Kalergi revolution

Milano 28 Maggio – Sto facendo una ricerca sul vate nazionale Saviano, e mi urge una connessione  Internet. Mi affretto nella stanza dei quotidiani, con connessione gratuita WI FI. Benedetta Sormani. Piano terra, comoda vicinanza al WC,  distributore caffè caldo e bevande in un angolo.. Un buen ritiro.

Ma il luogo, ahimè, assomiglia più a una stanza di aspetto della Stazione Centrale che a uno scriptorium benedettino: ma nessuno che consulti il Nome della Rosa. Presidio di  extracomunitari nullafacenti con il cellulare di ultima generazione in mano. Musica rock nelle orecchie a manetta, e 35 euro al giorno in tasca. Chi ascolta raggae, chi russa, chi telefona a casa, chi mangia un panino…Sbadigli di  giganti ciabattanti. Olezzo di gorgonzola nell’aria. Qualcuno  della  tribù dei Piedi Neri  tiene aperto un giornale: improbabile che segua l’andamento in borsa. Ma lo sguardo è fisso sul  Sole24 ore. Non trovando posto, mi siedo nelle prime file riservate a chi consulta i quotidiani. Ma la guardarobiera mi intima di alzarmi. Non si può aprire il Mac su tale  seggiola prenotata.

Ammicco. “ I posti di dietro, quelli per chi ha il computer,  sono occupati da loro, i rifugiati, lo saprà, bah,  i soliti clandestini…”

Si alza un gigante nero, tale e quale il nostromo del Narciso di Conrad: “ Como  hai detto? Rassista, adesso chiamo la pulisia”

“ No, siete voi che dovete uscire da qui,  in Sormani   si consultano libri nel silenzio “

Si alzano : i  guerrieri Piedi Neri saranno in trenta…  Arrivano come mosche altri ciabattanti che insultano, alzano i pugni: “cabron, vai via italieno…” Mi circondano.

Protesto: “ siete clandestini comunque alle regole della grammatica  e del bon ton“ ribatto.

“Questa Biblioteca  è un posto pubblico e può sedersi chiunque…non può cacciare via i clandestini” spiega  serena la guardarobiera “Ma lei non può sedersi nelle file riservate a chi consulta i  quotidiani”

“Ma i posti riservati a chi ha il computer sono occupati da questi qui. Guardi c’è chi dorme, chi russa… E non mi dica che stanno consultando  La teoria dei sogni di Freud”protesto.

Tuttavia il nostromo del Narciso si avvicina imbufalito, fa partire un colpo di karate. Lo schivo.

Ne arrivano una dozzina, di nostromi enormi come elefanti……habituè del russare in sala di lettura.

Qualcuno infila la mano in tasca…

Ci sarà un coltello o una edizione tascabile Bur?

Giunge il Soviet interno della Sormani: chierici marxisti leninisti equosolidali multiculturali. I soliti sindacalisti del Cub. Mi invitano ad uscire in fretta.

Faccio il Celine: “ ah, sarei io che dovrei  levare le tolle?”

I nostromo del Narciso si avvicina ancora: “sdrunzo…” La sua ghirba è a pochi centimetri….

La guardarobiera è l’unica transenna mobile che mi difenda dal linciaggio: le risorse  sono pronte al massacro…

Cosa farebbe Montalbano in questo frangente? Cosa farebbe il giovane Holden? Arrivano ex parà del Kenya, capibastone dello spaccio del fumo alle Colonne di san Lorenzo, mammasantissima senegalesi…paisà del Congo …bru bru afgani…..tutti appena scesi dal Gommone express delle 10,05… E cosa farebbe  Renzo Tramaglino?

Ma è chiaro: si  darebbe  alla fuga. Esco con le pive nel sacco dalla Sormani, maledicendo le inutili  grida di Pisapia e  Granelli.

Tossici alle entrate… altri sfaccendati ciondolanti scesi dal Gommone Express delle 14  mi avvertono  in dialetto tutsy  : “ cumpà, ci senti bene? Allora  smamma. O sei sordo…?”.

Ribatto in dialetto meneghino, in modo che il baluba non capisca: “Dovranno  arrivare le elezioni, bellezza…ci rivediamo dopo il 5 giugno…la Sormani agli studiosi  ”

Sembra di stare ai picchetti nelle case occupate di san Siro, con gli sgherri del Cantiere a proteggere il racket.

Chiedo formalmente al ministro della cultura Franceschini di togliere la scorta a Saviano e di assegnarla  a me, studioso minacciato: domani voglio tonare in Biblioteca  Sormani a consultare un libro. A prescindere dal Soviet progressista che difende  e incoraggia i picciutteddi  del racket del dolce far niente .

di Claudio Bernieri

Io, aggredito dai clandestini alla biblioteca Sormani

Kalergi, reloaded

Nel 1925, un certo conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi pubblicò un libretto intitolato “Praktischer idealismus” nel quale raccoglieva una serie di articoli pubblicati nel quinquennio precedente.

Probabilmente si trattò di un piccolo atto di vanità.

Il libro non fu mai tradotto e venne di fatto velocemente dimenticato.

Di nobile famiglia, Kalergi è ricordato da Wikipedia come uomo politico e filosofo anche se, come uomo politico, non ottenne mai nulla.

La sua opera filosofica è talmente importante da fare sì che i suoi libri non vengono nemmeno tradotti.

