Ricordi di scuola

di Carlo Bertani

Cosa mi fa pensare che il liceo quadriennale non sarà quella meraviglia come raccontano? Alcuni ricordi lo impediscono.

Il primo è stampato nella mia mente come se fosse successo oggi: scrutinio finale di una Terza Scientifico. Si sta discutendo sulla promozione a Settembre o sulla bocciatura di un allievo: si tarda a votare perché l’orientamento è per la bocciatura. La preside interviene: “Ma di chi è figlio questo?” Promosso con tre materie a Settembre.

Scrutinio di una Quarta Scientifico. Un collega si alza, pallido, ed afferma: “Devo comunicare al Consiglio che mi è stata fatta un’offerta in denaro per non bocciare Tizio”. Cala un silenzio gelido, come se dal soffitto dell’aula pendessero i ghiaccioli. Tanto per rompere il gelo, la butto lì: “Beh, hai fatto male a dircelo: adesso ti toccherà dividere!”

Il gelo rimane, appena appannato da sorrisi forzati: tutti comprendono la gravità della situazione. La preside si riprende, inizia a proporre una meditazione sul percorso delle vacanze estive: chiamata dal giudice, deposizione, magari rimanere a disposizione…poi l’eventuale processo, andare a testimoniare – e come fa a dimostrarlo? Non lo dice, ma la sostanza è tutta lì! – insomma, finisce con quatto materie a Settembre.

Per questa ragione non credo al piano quadriennale, poiché mi sembra un nuovo liceo degli asini d’oro truccati da cavalli da corsa, mentre i corsi quinquennali saranno, in pratica, delle classi differenziali.

Sarà il liceo dei figli di “qualcuno”, che avranno lezioni private e tutor per ogni materia: promozioni comprate a suon di soldoni…altro che “eccellenze”, altro che “cultura laboratoriale”, “sperimentazione in itinere”…quante cazzate mi toccherà ancora ascoltare, dopo anni che me ne sono andato? Devo immaginare che, quello che con gran fatica si riusciva ad ottenere in cinque anni, s’otterrà in quattro?

http://carlobertani.blogspot.com/2017/08/ministro-fedeli-perche-vuole-istituire.html