La luna americana
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Un genere in estinzione, credo. I due proposti qui sono stati girati negli anni ’70 in super8 sonoro in due classi del liceo Scientifico di Bondeno (FE)
Fukushima
Fukushima sette mesi dopo: Fukushame: The Lost Japan è uno dei primi documentari che hanno raccontato ciò che è accaduto e accade tuttora all’interno della “No-Go Zone”, la città fantasma di 20 chilometri attorno a Fukushima, all’interno della quale nessuno può addentrarsi, dal terremoto dell’11 marzo del 2011. Oltre alla forza delle immagini, a parlare sono i protagonisti, abitanti e funzionari pubblici, scienziati e volontari.
Lunedì 18 febbraio il fotoreporter Alessandro Tesei, regista di Fukushame: The Lost Japan, sarà al Cinema Lumière (Piazzetta Pier Paolo Pasolini, 2/b, Bologna) per incontrare il pubblico, al termine della proiezione delle ore 20.
Alessandro Tesei è riuscito a spingersi fino a un chilometro dalla centrale nucleare di Fukushima, filmando la “città proibita”, creata ed evacuata dal governo nipponico immeditamente dopo il disastro nucleare, causato da uno dei terremoti e degli tsunami più volenti mai registrati in Giappone. Attraverso un obiettivo fish-eye, che distorce una città già deformata, il regista mostra un’emergenza tutt’altro che terminata, i cui effetti si riverseranno sulla realtà negli anni a venire. Gli abitanti e i ristoratori costretti ad allontanarsi dalla “No-Go Zone”, i volontari, le associazioni animaliste (perché molti sono gli animali rimasti nella zona in stato di abbandono), gli scienziati, i funzionari pubblici prendono la parola, accompagnando lo spettatore in un viaggio attraverso un paese che ha affrontato l’accaduto con forza e dignità, ma che ha iniziato a porsi delle domande dinanzi alle “verità ufficiali”. E che ha messo in discussione un tipo di energia, che non è così sicura e pulita come molti pensano ancora. A completare il quadro della situazione attuale, alcune interviste inedite e le dichiarazioni rilasciate dall’allora premier nipponico Naoto Kan, oggi contrario al nucleare, in un paese dove i problemi non sono soltanto di natura ambientale, ma anche politica e sociale.
Lunedì 18 febbraio, ore 20, Cinema Lumière (Piazzetta Pier Paolo Pasolini, 2/b)
FUKUSHAME: THE LOST JAPAN (Italia-Giappone/2012) di Alessandro Tesei (65’)
Un inquietante viaggio fra le città fantasma intorno alla centrale nucleare di Fukushima, popolate solo da animali in stato di abbandono. Un tour dell’ansia, che cresce con l’aumentare dei beep del contatore geiger, “unica voce della verità in mezzo a un mare di menzogne”. Tesei mostra il contrasto fra la bellezza di un’area immersa nel verde e il pericolo “invisibile e sempre presente della radiazione nucleare”, filtrando tutto con l’ottica grandangolare, che come la radioattività altera e deforma tutto ciò che incontra. Riprese non autorizzate, confessioni rubate, appelli inascoltati: un atto d’amore per il Giappone.
Al termine, incontro con Alessandro Tesei
Steve Jobs: The Lost Interview. Brillante, pungente, visionario. Steve Jobs appare al massimo del suo carisma nell’intervista ritenuta perduta per 17 anni. Jobs ricorda con passione gli esordi, la fondazione di Apple, le battaglie combattute per inseguire la propria visione del futuro. Non risparmiando commenti impietosi sull’azienda di Cupertino, da cui era stato bandito 10 anni prima, nel 1995 prossima alla bancarotta a causa della guida scriteriata di John Sculley.
Il cinema Lumière è a Bologna in via Azzo Gardino 64
17.30 al Cinema Lumière
Comic Book Confidential. Robert Crumb, Will Eisner, Stan Lee, Frank Miller, Art Spiegelman. Artisti geniali che hanno rivoluzionato la storia dei fumetti e delle graphic-novel e che si raccontano, davanti all’obiettivo e al tocco di Ron Mann, in un’antologia informativa e avvincente che raccoglie materiali d’archivio e più di 20 interviste ai migliori graphic artists contemporanei. Sarà presente Ron Mann.
Il cinema Lumière è a Bologna , presso la cineteca, in via Azzo Gardino 64
Sinossi
Dalla Siberia a Tokyo, inseguendo il miraggio di una rapida strada verso la vita dorata della top model. Questa la storia di Nadja, tredicenne di modestissime condizioni, strappata al villaggio natio da Ashley ex modella, ora spregiudicata “talent scout”. Un doloroso viaggio di formazione fatto di umiliazioni e raggiri, solitudine e spietato disincanto, in un documentario di forte impatto e incredibile successo mondiale.
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From Siberia to Tokyo we follow the nerve-wracking, intensely critical road to the glamorous world of modeling. This is the story of Nadja, 13 years old, from a modest upbringing, was discovered in her home town by Ashley, ex-model, turned unconscionable talent scout. A heartbreaking look at the unforgiving and humiliating world of beauty, solitary and ruthlessly cruel in this unforgettable documentary.
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Il documentario sul film che il maestro della commedia all’italiana non riuscì mai a girare: “Capelli lunghi”. Contiene anche un’intervista inedita al grande regista.
Nell’intervista anche Monicelli incorre in un equivoco abbastanza comune: confonde le richieste del movimento del ’68 con le risposte date dalle istituzioni; sarebbe un po’ come attribuire alla volontà di chi ha partecipato alla Resistenza, quello che è successo nel dopoguerra.
Come si dice di solito, post hoc, non è necessariamente propter hoc