Aaron Swartz (Chicago, 8 novembre 1986 – New York, 11 gennaio 2013) è stato un programmatore, scrittore e attivista statunitense, coautore della prima specifica del RSS e delle licenze Creative Commons.[1] Ha finanziato Reddit e il gruppo di attivismo online DemandProgress. Faceva anche parte dell’Ethics Center Lab[2] dell’Università di Harvard. Il 19 luglio 2011 era stato arrestato per aver scaricato 4,8 milioni di articoli scientifici dal database accademico JSTOR.
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Partì subito un’indagine da parte dell’FBI sulla base delle accuse di JSTOR, basate sul fatto che si trattava di contenuti accessibili solo a pagamento. Solo in seguito, per decisione della stessa JSTOR, concessero la consultazione gratuita del materiale scritto entro il 1923. Aaron Swartz è stato trovato privo di vita nel suo appartamento newyorchese di Crown Heights, nel quartiere di Brooklyn, venerdì 11 gennaio 2013.[4]
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Morris Kline, a proposito della scomparsa del mondo greco, in relazione alla distruzione della biblioteca di Alessandria, nota:[10]
«Dal punto di vista della storia della matematica l’avvento del cristianesimo ebbe conseguenze sfortunate. I capi cristiani, sebbene avessero adottato molti miti e usi greci e orientali con l’intento di rendere il cristianesimo più accetto ai convertiti, si opposero alla cultura pagana mettendo in ridicolo la matematica, l’astronomia e la fisica. Ai cristiani era vietato contaminarsi con la cultura greca. Nonostante la crudele persecuzione dei Romani, il cristianesimo si diffuse e diventò così potente che l’imperatore Costantino (272-337) fu costretto ad adottarlo come religione ufficiale dell’impero romano. I cristiani erano ora pronti a distruggere in maniera ancora più accentuata la cultura greca. L’imperatore Teodosio proscrisse le religioni pagane e, nel 392, ordinò la distruzione dei templi greci. Molti di essi vennero trasformati in chiese, pur continuando spesso a ornarsi di sculture greche. I pagani vennero attaccati e assassinati in tutto l’impero. La sorte di Ipazia, una matematica alessandrina di fama, figlia di Teone di Alessandria, è il simbolo della fine di un’era. Per essersi rifiutata di abbandonare la religione greca, cristiani fanatici la aggredirono nelle strade di Alessandria e la fecero a pezzi.
I libri greci venivano bruciati a migliaia. Nell’anno in cui Teodosio bandì le religioni pagane i cristiani distrussero il tempio di Serapide che racchiudeva ancora l’unica grande raccolta esistente di opere greche. Si ritiene che siano stati distrutti 300.000 manoscritti. Molte altre opere scritte su pergamena vennero cancellate dai cristiani in modo da poter usare essi stessi la pergamena per i propri scritti. Nel 529 l’imperatore romano d’Oriente Giustiniano chiuse tutte le scuole filosofiche greche, compresa l’accademia platonica. Molti studiosi greci lasciarono il paese e alcuni, come ad esempio Simplicio, si stabilirono in Persia.»
Morris Kline, Mathematical Thought from Ancient to Modern Times, Oxford University Press, 1972, pp. 211-213 della traduzione italiana Einaudi.
Come dimostrato sopra è decisamente semplicistico dare la colpa al ’68:
“La cultura del 68 ha arato il terreno, il radicalismo liberale ne ha compreso e promosso l’esito individualista e consumista, la mia generazione non si è opposta, ma si è accomodata con entusiasmo, abbandonando le idealità – giuste o meno- della stagione esaurita nel 1989 alla caduta del muro comunista. Il triste soggettivismo contemporaneo è la vittoria dei peggiori tra i cattivi maestri, Freud, Marcuse, Wilhelm Reich e la sua folle pan sessualità, Max Stirner l’individualista totale. Tutto con la regia degli scaltri epigoni di Mandeville – i vizi privati rovesciati in pubbliche virtù, di Bentham l’utilitarista assoluto e gli economisti classici. Ridotto il mondo della vita a una formula matematica in grado di catalogare e prevedere tutto, lavorano alacremente per renderci burattini, schiavi felici delle loro catene. E’ tanto semplice e comodo il mondo nuovo: tutto in una mano con lo smartphone, online si fa tutto, pagare il biglietto del concerto, risolvere i compiti del liceo, consultare il conto corrente. In pratica, svolgiamo il lavoro che una volta facevano altri e disattiviamo il cervello.”
Roberto Pecchioli in
https://www.maurizioblondet.it/la-mia-generazion-ha-perso/
Una cornucopia che si accresce grazie (anche) all’annichilazione della vera cultura, della scuola, dell’università. La scuola, soprattutto, devastata decreto dopo decreto, legge dopo legge, ridotta a una serie di locali pubblici in cui imbonire dei poveri semianalfabeti. Aule in cui il Natale diviene la Festa del Gelo e dove l’ignoranza di ciò che si è, in nome della bontà, viene declinata giorno dopo giorno, con feroce assiduità. Diciottenni che confondono Attila con Gengiz Khan, Verdi con un centrocampista del Napoli, i Bizantini con i Turchi e i Turchi con i Troiani sono il nucleo fondante degli ammiratori di un altro spettacolo: Sfera Ebbasta. Un imitatore della sottocontrocultura dei bassifondi metropolitani americani: a tanto si è arrivati, a forza di confondere “è” con “e’”; i mandanti erano tutti alla Scala, grassi e lustri, pur vittime, essi stessi, della deculturazione imposta al Paese che si piccano di amministrare con fare illuminato.
https://alcesteilblog.blogspot.com/2018/12/i-padrini-di-sfera-ebbasta-celebrano-il.html