Però,

  • egli è considerato uno dei padri dell’Unione Europea,
  • uno dei padiglioni del complesso governativo della UE di Bruxelles porta il suo nome
  • ed un premio che porta il suo nome è assegnato agli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo “ideale” confederativo e mondialista.

Tra i premiati troviamo Angela Merkel e Herman Van Rompuy.

In realtà, il conte Kalergi fu un abile lobbista mantenuto prima dal barone Ludwig Nathaniel Freiherr von Rothschild, da lui conosciuto per mezzo della loggia massonica “Humanitas” di Vienna, e poi dalla disnastia bancaria Warburg (riconducibile alla banca tedesca di Amburgo (la Banca Warburg) ed alla fondazione della FED (la Federal Reserve statunitense)).

Ok… e cosa c’entra tutto questo con la famiglia?

In questo libriccino, il conte Kalergi propose la fondazione di una società che sostituisse la democrazia con una aristocrazia illuminata (in mano alle grandi famiglie del gotha finanziario mondiale).

Inoltre, egli notò il problema generato dal fatto che, nelle famiglie proletarie, più del 50 % dei componenti (cioè le madri ed i figli) fosse fuori dal mercato della cosiddetta “forza lavoro” ed, in questo modo si sottraeva al potere degli amici finanzieri.

L’attività casalinga è un’attività economica al di fuori del mercato.

Dato che senza il mercato non c’è nulla da comprare, il potere degli usurai ne risulta intollerabilmente limitato.

Per questo motivo, il conte proponeva, per le classi subalterne, di sostituire un tessuto sociale composto da nuclei famigliari con una massa informe di consumatori privi di legami e dotati di sessualità promiscua.

Sarebbe stato infatti più semplice fare sì che ogni aspetto della vita di costoro (nascita, educazione, sessualità, genitorialità, vecchiaia e morte) fosse soggetto al mercato ed, in questo modo, ridotto a merce.

Per fare ciò, il conte propose di effettuare questa rivelazione usando le donne stesse: sarebbe stato sufficiente presentare l’autorità del mercato e dei datori di lavoro come una liberazione dall’autorità del marito.

Ricordiamo che era il 1925.

“Il femminismo è mescolato con l’idea confusa per cui le donne sono libere quando servono il datore di lavoro, ma schiave quando aiutano i mariti”.

(Gilbert Keith Chesterton)

La pensione di reversibilità e la famiglia

Kalergi non era il capo della Spectre, era semplicemente un servitore del potere finanziario che ha pubblicato un libretto di memorie.

Di certo, tra queste memorie, troviamo il suggerimento di eliminare la famiglia monoreddito fondata sul matrimonio in quanto limitava i guadagni ed il potere dell’Aristocrazia Finanziaria del 1925.

Ora,

un governo non eletto,

sostenuto dai burocrati dell’Unione Europea

e cioè da gente che considera Kalergi come una sorta di San Tommaso,

molto sensibile ai problemi delle aristocrazie finanziarie locali ed internazionali,

propone una misura che rende rischiosissimo per le mogli un impegno esclusivo nei suoi “doveri di madre” in quanto la morte dei mariti le priverebbero del patrimonio (e cioè della pensione).

Facendo ciò, il governo nega il fatto che detto patrimonio è stato accumulato grazie al paritario impegno della moglie e, di conseguenza, la pensione di reversibilità non è un sussidio statale ma, al contrario, è la giusta restituzione di soldi guadagnati alla persona che li ha guadagnati.

Tutto ciò contribuisce alla realizzazione della società liquida descritta da Kalergi ed in gran parte già realizzata e/o in fase di realizzazione.

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=53332

Piano Kalergi

Richard Coudenhove Kalergi (1894-1972), personaggio storico sconosciuto all’opinione pubblica, mai citato nei libri di storia ufficiali e sconosciuto anche tra i deputati europei è considerato come il vero padre di Maastricht, fondatore del paneuropeismo e del multiculturalismo.

Questo personaggio ( austriaco ma nato a Tokio) nel suo libro «Praktischer Idealismus» pubblicato nel 1925, Kalergi esponeva una sua visione multiculturalista e multi-etnicista dell’Europa, dichiarando che gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una nuova popolazione multietnica ottenuta da un processo di mescolanza razziale”
Kalergi, con le sue teorie, ebbe allora il sostegno finanziario del banchiere Max Warburg, che rappresentava la banca tedesca di Amburgo (la Banca Warburg). Consideriamo che il fratello di Max Warburg, Paul Warburg, trasferitosi negli USA,fu uno dei fondatori della FED (la Federal Reserve statunitense) oltre che leader del Council on Foreign Relation (il CFR), uno dei più importanti organismi della élite dominante.

In sintesi il piano teorizzato da Kalergi prevedeva la necessità che i popoli d’Europa dovessero essere mescolati con africani ed asiatici per distruggerne l’identità originale e le culture e creare un’unica popolazione meticcia, multiculturale, un concetto che sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte all’integrazione e alla tutela delle minoranze. Secondo il Kalergi, questa popolazione, mescolata e privata di una propria identità, avrebbe reso più facile il dominio della elite di potere sovranazionale. Benché nessun libro di scuola parli di Kalergi, le sue idee sono rimaste fra i principi ispiratori dell’odierna Unione Europea.

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=49827

estratto da Sebastiano Caputo

http://www.lintellettualedissidente.it/editoriale/la-storia-segreta-dellunione-europea-il-piano-kalergi/