Inoltre, questi grandi riformatori si ritrovano regolarmente a fronteggiare un problema: i loro modelli perfetti non producono i meravigliosi effetti promessi, ma fanno danni. Per gestire questo problema, non potendo ammettere che il modello è sbagliato, reagiscono in due modi tipici:
a)spiegano che il modello non produce gli effetti promessi perché non è stato attuato abbastanza intensamente e radicalmente: se lo stalinismo non funziona ancora, è perché ci vuole più stalinismo, e se l’europeismo (l’euro, l’austerità, il mercato) non sta dando i risultati promessi e sta anzi producendo danni, ciò avviene perché ci vuole più europeismo (più euro, più austerità, più mercato) e più repressione delle voci critiche (fake news);
b)danno la colpa dell’insuccesso a un nemico interno, cioè inventano capri espiatori: i controrivoluzionari, gli eretici, gli infiltrati, i revisionisti, gli ebrei, gli euroscettici, i sovranisti, i populisti, i complottisti, e naturalmente i fascisti in assenza di fascismo.
L’innovazione tecnologica e commerciale impone una incessante trasformazione dei modi di vivere e delle capacità lavorative della gente, anche dei lavoratori non più giovani, congiunta agli effetti dell’immigrazione di massa: una trasformazione sempre più veloce, non assimilabile quindi dalle persone e dalle comunità; e ciò determina tensioni e lacerazioni costanti, un vivere in forzatura, l’annientamento dell’autoregolamentazione morale della società. È tutto un vivere in emergenza e sulla corda soprattutto del debito, del mercato, del rating. Anche il 3% come limite del deficit, privo di una base scientifica, fa parte di questo sistema di crisi cronicizzata, mantenuta come strumento di governo, di riforma costante e coatta, di logoramento della capacità di resistenza e reazione del popolo. Sempre più incompatibile con i bisogni e i limiti fisiologici dell’uomo, il rispetto dei quali dovrebbe essere il primo tra i Diritti dell’Uomo ad essere riconosciuto, mentre neppure viene menzionato,
Dalla società solida si è passati a quella liquida e ora a quella gassosa. Ma l’uomo è un essere sociale, ossia il singolo ha bisogno di stare in rete valoriale e relazionale interattiva stabile, affidabile, anche per crescere, svilupparsi e vivere. Per avere scambi emotivi senza dei quali va incontro a degenerazione patologica. Questa evoluzione forzata che è in corso, propulsa dalle domande del capitalismo finanziario e dalle esigenze di gestire le destabilizzazioni che esso produce, sta quindi distruggendo le basi, i presupposti della formazione e dell’esistenza stessa delle persone, senza dare alcuno sbocco positivo o propositivo.
Marco Della Luna
estratto da http://marcodellaluna.info/sito/2019/04/20/non-e-tempo-di-resurrezione/
Belardelli invita l’oligarchia a smetterla con la demonizzazione delle nazioni perché proprio questo rafforza il sovranismo che è poi ciò che davvero preoccupa i poteri elitari come fonte di problemi infiniti per la post democrazia globalizzata. Detto con una metafora: non combattiamo scioccamente l’aspetto “folcloristico” purché la cassa rimanga nelle mani degli organizzatori, cerchiamo di far nostro il tema in maniera da dirigerlo sulla strada che vogliamo.
https://ilsimplicissimus2.com/2019/04/21/suonata-per-tromboni-e-orchestra/
Dunque il controllo sociale può essere assicurato solo con derive autoritarie di vario genere, poiché la libertà è divenuta esclusivamente la libertà del capitale: derive che comprendono anche quelle nascoste solo il velo di aggregazioni politiche ed economiche dove la rappresentanza è puramente rituale. Tra pochi giorni saremo comparse in questa rappresentazione e di certo non vogliamo uscire dal mondo dello spettacolo. Mano alla pala.
https://ilsimplicissimus2.com/2019/04/22/attorno-alla-merda-di-elefante/
Quello che mi ha colpito è che era una marcia contro le persone. In genere, la maggior parte delle proteste radicali e delle azioni dirette è rivolta contro la burocrazia o il governo o la gente di potere. Questa macabra scarpinata che si aggirava per Londra era diretta contro le persone normali. Gli striscioni e i cartelli non mascheravano in alcun modo il disprezzo dei manifestanti verso lo stile di vita delle masse. Ci veniva detto che “carne = calore” (ossia, se continui a mangiare carne, caro grasso bastardo, il pianeta diventerà ancora più caldo) e che guidare l’auto e volare stanno distruggendo la Madre Terra. Naturalmente, solo se sono loro a volare va bene – Emma Thompson ha volato in prima classe in un jet da Los Angeles a Londra per arringare noi plebaglia riguardo a tutto il nostro gozzovigliare eco-distruttivo. Il problema nasce solo quando lo facciamo noi; non va bene solo quando noi ci avvantaggiamo del miracolo della produzione di massa di cibo e dell’espansione della possibilità di volare per rendere le nostre vite più piene e più piacevoli. Loro lo detestano. Detestano la società di massa e i suoi abitanti: le masse.
http://vocidallestero.it/2019/04/23/il-culto-di-greta-thunberg/