E non occorre essere sospettosi per indovinare che dietro alle promesse di futura e radiosa prosperità per le due sponde dell’Atlantico, si nasconda l’intento non recondito di sciogliere definitivamente improbabili alleanze tra Ue e Russia e di arginare l’espansione della Cina, il fantasma contro il quale è necessario unirsi per contenerne l’imperialismo commerciale, in modo che l’una e l’altra metà dell’Occidente non perdano terreno “ formando un insieme nei campi della ricerca, dello sviluppo, del consumo e della finanza. In caso contrario le nazioni d’Oriente, guidate dalla Cina e dall’India, supereranno l’Occidente in materia di crescita, innovazione e reddito – e infine, in termini di proiezione di potenza militare”, come ebbe a dire Obama in una delle sue performance propagandistiche in favore di telecamere italiane.
Eh si, avevano ragione i due reduci dei riti di passaggio on the road, ci hanno colonizzato tutto. Tanto è vero che da anni è tramontata la stella polare antimperialista, solo i più “datati” ricordano le manifestazioni contro il Patto Atlantico, anche quelle finite tra le vecchie polverose paccottiglie del secolo breve, mentre trova nuovo fulgido protagonismo lo scontro di civiltà, che restituisce interamente la sua funzione di guardiania alla Nato. E quel che peggio è che questa astensione generalizzata dalla critica, questo remissivo assoggettamento ne accredita, oltre a quello militare e poliziesco, anche il ruolo “morale” e pedagogico, lo stesso che rivendicano ormai di assolvere governi nazionali espropriati di sovranità, che spacciano soprusi, repressione, autoritarismo, lesione di garanzie e diritti come necessarie misure anche educative, prese per il nostro bene.
estratto da https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2016/02/12/servilismo-innato/