Ricordi di scuola 2

Compianto sul cristo morto

Compianto sul cristo morto

Compianto sul Cristo morto, realizzato da Guido Mazzoni, nel Quattrocento, per volere di Eleonora d’Aragona. Si tratta di un gruppo di sette statue a grandezza naturale, realizzate in terracotta colorata, che circondano un’ottava scultura rappresentante il Cristo morto. Le statue, con il loro realismo, costituiscono un campionario di espressioni e di gesti di disperazione davvero magnifico e toccante. Secondo la tradizione, alcune delle statue rappresenterebbero personaggi della corte estense, come le sculture di Giuseppe di Arimatea e di Maria di Cleofa i modelli delle quali sarebbero stati rispettivamente Ercole I ed Eleonora d’Aragona. Una volta portata a compimento, l’opera venne collocata nella Chiesa di Santa Maria della Rosa. Una volta distrutto questo edificio, il gruppo di statue venne trasferito, nel 1938, nella Chiesa del Gesù a Ferrara.

Come ho scritto nel post precedente, di fronte a questa chiesa stazionavamo noi ginnasiali in attesa di entrare al Liceo-Ginnasio “L:Ariosto” di Ferrara nell’anno di grazia 1961 e, specialmente prima di un compito in classe o di un interrogazione, aumentava il flusso di chi accendeva un cero proprio di fronte alla cappella in cui è custodita quest’opera ( a cui di recente Elisabetta Sgarbi , sorella del noto Critico, ha dedicato una monografia).

La quarta ginnasio serviva infatti a selezionare pesantemente gli aspiranti liceali a suon di compiti scritti (almeno 3 a trimestre) e interrogazioni (almeno due) e il voto più alto era sette, per cui si faceva presto a scivolare in basso…

Naturalmente non mancavano i compiti a casa, quindi chi voleva tirare due calci al pallone con gli amici, poi doveva arrangiarsi a copiare la versione il giorno dopo da qualcuno: a me capitava spesso di doverla dettare la sera per telefono ad un compagno, finché mio padre pensò bene di proibirmelo, visto anche che il telefono gli serviva per lavoro (all’epoca era un lusso che si potevano permettere le attività commerciali).

Per cui tutti avanti a testa bassa a tirare la carretta fino a giugno, quando si poteva anche essere rimandati a settembre (anche in tutte le materie, se avevi 7 in condotta l’ultimo trimestre, cosa che rischiammo per la nota sospensione “retroattiva” per manifestazione non autorizzata.

Dati questi presupposti, l’anno successivo fu quasi una passeggiata: a noi 16 rimasti si aggiunsero una decina di ragazze, anche loro scampate dalla sezione C femminile, e già questo costituì un piacevole diversivo; poi arrivarono anche giovani insegnanti (ricordo quella di Lettere in particolare, che non era ancora laureata) che instaurarono un rapporto di collaborazione con la classe.

Qui va aperta una parentesi per spiegare che il boom demografico aveva superato l’offerta di docenti e quindi era permesso insegnare anche ai non laureati iscritti all’ultimo anno del corso di studi (ogni confronto con la attuale situazione occupazionale è superfluo).

Grazie a questa collaborazione, quell’anno (unico dei 5) ci fu consentito persino di andare in gita a Firenze (in giornata naturalmente), di cui ricordo in particolare la presenza con noi di un ispettore scolastico (autore di un noto dizionario) che passò tutto il tempo a chiacchierare fitto con la summenzionata giovane insegnante di lettere che ci accompagnava. 🙂

Gita Firenze 1962

Al centro l’insegnante, alla sua destra l’autore

L’anno si concluse con l’esame di ammissione al liceo che comprendeva tutte le materie, anche la prova pratica e orale di educazione fisica (a me chiesero le regole della pallacanestro)!

(continua con https://apoforeti.wordpress.com/2013/05/01/ricordi-di-scuola-3/