Le due vie

Qualcosa che è stato sin dall’inizio ben deciso a fare a pezzi ciò che era rimasto della vecchia Europa. I lugubri “padri pellegrini” sono tornati di qua dell’Atlantico come un turbine di sventura, hanno riportato indietro con sé il dono avvelenato delle loro distorsioni mentali, ma potenziate in ideologia di potere mondiale, e in più sorrette da una potenza industriale mai prima vista. Quelli che erano poveri alienati nel Seicento, nel Novecento si sono potuti presentare ai popoli europei addirittura come i “liberatori”, i portatori del “benessere”, i garanti di una “nuova frontiera” di riscatto materiale e morale. Lo sguardo alienato, quelle occhiaie da invasato febbricitante di visioni veterotestamentarie che ebbe ad esempio un Lincoln (un uomo con problemi di disagio mentale acclarato: riferiscono i biografi che fosse una specie di semidemente lombrosiano, che non mancò di suscitare perplessità nei suoi stessi contemporanei), ha potuto diventare una faccia da “liberatore”. L’icona, il marchio stesso dell’America. Al di sotto di Hollywood e di Mc Donald’s corre un fiume di tetra e morbosa volontà rieducatoria, quelle tirate quacchere sul destino di dominio del mondo in nome di Jeovah, quel maledire la diversità, quel sentirsi “eletti” alla salvezza…un’anima fobica e contorta, tutta avvolta dalla sindrome di rappresentare il bene e pertanto di poter infliggere agli altri il male. È la fiaba del lupo travestito da agnello. È quello sbaglio della storia che si chiama Stati Uniti.

Nel Novecento non sono stati più i pochi disadattati del Seicento a straparlare di Nuova Israele nella penombra di qualche taverna massonica del New England: stavolta era una potenza mondiale, era la modernità in persona, un’organizzazione formidabile, risoluta a volgere le elucubrazioni dei padri predicatori evangelisti in un lucido progetto di dominazione universale. Con i mezzi dell’etnocidio metodico prima e dell’annientamento coscienziale propagandistico poi, col metodo mai smesso del ricatto e dell’intimidazione, è stato strappato all’Europa il diritto di essere se stessa, relegandola al rango di provincia cui imporre liberamente i propri voleri. L’Occidente ha minato alle fondamenta il diritto dell’Europa a rimanere fedele ai propri simboli, salda al suo posto, come andava facendo da un paio di millenni.

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/la-via-che-porta-in-alto-e-quella-che-porta-in-basso

3 pensieri su “Le due vie

  1. Loro, per dirne una, sono quelli, o sono gli eredi di quelli, che nel 1945 hanno liberato il mondo dall’incubo nazista e restituito la libertà – disinteressatamente, si capisce – ai popolo europei; e sono ancora quelli che, nel 1989, si trovavano dalla parte giusta della barricata, non da quella sbagliata. Loro non hanno scheletri nell’armadio, non hanno pagine buie da far dimenticare, non hanno complessi, rimorsi o rimpianti; loro hanno sempre detto e fatto bene ogni cosa, e possono andare a fronte alta e guardare chiunque dritto negli occhi – cosa che tutti gli altri non possono fare.
    https://www.ariannaeditrice.it/articoli/il-tumore-che-ci-sta-divorando-si-chiama-liberalismo

  2. Alla luce delle recenti guerre contro Iraq, Libia e Afghanistan, che sono state giustificate dai governi con menzogne da essi costruite circa armi di distruzione di massa e legami con gli autori dell’attacco dell’11 Settembre, nonché con interventi umanitari e di aiuto economico, i fatti oggettivi e ripetuti hanno confermato altresì la qualificazione degli USA non come arsenale della democrazia ma, assai diversamente, come piattaforma bellico-finanziaria per la strategia di imperialismo globalizzato delle grandi corporations: le invasioni dell’Iraq e della Libia erano finalizzate a difendere il ruolo del dollaro come moneta obbligatoria per pagare il petrolio (Iraq e Libia volevano scalzare quest’esclusiva), e quella dell’Afghanistan (come pure l’intervento di regime change in Ucraina) ad accerchiare la Russia e a rilanciare la produzione di oppio ed eroina assicurando al sistema bancario USA il riciclaggio dei relativi narcodollari, senza i quali entrerebbe in crisi. L’Italia ha partecipato a tutte quelle campagne belliche, contro i propri interessi e contro la propria costituzione, in quanto paese vassallo e ancora occupato militarmente.
    https://www.ariannaeditrice.it/articoli/ragion-di-stato-e-business-as-usual

  3. È stato uno spettacolo odioso vedere Pence indossare una faccia cupa mentre parlava delle vittime dell’Olocausto , mentre il suo stato faceva la guerra contro qualsiasi nazione straniera quando e dove Washington ritiene. In un evento che avrebbe dovuto riflettere sull’orrore e sul male della guerra, Pence ha mostrato di non avere comprensione o consapevolezza di sé.
    Questo è ciò che preoccupa molti politici americani. Sembrano ignoranti della storia (Pence non ha dato alcun riconoscimento ai soldati sovietici che hanno liberato Auschwitz e altri campi di sterminio); sono consumati dall’ossessione dell’auto-giustizia e dall’arroganza come un predicatore puritano senza un’oncia di umanità.
    https://www.controinformazione.info/gli-stati-uniti-ritornano-alle-ceneri-del-1945/

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