cavare i soldi anche dai sassi – sei un bamboccione, un figlio di mammà che non vuole staccarsi dalle gonne! Sapete che il figlio (maschio) della Fornero fa il regista? Non l’avete mai sentito nominare? Oh, ma come siete poco informati (!)…Andrea Deaglio, è “uno stimato regista e produttore di film socialmente impegnati” (Il Giornale)…come, non l’avete mai sentito?

Per quelli che, invece, non vincono il concorso come amministratori del Quirinale (125.000 euro l’anno)…perché figli dell’ex segretario del Quirinale…c’è sempre un posto da cameriere, prima pagato con i voucher, adesso in nero o con contratto a chiamata, ossia lavori se c’è lavoro, solo quando ci servi.

Il contratto di lavoro – istituto cardine della giurisprudenza del lavoro – quella cosa dalla quale discendeva l’accordo fra le classi sociali…sparito!

Anni fa, per andare in Bosnia passai dalla Croazia: non mi piacque. Sono un popolo di camerieri, pensai, gente che appena ti guarda cerca di capire quante Corone potrà scucirti. Piano, ma ci stiamo arrivando anche noi: privati delle grandi industrie, con le piccole imprese controllate da Paesi stranieri, siamo cotti. Un tempo c’era l’Italsider con 2.000 dipendenti, oggi le navi della Costa caricano/scaricano migliaia di turisti: i nostri ragazzi, che magari sono ingegneri, corrono da un tavolo all’altro. Cuba libre? Due? Grazie, arrivo.

http://carlobertani.blogspot.com/2017/05/leuropa-e-finita-andate-in-pace.html

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2 pensieri su “Il welfare creativo

  1. Il fatto è che non solo la finanziarizzazione estrema dell’economia – la dittatura dell’Usuraio – è anti-umana, anti-civiltà, omicida; è anche anti-economica. Il sistema di sottrarre ai produttori sempre più potere d’acquisto per accaparrarlo agli Usurai, la grande concentrazione, è insostenibile. Si auto-sconfigge. In Usa, la strategia del “far crescere l’economia” dando ancora un po’ di denaro a credito ai debitori-consumatori, ha già superato i margini di sostenibilità. Il numero di americani dipendenti dai food-stamp (un sussidio alimentare che vale 128 dollari al mese) era 28milioni nel 2008; oggi sono 43 milioni ad averne bisogno. Metà del ceto medio non ha 500 dollari da parte per fare fronte ad una spesa necessaria e improvvisa. Metà dei millennials non stanno mettendo da parte nemmeno un centesimo per la loro vecchiaia. I lavori industriali sono sostituiti da lavori come camerieri, barman, portinai; “la disoccupazione relativamente bassa solo perché 9,5 milioni di posti su 10 sono precari, atipici, interinali che durano lo spazio di un mattino” (Andrea Mazzalai). Non voglio appesantire la linearità del discorso con troppi dati, tabelle enumeri: ma tutti gli indicatori (dalle auto alle case ai cellulari, fino alla quantità di liquidità nel sistema calata drasticamente) puntano verso il basso, migliaia di studenti non pagano i prestiti che hanno contratto per andare all’Università, perché dopo la laurea non hanno trovato un lavoro abbastanza decente da “servire”, ossia restituire il debito e gli interessi.
    http://www.maurizioblondet.it/rimedio-alla-crisi-noto-non-si-puo-dire/

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