(Lettera di Pasolini indirizzata a Moravia del 1973)
“Non c’è più dunque differenza apprezzabile, al di fuori di una scelta politica come schema morto da riempire gesticolando, tra un qualsiasi cittadino italiano fascista -e un qualsiasi cittadino italiano antifascista. Essi sono culturalmente, psicologicamente e, quel che è più impressionante, fisicamente, interscambiabili…”
“Ecco perché buona parte dell’antifascismo di oggi, o almeno di quello che viene chiamato antifascismo, o è ingenuo e stupido o è pretestuoso e in malafede: perché dà battaglia o finge di dar battaglia ad un fenomeno morto e sepolto, archeologico appunto, che non può più far paura a nessuno. Insomma, un antifascismo di tutto comodo e di tutto riposo”
(In “Scritti Corsari”, 1974)
Chi, come me, ha vissuto in Italia negli anni 70, i cosiddetti anni di piombo si ricorderà della violenza sia di destra, sia di sinistra.
Eravamo tutti destabilizzati, noi italiani, in quegli anni. Non riuscivamo a capire, in piena democrazia e sviluppo, a più di vent’anni dalla fine della guerra, il significato di queste lotte.
Poi, a distanza di anni, si scoprì che il governo imperialista d’oltreoceano non era del tutto estraneo ai fatti.
In realtà fascisti e comunisti non si affrontarono pressoché mai direttamente.
Il terrorismo di destra (con scopi destabilizzatori) ed il terrorismo di sinistra (nato, in principio, come lotta di classe contro “padroni” e capitale) alla fine divennero meramente azioni di DELEGITTIMAZIONE dello Stato.
Delegittimazione che però non fu mai portata a compimento perché la società civile reagì, non si lasciò sopraffare e continuò a vivere.
Ma chi poteva trarre vantaggio dall’indebolimento dello Stato Italia?
Forse gli stessi che oggi portano allo scontro ragazzotti (chissà, forse anche prezzolati) che giocano i ruoli di fascisti e antifascisti (dubito persino che conoscano il reale significato dei termini), accomunati dalla sete di violenza, giusto per seminare terrore e destabilizzarci come in quegli anni?
Vogliono forse distrarci dal comprendere che il vero nemico della democrazia è la dittatura finanziaria che ci viene imposta da Bruxelles e Francoforte?
Per favore non caschiamoci…restate con la mente fredda, ragionate con la vostra testa e non smettete di fare 2+2 che per ora fa ancora 4, ma se non reagite con il buon senso, presto vi diranno che fa 5. E magari non avrete nulla da obiettare.
Fiorella Susy Fogli
https://www.controinformazione.info/lodio-antifascista-ed-il-ritorno-agli-anni-di-piombo/
In questo caso, la feccia dei giovinastri dei centri sociali e’ utile a creare lo status di tensione adatto per legittimare i dominanti da eventuali pericoli sovranisti (in assenza di sovranisti n.d.r.)
la “serrata al centro” dei moderati contro gli “opposti estremisti”: lo hanno fatto Cavour e Rattazzi, e poi Giolitti, e poi Mussolini, e poi De Gasperi, e poi Craxi, e poi Berlusconi… Che noia!
Quanto poi alla qualità dell’antifascismo che abbiamo visto nelle nostre strade e nelle nostre piazze, visto che in tanti ripetono il mantra che “il fascismo è tutto violenza e niente idee”, vien voglia di ricordare il vecchio Ennio Flaiano: “Ci sono due tipi di fascismo: il fascismo e l’antifascismo”.
http://www.barbadillo.it/73336-la-polemica-di-f-cardini-basta-con-la-forzata-dicotomia-fascismo-antifascismo/
Adesso che le elezioni ci sono già state, sarebbe il momento per andarsi a rileggere i programmi delle destre (quelle non elette perché sotto la soglia di sbarramento) e scoprire che lì c’erano le cose una volta patrimonio della sinistra!