La colpa è degli altri

La consapevolezza della realtà e dunque la capacità di lettura e sintesi politica del reale e di proposta di un’alternativa richiede una capacità di astrazione che in pochi sono in grado di esercitare.
Accade spesso, diciamo pure quasi sempre, di confrontarsi con persone che pretendono di fornire una lettura universalistica del contesto storico e politico estrapolando regole generali dal particolarismo della propria esperienza individuale.
Se dico che in Italia ci sono 5 milioni di poveri, 2,7 milioni di disoccupati (e oltre il doppio tra inoccupati involontari e sottoccupati) e che evidentemente le riforme che hanno deformato il nostro impianto istituzionale e il nostro sistema economico hanno prodotto un’esasperazione delle disuguaglianze, l’interlocutore medio risponderà sempre all’incontrovertibilità dei dati riportandomi l’esperienza del vicino di casa che elude il fisco, dell’amico di famiglia che si lamenta ma vive una condizione di benessere, della signora che superava la fila al supermercato. E il censimento di questi episodi del tutto insignificanti nel complesso delle dinamiche sociali diventa una leva per sovvertire la realtà e dimostrare che “è tutto un imbroglio”, che “la gente sta bene ma si lamenta sempre”.
Questo è uno dei sintomi più diffusi dell’anti-italianità imperversante: contestare la realtà assumendo una posizione di negazione persino dell’oggettività dei dati statistici, che sarebbero confutati dal particolare del mio vicino di casa o del figlio dell’amico di famiglia. Chiaramente in questa rassegna di pregiudiziali verso il popolo italiano il lanciatore di strali è sempre escluso. Sono tutti corrotti, tutti falsi, tutti viziati di mala fede e comportamenti illeciti, tranne me. È logico, no?

Gianluca Baldini

2 pensieri su “La colpa è degli altri

  1. Oltre le due etnie di alieni, ci sono gli alienati, cioè gli autoctoni, detti italiani, che sono ormai contraddistinti dal rancore. Vivono inveendo e comunicano solo per manifestare disprezzo, odio e furore contro gli altri. L’Italia è un paese che ha una lunga consuetudine di guerra civile, di faziosità e lotte di campanile. Ma stavolta è peggio, perché i partigiani in lotta non condividono i sogni ma solo gli incubi, sono uniti dal disprezzo, congiunti dall’odio e dalla paura. Vale per tutti, non solo per i nemici che abbiamo di fronte.
    Marcello Veneziani
    https://www.controinformazione.info/litalia-e-gli-alieni/

  2. Drumont, un vecchio matto, diceva: “Soltanto pochi anni fa c’erano dei realisti, dei bonapartisti, dei repubblicani, dei radicali; c’era un partito socialista che aveva a capo uomini di valore. Tutto ciò si è volatilizzato, polverizzato, atomizzato. Noi assistiamo a questo strano spettacolo: un paese in cui tutti i cittadini sono divisi e dove non si vedono più né partiti, né capi di partito. Abbiamo la discordia dell’impotenza e l’odio nel vuoto”.
    https://alcesteilblog.blogspot.com/2018/07/lapocalisse-in-poltrona.html

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