Ecco! Vi mostro l’ultimo uomo (Zarathustra).
Macron-Soros-Hamon, sono un trio vincente?
Niente di meglio che un buon classico per consolarci di vivere nel 2017.
Nel Le illusioni del progresso Georges Sorel descrive dei tempi che andavano più lentamente. Florilegio:
“La democrazia, da quando crede di essersi assicurata un lungo avvenire, e con i partiti conservatori scoraggiati, non prova più la stessa necessità del passato di giustificare il suo diritto ad esercitare il potere con la filosofia della storia.”
Politica? Finanza?
“Lo spettacolo scoraggiante dato al mondo dai pirati della finanza e della politica spiega il successo che gli scrittori anarchici hanno ottenuto per lungo tempo.”
La delusione della democrazia parlamentare è stata rapida. Bakunin osservava che non aveva impiegato più di 5 anni ad annientare l’Italia.
Bakunin (Opere, 1911 Tomo V) sulla povera Italia:
“Uscita da una rivoluzione nazionale, vittoriosa, ringiovanita, trionfante, avendo anche la fortuna così rara di possedere un eroe, Garibaldi, ed un grande uomo, Mazzini, l’Italia, questa patria dell’intelligenza e della bellezza,sembrava che dovesse sorpassare in pochi anni tutte le altre nazioni per prosperità e grandezza. E invece le ha passate tutte in quanto a miseria. Meno di 5 anni di indipendenza erano stati sufficienti per rovinare le sue finanze, e affondare tutto il paese in una situazione economica senza uscita, per uccidere la sua industria, il suo commercio e ciò che più conta, per distruggere nella gioventù borghese quello spirito di dedizione eroica sul quale per più di trent’anni aveva fatto con forza leva Mazzini.”
Sorel vede che il declino della spiritualità è compensato da una crescita parallela della tartuferia borghese mista alla religione. Lo sfondo resta lo stesso: de-cristianizzazione, relativismo, cinismo della gente.
Religione sbiadita? Papa Francesco?
“Un clero più o meno incredulo, che lavora di concerto con le amministrazioni pubbliche, per migliorare la sorte degli uomini; ecco ciò di cui si accontenta moltissimo la mediocrità.”
Ma la sorgente del sublime si inaridisce:
“Le persone religiose vivono di un’ombra. Noi viviamo dell’ombra di un’ombra. Di che cosa vivranno i nostri successori?”
E Sorel evidenzia uno sviluppo di tartuferia religiosa tra gli scienziati, che poi ha conquistato tutti i credenti ingenui:
“Assistiamo ad uno spettacolo che sembra, al primo approccio, paradossale: degli scienziati che hanno rifiutato tutto ciò che la Chiesa considera come fondamento della fede, adesso pretendono di restare dentro la Chiesa. “
La Chiesa è già una Organizzazione Non Governativa (ONG) incaricata del controllo sociale:
“Al giorno d’oggi i cattolici sociali vorrebbero che il clero organizzasse delle associazioni contemporaneamente educative ed economiche, adatte a condurre tutte le classi sociali a comprendere i loro doveri nella società. Secondo il loro piccolo giudizio, si potrebbe ristabilire l’ordine che viene gravemente turbato dalle temerarie avventure del capitalismo .
In definitiva, tutta questa religione sociale mancava di valore religioso; i cattolici sociali pensano a fare regredire il Cristianesimo verso questa mediocrità.
Come dice Huysmans, Sorel sottolinea la nullità dell’arte cristiana (Huysmans la chiama voglia di volgarità):
“L’estrema bassezza dell’estetica cattolica attuale ostacolerà molto qualunque tentativo di rinascita religiosa.”
Sulla democrazia ancora Sorel aggiunge:
“Basta guardare intorno a noi per riconoscere che la democrazia è una scuola di servilismo, di delazione e di demoralizzazione.
Ci siamo abbassati agli imbonimenti elettorali che permettono ai demagoghi di comandare come dei sovrani le loro truppe e di assicurare a se stessi una vita felice; qualche volta degli onesti repubblicani cercano di dissimulare l’orrore di questa politica sotto una maschera filosofica, ma è sempre facile strappare il velo”.
La plutocrazia è più pericolosa dell’aristocrazia. E per una buona ragione:
“L’ esperienza sembra dimostrare che gli abusi commessi a vantaggio di un’aristocrazia ereditaria sono, in generale, meno pericolosi per la coscienza giuridica di un popolo, degli abusi provocati da un regime plutocratico; è assolutamente certo che niente è più adatto a mandare in rovina il rispetto della legge che lo spettacolo delle malefatte perpetrate con la complicità dei tribunali, da avventurieri che sono diventati così ricchi da poter comprare gli uomini di Stato.”
La ricchezza è finanziaria, artificiale, già slegata dall’economia reale.
Sorel constata prima di Gramsci:
“Nella formazione delle grandi fortune attuali, le speculazioni finanziarie hanno avuto un ruolo ben più importante che le fortunate innovazioni introdotte nella produzione da abili capitani di industria. E così la ricchezza tende sempre più ad apparire come indipendente dall’economia e dalla crescita produttiva e perde anche ogni contatto con i principi del diritto civile.”
