La prima ricorrenza del titolo (ovviamente in inglese) la si ritrova in un film del 1990 : http://www.imdb.com/title/tt0100436/ in cui un adolescente mette su una radio pirata all’interno della sua scuola.
Ma il vero successo planetario è di 10 anni dopo : Pump Up the Volume è un singolo del gruppo musicale britannico MARRS, unico singolo della loro carriera, ma che ebbe una certa importanza per l’evoluzione dei generi dance e house, raggiungendo la prima posizione in diverse classifiche, tra cui quella inglese e americana.[1] Il brano fu un enorme successo anche tra i confini italiani dove stazionò nelle prime tre posizioni in classifica tra dicembre e marzo.
Altrettanto ovviamente io ignoravo l’esistenza di entrambi, però mi sono accorto, vedendo alcuni film recenti per TV, che il dialogo (quando esiste) è messo in secondo piano rispetto alla musica che lo sovrasta.
Questo conferma l’abitudine dei giovani di avere sempre della musica nelle orecchie, che li esime dall’ascoltare (e quindi di apprendere); e il suo corollario: se non hai niente da dire, alza il volume.
Morale: la ragione è di chi urla più forte.
Esiste un test, chiamato test di Vito Russo, che viene usato ogni anno dall’associazione Glaad per stabilire quanto un prodotto mediale sia inclusivo del mondo lgbt (lesbico, trans, bisessuale, transessuale). Ossia, per dirla semplice, se una serie tv o un film hanno personaggi lgbt al suo interno, quanto sono importanti per la trama e con quale profondità viene raccontata la loro storia.
Il test venne creato anni fa, quando era difficile trovare un personaggio gay (figurarsi transessuale) sullo schermo. E il più delle volte, ove presente, era legato a una storia secondaria, drammatica, e a un finale tragico.
Le cose sono molto cambiate, anche in Italia. Da personaggi non binari (vedi alla voce Billions) a protagonisti trans (vedi Transparent e Orange Is The New Black), sono molte le serie tv che raccontano l’universo queer in tutte le sue sfaccettature.
Rinchiudere in una sola gallery tutti i personaggi lgbt comparsi sul piccolo schermo era impossibile: abbiamo scelto 50 rappresentanti, consapevoli che tanti altri sarebbero potuti entrarci, inserendo a volte delle coppie, a volte l’intero cast di una serie.
https://www.wired.it/play/televisione/2017/08/16/50-personaggi-lgbt-serie-tv/