Il caos provocato in medio oriente dal fallimento dell’impresa, spacciata come l’ennesima esportazione di democrazia, sta oggi favorendo l’emersione degli arcana imperii e facendo venire alla luce tutto il terribile verminaio della vicenda. Quello che del resto ha dato origine all’ Isis come derivazione dell’ esercito di liberazione siriano e che ha continuato ad essere in qualche modo preservato perché la confusione era comunque funzionale alla manipolazione del Medio Oriente. Eppure ad ascoltare i main stream di tutto questo si ha solo qualche equivoco accenno, mentre la narrazione ufficiale non cambia sostanzialmente di una virgola rispetto agli anni passati e non propone nemmeno un dubbio sul fatto che il regime arcaico di Riad, oggi sottoposto a purga, pare dopo intensi colloqui tra il principe Salman Bin e il genero di Trump, possa davvero avere così a cuore la democrazia in Siria. Anzi ogni tanto sugli speciali spazzatura che vengono generosamente offerti dalle televisioni, si hanno annunci trionfali sui gli immensi progressi del sultanato saudita e viene citato il fatto che oggi le donne saudite possono guidare. Peccato che vengano omesse le stragi di civili in Yemen o il rapimento del primo ministro libanese nella speranza di creare un cuneo di Al Quaeda al sud della Siria, tutto naturalmente sotto suggerimento, consenso e copertura americana.
estratto da https://ilsimplicissimus2.com/2017/11/12/niente-domande-per-un-verminaio/
Infine, per assorbire e integrare più di un milione di richiedenti asilo e migranti ogni anno, la UE deve mobilitare il settore privato — ONG, gruppi religiosi e imprese — perché agiscano come promotori. Questo richiederà non solo fondi sufficienti, ma anche le capacità umane e informatiche per sintonizzare migranti e promotori.
L’esodo dalla Siria devastata dalla guerra non sarebbe mai dovuto diventare una crisi. È stato lento nel crearsi, facile da prevedere e perfettamente gestibile dall’Europa e dalla comunità internazionale. Ora il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha anche presentato un piano in sei punti per affrontare la crisi. Ma il suo piano che subordina i diritti umani dei richiedenti asilo e dei migranti alla sicurezza delle frontiere minaccia di dividere e distruggere la UE rinunciando ai valori su cui è stata costruita e violando le leggi che si suppone la governino.
La UE deve rispondere con una politica di accoglienza genuinamente europea che metterà fine al panico e alla sofferenza umana non necessaria.
George Soros è presidente di Soros Fund Management e della Open Society Foundations.
Questo articolo è stato pubblicato con il permesso di Project Syndicate.
L’articolo originale è disponibile qui.
estratto da http://appelloalpopolo.it/?p=36113
Tuttavia, le “grandi democrazie” non potevano che rimanere cieche e sorde a queste realtà inquietanti e scomode, essendo la Siria dalla fine della Guerra Fredda un Paese da distruggere e da abbattere. Le élite acquisite ormai al neoconservatorismo non hanno trovato niente di meglio da fare che sottomettere le “opinioni” ad un martellamento mediatico senza precedenti andando di pari passo con un’ostinata omertà e ad uno stupefacente lavaggio del cervello. I media occidentali sul conflitto in Siria hanno speso solo una o due frasi lapidarie, simboli abbastanza desolanti della poca sensibilità dei nostri governanti, dei nostri analisti e dei nostri intellettuali, espressione dell’incorreggibile arroganza degli Occidentali. “Bashar deve andarsene”, “nessun posto per Bashar nel futuro della Siria”…
https://byebyeunclesam.wordpress.com/2017/11/10/la-benedizione-siriana/
Il problema non è l’immigrazione in sé, né tantomeno i singoli immigrati. Il problema viene dalla loro somma, dalle dimensioni totali. L’attuale flusso immigratorio in Europa non ha, per dimensioni numeriche, precedenti nell’intera storia del continente.
Le più recenti ricerche genetiche suggeriscono che la maggior parte degli odierni europei discenda da coloro che vivevano in queste terre nell’Età della pietra. I barbari che millecinquecento anni fa distrussero l’Impero Romano e proiettarono il continente nel Medioevo erano appena il 5% della popolazione delle terre invase, e il loro afflusso diluito in oltre un secolo. Oggi, molte più persone stanno giungendo in molto meno tempo.
