Fin troppo evidente, ormai, che quello che si “batte” per le unioni civili è un utile idiota terminale (o addirittura in mala fede, per quanto riguarda organizzatori, capi e capetti) a sostegno della società aperta di Soros e Goldman Sachs, ancor più che del vecchio arnese liberale Karl Popper, fondata sul mercato sovrano e sugli evanescenti “diritti civili”.
Anzi, costui, sia o non sia gay o lesbica, abbia o no abbia alle spalle una “famiglia tradizionale” che si vuole superare, è oggettivamente un nemico degli italiani impoveriti, senza lavoro, con poca pensione, sempre di più in difficoltà economica, e un collaborazionista del grande capitale finanziario, quello che negli Usa, non a caso, ha finanziato e supportato allegramente le campagne per i diritti civili e l’”eccezione familiare”.
Secondo i famigerati complottisti, che sempre più spesso vedono giusto e ci prendono, dietro la lobby omosessuale americana (e mondiale), sponsorizzata dal capitale finanziario egemone, ci sono pezzi da novanta, sostenitori e finanziatori per calcolo e interesse di classe, come Soros, JPMorgan, Rockefeller Foundation, al punto che si potrebbe consigliare agli italiani la lettura dell’interessante libro Unisex. La creazione dell’uomo “senza identità”, di Perucchietti e Marletta, edito da Arianna Editrice, in cui si svelano le vere ragioni, molto concrete, del sostegno assicurato dalla finanza di rapina ai diritti della minoranza omosessuale e alla cosiddetta ideologia Gender, a partire dalla “società pilota” statunitense.
Si legga in rete questo articolo del 26 giugno 2013, non di fonte “complottista”, ma del Corriere.it, dal titolo Usa: JP Morgan e Goldman Sachs brindano alle nozze gay: