Un mondo che è nato agli inizi degli anni ’70, in contemporanea con lo sviluppo dell’ideologia neo liberista e che fu tenuto a battesimo da Richard Nixon quando decise la sospensione della convertibilità del dollaro in oro: fu allora che venne meglio definita la struttura su cui ancora regge l’ occidente, ovvero un mondo con il dollaro come moneta di riferimento, gli Usa come azionista determinante nel sistema G8 e la lingua inglese come quella ufficiale.
Quest’ultima cosa ha avuto un bel peso nel favorire l’adozione della post verità come strumento di governance e di educazione intellettuale: noi siamo abituati a concepire la verità come riferimento corretto a fatti o eventi e la parola stessa, attraverso il latino, deriva dalla radice sanscrita “vrtta” ossia, fatto o accadimento, mentre la parola inglese Truth deriva dal protogermanico “treuwaz” che significa fede e/o fedeltà a qualcosa. In tedesco vivono entrambe le radici ovvero Wahrheit che allo stesso valore di vero fattuale e Treue che significa fedeltà, ma in inglese le due cose si sono sovrapposte e la verità implica in sublimine lealtà verso qualcosa che può essere una scuola di pensiero, un regime politico, un clan, un’educazione, una tesi ufficiale, un’ideologia, una standardizzazione o anche un insieme di regole, insomma qualcosa di molto diverso se non diametralmente opposto a ciò che noi semanticamente intendiamo. Tanto che nel gergo politico americano un’espressione “truth squad”, ovvero squadra della verità è piuttosto comune. Non stupirà sapere a questo punto che anche l’espressione fake news ha più il significato intrinseco di notizia sleale che di notizia falsa. Fake è infatti un lemma che nasce nello slang della criminalità londinese alla fine del ‘700, modellato su feague a sua volta derivato dal tedesco fegen, che in sostanza vuol dire cancellare. Insomma più che false notizie vuol dire notizie da cancellare. E non si può notare come l’etimologia corrisponda esattamente a questa dinamica che si vorrebbe nascondere: notizie da cancellare perché sleali vero una narrazione ufficiale.
estratto da https://ilsimplicissimus2.com/2020/04/24/epidemia-e-post-verita/
In “I principi di Newspeak”, l’appendice del romanzo, Orwell spiega che Newspeak segue la maggior parte delle regole della grammatica inglese, ma è una lingua caratterizzata da un vocabolario in costante diminuzione; pensieri completi ridotti a termini semplici di significato semplicistico.
Per soddisfare le esigenze ideologiche del socialismo inglese in Oceania, il partito al potere ha creato Newspeak, un linguaggio controllato di grammatica semplificata e vocabolario limitato, inteso a limitare la libertà di pensiero – identità personale, espressione personale, libero arbitrio – che minaccia l’ideologia di il regime del Grande Fratello e del Partito, che hanno criminalizzato tali concetti nel crimine di pensiero come contraddizioni dell’ortodossia di Ingsoc.
L’ONU lavora per creare un nuovo linguaggio universale, una nuova morale realtivista, distuggere le identità dei popoli nell’obiettivo di realizzare un Nuovo Ordine Mondiale.
Fonte: South Front
Traduzione e sintesi: Luciano Lago
https://www.controinformazione.info/le-nazioni-unite-hanno-iniziato-a-lavorare-per-creare-un-mondo-piu-equo/