La magia del lavoro

Torno a parlare di lavoro, dai.

Torno, perché lo avevo fatto poco tempo fa (si trova qua: http://www.evidenzialibri.it/di-parole-mi-occupo/).
E quello era un discorso serio.
Però, quando le cose diventano disperate, allora, credo, si debba anche ridere.
Ed è per questo che ora c’è (qui di seguito, prima puntata)

La magia del lavoro
Manuale di magie per lavoratori diversamente stabili

Cioè gli incantesimi che uno vorrebbe avere

Invisibilità
Tipica magia resa popolare da cosolì che non mi ricordo che faccia ha, dai, quello di quel film che si vede che fa… o forse non si vede, insomma, lui, hai capito.
Ecco, l’invisibilità non è che sia utilissima nel lavoro precario. Il lavoro precario è caratterizzato da un fenomeno che gli studiosi chiamano, o chiamerebbero se gliene fregasse qualcosa a qualcuno, “invisibilità selettiva”: il lavoratore non viene notato finché non pretende; è un concetto strano del lavoro, ma così funziona.
Dunque, fondamentalmente, l’invisibilità è una magia che non serve a molto.

Siero della verità
Pozione magica che quando qualcuno la assume tipo a una macchinetta del caffè, subito subito dice le cose come stanno. Non solo, le dice pure rendendosi conto delle sue contraddizioni. E poi gli viene il mal di pancia perché non è abituato, e dà la colpa al caffè. E il lavoratore gli offre un Maalox, e gli dice che ce l’ha sempre, perché soffre di mal di pancia – e poi gli fa un’altra domanda e il datore di lavoro gli dice di nuovo la verità. Che poi, la verità, mica è la combinazione della cassaforte del datore di lavoro, mica ci importa ai lavoratori precari. No, la verità è qualcosa che assomiglia alla realtà. Per questo il siero è raccomandato insieme ad altri due artefatti magici potentissimi quali l’Evocatore di realtà e il Rivelatore di stronzate.

Accio contraccio
Come in Harry Potter, con un incantesimo di Accio si possono “richiamare oggetti di cui è nota la locazione per mezzo della bacchetta magica (quindi attirandoli a sé) che si trovano sia vicini che non a colui che lancia l’incantesimo. Non può essere arrestato da porte, contenitori chiusi o catene, ma può tuttavia essere impedito con opportuni incantesimi.”
Questa variante consente di richiamare un oggetto particolare e mitico, detto “contratto”: dicendo “accio contraccio”, immediatamente il contratto viene richiamato a sé: e non è il contratto finto, ecco, tipo un contratto di formazione lavoro per apprendisti esterni, o un contratto per venti assistenti a un ruolo che rimane scoperto. No, è il contratto vero. Accio.

Evocatore di realtà
Piccola scatola cubica da portare nelle discussioni pubbliche. Pigiando il grosso bottone rosso, immediatamente si crea una sfera di realtà del raggio di quattro metri, dentro il quale tutti hanno immediatamente evidente la realtà di ciò che è in discussione. È potentissima anche come arma di dissuasione, per esempio minacciando “adesso azione l’evocatore di realtà e vediamo chi ha ragione”.
Con un evocatore di realtà, tra l’altro, non si possono più dire frasi come “sono milioni delle vecchie lire”, “non sono previsti buoni pasto perché il lavoro avviene fuori dall’orario del pranzo” oppure “fa più male a me che a te”.

Stivali delle sette seghe mentali
Indumento magicissimo, che permette di andare molto lontano col pensiero quando ci si fanno mille paranoie, per esempio a ridosso della scadenza o del rinnovo di un contratto, o in occasioni di mobbing, o quando si deve chiedere qualcosa o quando qualcuno dice “dobbiamo parlare”.
Indossando questi stivali, infatti, non ci si fanno mille seghe mentali, ma solo sette. E per la precisione:
“Dovevo studiare ingegneria”
“Trovano subito qualcun altro che fa il mio lavoro”
“Non posso mica difendere tutti i miei diritti”
“Ce l’hanno con me”
“Poi lo dicono a tutti”
“Cosa racconto a mia mamma?”
“A me piace mangiare il coniglio, ma come posso spiegarlo a mio figlio?”

Rilevatore di stronzate
Oggetto rumoroso che si attiva in presenza di qualche palese stronzata, e inizia a fare bzzz bzzz e a lampeggiare. Tipo che uno dice “sono sempre stato dalla vostra parte”, e bzzz bzzz; o anche “non farei mai una cosa del genere”, bzzz bzzz; “ne abbiamo parlato col sindaco” bzzz bzzz, “provate a chiedere in giro, è così”, bzzz bzzz; “Ma un aspetto non è mai venuto meno in questi anni: l’adesione ai principi di correttezza e buona fede nella conduzione delle attività, in linea con una politica rivolta a enfatizzare sempre più i valori etici.”, bzzz bzzz; “noi lo faremmo subito se potessimo”, bzzz bzzz bzzz.

Director’s call
Molti colloqui di lavoro, confronti aziendali, assemblee sindacali, rischiano di sembrare girati da un maldestro regista di commedie all’italiana. Ciò è fastidioso. Visto che bisogna stare attenti, qualcuno vorrebbe scegliersi il regista: questo incantesimo lo consente.
Per esempio, si è in una vertenza sindacale, e il confronto langue, mentre l’amministratore delegato guarda la segretaria lubricamente: sì, proprio come farebbe De Sica figlio. Ecco, si gira la manopola dell’artefatto magico, e, zac, si imposta come regista, che so io, Luis Bunuel, e le porte si chiudono improvvisamente, e tutti si rendono conto che non possono uscire di lì. Oppure, zac, Quentin Tarantino, e si passa a strategie molto dirette di risoluzione dei conflitti. Eh, sarebbe bello, piacerebbe anche a me.

Deumiliatore
Con questa magia, si possono immediatamente annullare tutte le umiliazioni tipiche del lavoro: le frasi maligne, le richieste di straordinario fatte all’ultimo minuto (accompagnate da un “come sta tuo figlio?”), le mail mandate con risposte tronche o incomplete, gli oggetti di lavoro nascosti o spostati, cose così. Zac: sparisce tutto, e passa anche l’umiliazione.
Spesso, chi ha commesso l’atto umiliatore, capisce che ha sbagliato; e grazie all’incantesimo si pente e non lo fa più. Altrimenti, la magia fa sparire anche costui (o costei).

Interlocutore istantaneo
La formula magica che consente questa magia è “era lrap ovedi hcn ocarolla”: pronunciandola, comparirà un interlocutore istantaneo, e la persona che ha il potere di prendere quella specifica decisione sarà davanti a voi, costretto ad ascoltarvi (e a rispondere, se lo combinerete con altre magie).

Lo so, non sono cose serie. Ma io mi diverto (anche) così.

Beniamino Sidoti