Drogati dal green pass

È successo con il Covid, sta succedendo con il conflitto che nessuno vuol far terminare, in modo da obbedire alle leggi del mercato e dello spettacolo. E così si conferma che è preferibile uniformarsi, per tutelarsi e per dichiarare la conformità con il format imposto per far parte della cittadinanza: se ci si comporta “civilmente” si potrà accedere a un riconoscimento, se si obbedisce a ordini ancorchè contradditori o autolesionisti si pretende una medaglia, magari sotto forma di Green Pass, di bolletta edulcorata a fronte del sacrificio per la patria degli altri, perché ormai dovere secondo i canoni imperiali è soverchiante rispetto al senso di responsabilità e di rispetto per sé e gli altri.

2 pensieri su “Drogati dal green pass

  1. Scadenti giornalisti di costume, frustrati critici televisivi, polemisti sulla qualunque purché si urli e si faccia rissa, uomini senza qualità, ora sono diventati grandi strateghi geopolitici, esperti di Relazioni Internazionali, filosofi dell’etica del pan per focaccia o drone suicida killer con chip AI, per antico carro armato made in URSS, fangoso, stupido nella sua cieca brutalità sovietica. Codice colore? Dallo squillante verde primavera e speranza al giallo e blu sebbene un tono di verde militare nella T-shirt sia di complemento.

    La seconda costante del breve, ridicolo, se non tragico filmato dei nostri ultimi trenta e passa anni, è la stupidità.
    La stupidità venne così definita dal grande C. M. Cipolla, uno dei pochi storici che si prese la briga di illuminare quella delicata transizione dal medioevo al moderno, andando a contare cose: armi, cannoni, legni, morti per epidemie, pidocchi, odori, medicine, spezie, monete, da usare per racconti storici basati su i numeri, con talvolta una sottile ironia davanti anche alla stupidità storica di chi, più che storico, in fondo è spesso solo un letterato scadente. La stupidità è: un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.
    Forse è per una sottile ed inconscia percezione della vasta e diffusa stupidità che molti, di questi tempi confusi ed incerti, odiano. Odiano la stupidità dell’altro, che sia neo-putiniano o pacifista o complessista o anti-occidentalista o multipolarista o non disposto a tagliarsi il gas per l’ideale superiore. Sono molto arrabbiati. Si capisce. Debbono odiare l’altro perché se si fermassero un attimo, se guardassero indietro a quello che pensavano e dicevano poco tempo fa, con quanta convinzione e veemenza sostenevano l’esatto contrario di quello che sostengono oggi, rimarrebbero lì con l’aria interdetta di ciò che nonostante gli sforzi affiora naturalmente alla coscienza. Quel “ma…?” che aprirebbe alla terribile consapevolezza: “ma vuoi vedere che quello stupido sono io?”.
    E sì, la storia ha svoltato ad anglo retto ma dietro l’angolo c’è lo stesso stupido che eri prima. E questa è la Grande Costante della Storia: stupidi furbi che dominano stupidi scemi.

    Fonte: Pierluigi Fagan

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