Non solo Netflix

Ma ovviamente anche Facebook contribuisce alla narrativa che sembra riprodurre la società, ma di fatto la rimuove in nome di una sua rappresentazione convenzionale e sterilizzata:

 Ovviamente la società e i suoi rapporti disuguali non possono e non vengono mai chiamati in causa, per non permettere che vengano alla luce i sistemi strutturati di dominio, uno dei quali è appunto questa produzione di evasione, che tende a trasferire in maniera indiretta e subliminale una visione del mondo. Dunque non c’è solo il politicamente corretto, ma anche il narrativo corretto nel quale occorre cancellare l’esistenza di diritti sociali e di mantenere solo quelli strettamente individuali. Che anzi nega l’esistenza stessa di una società e dove le “regole” esclusivamente dettate dalla necessità del mercato, ovvero della natura ultima dell’uomo. Insomma una sorta di giusnaturalismo ideologico.

Tutto questo ovviamente non accade da ieri, ma da decenni, da quando la produzione in  serie di ogni tipo di comunicazione, in mano a pochissime persone, ha permesso di diffondere una visone del mondo che ha alla sua radice la disuguaglianza economica, la riduzione della libertà nei confronti del potere e la tendenziale mancanza di discriminazione nei confronti delle variabili non direttamente economiche, simulando una sorta di relativismo dei valori.

Facciamo la cosa sbagliata