Anche Wagner e la sua arte decadente non gli piacciono ( Sorel pensa qui come il conte Tolstoi di “Che cosa è l’arte?” ):
“Wagner ha probabilmente ragione quando dice che l’opera costituisce la forma più avanzata dell’arte drammatica; l’opera costituisce, in effetti, una rinascita degli splendori delle feste barbare e delle feste della decadenza romana.
Wagner ha dovuto essere un grande ingenuo per immaginare che il suo teatro potesse essere educativo; le persone che vanno a Bayreuth non si sognano proprio di diventare degli eroi germanici! – Nessuno segue una commedia con l’idea che sia adatta a correggere i costumi o una tragedia per allenarsi alla virtù.”
Sorel definisce allora una psicologia della mediocrità moderna (non c’è bisogno di Juppé né di Lady Gaga ):
“ Dunque, via via che noi abbiamo preso in esame degli ambiti nei quali si manifesta più liberamente la nostra intelligenza, abbiamo riconosciuto che la mediocrità esercita il suo predominio nel modo più completo.
Ciò che in questo studio è stato chiamato con il nome peggiorativo di mediocrità, è ciò che gli scrittori politici chiamano democrazia; dunque è dimostrato che la storia rivendica l’introduzione della democrazia. “
Ai giorni nostri non sono più i socialisti recuperati dal sistema parlamentare che mugugnano, ma gli anarchici:
“Questa apologia della democrazia non è priva di seri pericoli; ha portato all’anarchia molti giovani negli ultimi vent’anni… ha mostrato che in Francia gli animi erano desiderosi di trovare una via verso la grandezza; non bisogna stupirsi se molti anarchici si sono gettati nel sindacalismo rivoluzionario che a loro è parso adatto a realizzare qualcosa di grande.”
Per terminare, un piccolo rimprovero a Karl Marx.
“Il grande errore di Marx è stato di non rendersi conto del potere enorme che nella storia appartiene alla mediocrità; né gli è venuto il sospetto che il sentimento socialista (così come lui lo concepiva) sia estremamente artificiale; oggigiorno assistiamo a una crisi che minaccia di mandare in rovina tutti i movimenti che si possono ideologicamente fare risalire al marxismo.”
Sorridete, non è ancora finito.
Ilaria BIFARINI Le previsioni economiche sono strumenti utilizzati dagli economisti per anticipare scenari futuri in base all’andamento di serie storiche di dati empirici e all’applicazione di modelli teorici di sviluppo. In un rapporto del 2014, “Le sfide politiche per i prossimi 50 anni”, l’Ocse prospetta gli scenari di evoluzione da qui al 2060. Ne esce un quadro sconfortante e allarmante, le cui avvisaglie sono già riscontrabili nei fenomeni sociali e nell’economia reale. La crescita mondiale considerata a livello aggregato, ossia di Paesi Ocse (nei quali rientrano le cosiddette economie occidentali) e non Ocse, subirà un rallentamento e si attesterà a livelli di gran lunga inferiori a quelli pre-crisi. Entro il 2060 la quota dei paesi non OCSE nel PIL mondiale sarà significativamente maggiore di quella dei Paesi OCSE attuali. Per gli economisti che hanno elaborato il documento previsionale una delle cause più determinanti del rallentamento da parte delle economie avanzate risiederebbe nella diminuzione della popolazione in età lavorativa (15-74 anni), che secondo le proiezioni dovrebbe diminuire del 7%, nonostante l’aumento previsto della popolazione totale del 17%. Dunque la longevità della popolazione e la bassa natalità occidentale rappresentano la grande sfida del futuro. Vengono quindi prospettate da parte degli analisti ulteriori riforme del mercato del lavoro volte a prolungare la vita lavorativa. Ma perché il modello economico di crescita sottostante a questo studio funzioni (inutile specificare che si tratta di quello inflessibile e dogmatico del neoliberismo) è necessario che l’Europa e gli Stati Uniti accolgano da qui al 2060 la considerevole cifra di 50 milioni di migranti. Tale accrescimento della popolazione lavorativa sarebbe funzionale a garantire le richieste di forza lavoro necessaria. Ma quali sono gli scenari previsti dagli economisti per il mercato del lavoro? Essendo il modello economico futuro sempre più “technology oriented”, l’automazione diminuirà la richiesta di lavoratori mediamente qualificati, che verranno opportunamente sostituti dalla tecnologia, mentre sopravvivranno quelli ad alto e basso livello di qualifica e responsabilità, cui corrisponde un correlato livello di salario. Ne consegue un inevitabile e inarrestabile aumento del livello di disuguaglianza della popolazione: è il fenomeno già in atto della distruzione del ceto medio, elemento fondante e prerogativa del benessere delle economie occidentali. Su scala mondiale il livello di disuguaglianza da qui al 2060, mantenendo inalterato l’attuale modello economico neoliberista, potrebbe riportare un’impennata addirittura del 40% secondo le previsioni stimate. Quindi, ricapitolando: le nostre economie saranno più povere, la disparità socio-economica tra fasce di popolazione sarà a livello dei Paesi in via di Sviluppo, i quali invece si avvicineranno sempre di più al nostro decadente modello, ma saremo tutti più globalisti e “accoglienti”! Ilaria BIFARINI autrice del libro “Neoliberismo e manipolazione di massa“: Neoliberismo-manipolazione-massa-bocconiana-redenta/ Fonte: La Costituzione Blog