Feste

Da tempo immemorabile il 25 aprile e il Primo maggio sono soprattutto date da incastrare nei “ponti” che il popolo dei coletti bianchi ancora si concede. Ma siccome non c’è alcun anelito alla libertà e nessuna concezione che colleghi il lavoro ad essa benché il primo articolo della Costituzione parli di una repubblica fondata sul lavoro, non ha molto senso festeggiare una Liberazione che oggi capiamo non essere del tutto avvenuta, nonostante la guerra partigiana che non fu affatto un intervento marginale e subalterno alla guerra americana, ma una battaglia politica dentro un Paese occupato e condotta principalmente dai lavoratori. Sono soltanto cambiati i fili che muovono il notabilato gattopardesco di questo Paese il quale di anno in anno ha sempre tentato di erodere i significati politici della Liberazione del Paese e di quella dell’Europa dal nazismo che tra l’altro si era realizzata solo grazie all’Unione Sovietica e non al tardivo intervento alleato messo in piedi non contro la Germania – peraltro foraggiata dalle stesse famiglie e centri di potere che oggi ci impongono le loro agende – ma proprio per evitare che l’Urss arrivasse al cuore stesso del continente.

leggi tutto su https://ilsimplicissimus2.com/2023/04/25/dovremmo-di-nuovo-liberarci-non-festeggiare

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.