L’uomo sciame

Ha approfondito il tema il pensatore tedesco coreano Byng Chul Han, per il quale lo sciame è la condizione dell’uomo del secolo XXI. Non più folla- neppure solitaria come per Davis Riesman- e neanche massa. Lo sciame è una molteplicità di soggetti che, pur avendo la possibilità di relazionarsi e comunicare attraverso la Rete, sono atomi solitari. La differenza con l’uomo-massa è che all’interno di una massa l’uomo perde la sua individualità, ma resta all’interno di un insieme comune. Nello sciame, che si muove secondo ritmi e itinerari sconosciuti ai singoli componenti, ciascuno resta solo, un puntino in corsa in una direzione che ignora. Lo sciame digitale non è una folla, non possiede un’anima o uno spirito. L’anima raduna e unisce: lo sciame è una macchia di individui isolati.

Un pensiero su “L’uomo sciame

  1. Questo è l’aspetto più ridicolo e inquietante di tutta la questione: non siamo in mano a dei o demoni, ma a gente modesta e spesso incompetente, resa sociopatica dai troppi soldi, che tuttavia ritiene di avere le chiavi del futuro. Magari in qualche caso come quello di Schwab, sul quale dovrebbe indagare il dottor Freud, figlio di un grande industriale tedesco impegnato nella ricerca nucleare del Reich (il figlio tenterà la stessa cosa con il Sudafrica dell’ apartheid) si legge chiaramente in filigrana la visione fascista trasportata nella tecnologia del XXI° secolo e ibridata con le teorie maltusiane di origine anglosassone, ovviamente comprese in maniera elementare e sommaria.
    https://ilsimplicissimus2.com/2022/05/26/la-mediocrita-al-potere

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