Secondo il prof. David Coleman di Oxford, i gruppi etnici non britannici, rappresentanti il 13% della popolazione del Regno Unito nel 2006, saranno il 43% nel 2056 e la maggioranza assoluta nel 2065. La demografa francese Michéle Tribalat stima che gli immigrati di prima o seconda generazione nel suo paese superino già il 20% della popolazione. Altrove ho calcolato, basandomi su dati e previsioni dell’Istat, che nel 2065 in Italia stranieri e cittadini di discendenza straniera supereranno il 40% della popolazione totale. Fino agli anni ’80, la percentuale di stranieri in Italia era trascurabile. Quello del 2001 è il primo censimento in cui hanno superato la quota del 1%. Per la fine di questo secolo, è probabile che gli italiani etnici saranno in minoranza in Italia.
Lasciamo pure la genetica da parte; ma con simili numeri è impossibile anche una semplice integrazione culturale. Non a caso, il modello ufficiale delle élites europee è il multiculturalismo.
http://www.barbadillo.it/71058-il-punto-perche-il-multiculturalismo-uccide-le-identita-dati-alla-mano/
Posto che il servizio CNN è un fake, e che i media occidentalisti lo hanno strombazzato con tanta forza, ci si deve domandare cosa ciò prepara.
Suscitare la compassione pubblica ed ufficiale per far riprendere il flusso dei migranti e ridare il business relativo alle note ONG tanto amate da Soros e dall’UNCHR (di cui ha fatto parte la Boldrini), nonché dalla Bonino?
Un’iniziativa per mandare a monte gli accordi che Minniti ha stretto con le bande libiche e che hanno ridotto l flusso di migranti e tagliato il business dei salvataggi alle ONG anglo e tedesche? E’ una situazione che l’ONU ha denunciato già da mesi: “Alcuni Paesi europei incoraggiano gruppi armati che trattengono chi vuole fuggire”, ha tuonato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra’ad Hussein.
Un intervento “umanitario” anglo-americano in quella zona della Libia dove l’Italia ha stabilito certe relazioni e ha interessi che fanno gola ai britannici? Dico britannici perché stranamente, Londra ha appena riaperto a Tripoli l’ambasciata, ben fornita di tizi alti muscolosi che non sembrano diplomatici. E in coincidenza, è stato “arrestato” un faccendiere italiano che aveva ottimi rapporti con certe milizie.
https://www.maurizioblondet.it/preparano-un-intervento-umanitario-libia/
Ancora una volta viene smascherata la complicità di Washington con i miliziani dell’ISIS. Adesso la notizia ufficiale: su ordine del comando USA migliaia di tagliagole dell’ISIS sono stati messi in salvo a Raqqa delle Forze democratiche siriane (SDF), guidate dai guerriglieri curdi dello YPG. In pratica le forze sponsorizzate da Stati Uniti e Israele, mentre questi erano in procinto di «liberare» la capitale del Califfato, hanno consentito ai miliziani jihadisti di evacuare dagli ultimi territori ancora in mano allo Stato Islamico, nella provincia di Deir ez-Zor, da dove hanno poi imboccato le vie di fuga tra Siria e Turchia. Il convoglio partito da Raqqa, che si snodava per sei chilometri e mezzo, era composto da 45 camion, 13 pullman e un centinaio di veicoli dell’ISIS stipati delle loro armi e con a bordo 3500 familiari. Sui bus si notava la presenza di molti combattenti stranieri, compresi diversi «francesi» e «belgi» con le cinture esplosive addosso, che hanno «minato tutti i mezzi» per farli saltare in aria nel caso l’accordo non fosse stato rispettato. Vi erano state trattative fra capi dell’ISIS e le SDFa cui hanno assistito anche rappresentati della Coalizione a guida americana che ha addestrato e armato i guerriglieri curdi e i loro alleati. L’inviato della BBC Quentin Sommerville ha riferito che i curdi, avevano promesso «migliaia» di dollari ai conducenti dei pullman e dei camion perché «mantenessero il segreto». Invece gli autisti non sono mai stati pagati e ora hanno raccontato tutto all’inviato dell’emittente britannica. Queste informazioni per la prima volta sono state comunicate dalla BBC che ha rotto il muro di silenzio dei media occidentali sulle complicità degli USA con i gruppi terroristi, fatto denunciato innumerevoli volte dalle fonti russe, libanesi, siriane e delle altre TV al di fuori del circuito occidentale. Vedi: BBC Raqqa’s dirty secret La Russia denuncia che gli USA proteggono lo Stato Islamico mentre fingono di combatterlo
https://www.controinformazione.info/anche-la-bbc-smaschera-la-complicita-usa-con-lisis/